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Alessandro Nespolino: quattro chiacchiere su Adam Wild

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Il disegnatore de “Gli schiavisti di Zanzibar” ci racconta in anteprima la nuova serie Bonelli!

Adam Wild, ormai lo saprete tutti, è la nuova serie Bonelli che esordirà in edicola a inizio ottobre. In seguito all'intervista a Gianfranco Manfredi, gli Audaci (in questo caso rappresentati dall'infaticabile Rolando Veloci) hanno contattato il disegnatore del primo numero della serie nonché autore dei model sheet dei personaggi: Alessandro Nespolino. Dopo l'esperienza alla Star Comics su Lazarus Ledd, Nespolino è entrato nella squadra Bonelli realizzando Nick Raider e Brad Barron, prima di diventare uno dei collaboratori più assidui dello stesso Manfredi (prima su Magico Vento, poi su Volto Nascosto e quindi su Shanghai Devil).

Con Alessandro abbiamo concordato una modalità inedita (almeno per noi Audaci) di "dialogo": l'autore ci ha raccontato a ruota libera, senza seguire le nostre domande o alcuna nostra "dritta", la genesi e i dietro le quinte di questo nuovo personaggio prossimo all'esordio. A lui la parola!

Eccoci qua, a parlare di questa nuova avventura targata Sergio Bonelli Editore, che porta la firma di uno dei nostri migliori sceneggiatori, Gianfranco Manfredi, e di cui sono onorato di far parte.Per il volto di Adam Wild, si sa ormai da tempo che è ispirato a Errol Flynn, ma io direi soprattutto al suo sorriso, un po’ beffardo ma che fa anche simpatia (o almeno si spera). Sì, perché una delle caratteristiche di Adam Wild è che non si tratta di un personaggio serioso o musone, ma al contrario è un uomo che affronta la vita col sorriso sulle labbra anche quando lotta contro schiavisti e cacciatori di frodo.

Primi piani (con sorriso) del protagonista

Fin dall’inizio, quando Gianfranco mi propose di realizzare lo studio dei personaggi e il primo episodio, e iniziò a raccontarmi la sua idea del personaggio e della serie, la prima cosa che pensai fu che avrei avuto la possibilità di disegnare un personaggio nuovo rispetto a ciò a cui il pubblico è stato abituato da anni. Una delle caratteristiche di Gianfranco Manfredi, per cui lo considero un grande sceneggiatore, è che lui ha la capacità di prendere idee che sulla carta possono risultare classiche, ma poi riesce, grazie ai personaggi che crea e alle storie che narra, a creare progetti innovativi e con un modo di raccontare sempre molto attuale.


Adam è un avventuriero che non esita a buttarsi a testa bassa nella mischia per difendere i suoi ideali, è un tipo simpatico ed ha un fisico atletico, alla Sean Connery da giovane (con tanto di petto villoso). Queste erano le indicazioni di Gianfranco e da lì, insieme al materiale fotografico e alla descrizione dei personaggi, ho iniziato a lavorare.

Oltre alla documentazione di Gianfranco, cercai anche altro materiale, soprattutto tramite internet, che è ormai la mia fonte indispensabile per le reference. Foto di attori, di avventurieri, di guide storiche, insieme a film ambientati in Africa, il tutto alla ricerca dell’ispirazione non solo per il volto del personaggio, ma anche per il suo abbigliamento.

Per il viso, inizialmente Gianfranco voleva ispirarsi ad un attore moderno, ma essendo così forte il riferimento al sorriso di Errol Flynn, si pensò ben presto di dargli anche quel volto. Contemporaneamente, continuai a cercare un look che contribuisse a caratterizzarlo in pieno. Per gli abiti cercai qualcosa di diverso dalle solite guide, per evitare che il suo abbigliamento risultasse troppo simile ad atri personaggi. Una delle prime cose a cui pensai, fu di mettergli una camicia nera, utile anche graficamente. La camicia e i capelli di Adam, avrebbero fornito da soli, quel nero che ti manca se hai una vignetta troppo bianca. Un po’ quello che succede con la giacca nera di Dylan Dog. Lo stacco della camicia era anche utile per mettere in risalto la collana che Adam porta al collo.

Adam duro e deciso, con la pistola a sinistra (omaggio a Zagor).

A quel punto, oltre alla camicia nera, volevo che indossasse anche una giacca diversa dalla solita sahariana e così pensai al panciotto di pelle, un po’ più lungo perché potesse essere chiuso in vita dalla cinta con la pistola.
La pistola tenuta verso sinistra, ma in modo che Adam la estragga con la mano destra, è un mio personale omaggio a Sergio Bonelli e al suo Zagor (anche se Zagor porta la pistola completamente sul lato sinistro). Il pantalone a righe e gli stivaloni sono invece un suggerimento di Gianfranco. Trovati tutti gli elementi, la caratterizzazione del personaggio principale fu abbastanza veloce. Un po’ di lavoro extra ci fu sul sorriso. Inizialmente non sapevo quanto osare e gli disegnavo un sorriso troppo simmetrico. Gianfranco mi invitò a lasciarmi andare e a non sentirmi imbrigliato in schematismi troppo classici e così, spostando la bocca leggermente su un lato, proprio come Errol Flynn, riuscii a dare ad Adam una maggiore carica di simpatia ed espressività.

Altro elemento interessante della serie, è la presenza di molti personaggi che attorniano il protagonista, e ognuno con un carattere ben definito.
Il Conte Narciso Di Molfetta

Uno dei comprimari principali è il Conte Narciso Di Molfetta, l’uomo che finanzia le spedizioni di Adam. Il conte non è una spalla comica, anzi è un tipo serio e determinato, che convince Adam a condurlo in giro per l’Africa, sulle tracce di Livingstone. Il conte è anche un personaggio differente da Adam, fisicamente, e disegnare i due, mentre chiacchierano o discutono, è stata una delle cose più divertenti. Tutti i disegnatori di fumetti amano disegnare scene d’azione, ma è ovvio che in un albo di 94 pagine non ci possono essere solo scene dinamiche e quindi, laddove i personaggi parlano, se la sceneggiatura ti permette di poter giocare con i personaggi e con le loro espressioni, ecco che il lavoro diventa più stimolante e divertente. Anche in questo caso, grazie alla sceneggiatura di Gianfranco, c’è stata la possibilità di far recitare i personaggi, ed io sono sempre stato libero di disegnarli come meglio ritenevo. Se fossimo in un film, mi piacerebbe che qualcuno dicesse che si percepisce che gli attori e il regista si sono divertiti a lavorare tutti insieme. In questo caso, visto che io sono il regista e il creatore grafico degli attori, spero che i lettori percepiscano quanto mi sia divertito a disegnare quest’albo.

Come già detto all’inizio, Adam Wild non è solo un personaggio simpatico, poiché è comunque il protagonista di un fumetto d’avventura, nel cui primo albo (che si intitola “Gli schiavisti di Zanzibar”), scopriremo da subito quanto sia determinato nel battersi per difendere i più deboli.

L’altro elemento importante di questo fumetto è la location. L’Africa appartiene ad un immaginario molto lontano per le nuove generazioni, ma che in quelli della mia età (figli degli anni ’70) riporterà sicuramente alla mente il Tarzan del cinema e dei fumetti di Burne Hogarth, e i romanzi d’avventura di Salgari. Per quanto mi riguarda, mi ha riportato alla mente anche il primo fumetto che ho letto da piccolo, “Akim della Jungla”. Ovviamente il nostro Adam non ha nulla a che vedere con questo vecchio fumetto della Bonelli, ma per uno strano gioco del destino mi sono ritrovato dopo 30 anni, a creare graficamente un personaggio che vivesse le sue avventure nella Jungla, come il primo personaggio a fumetti che ho letto.

In ogni caso, la mia storia si svolge a Zanzibar, lontano dalle foreste e dagli animali selvaggi. Come con Volto Nascosto e tutti gli altri fumetti storici che ho disegnato, per me ha una grande importanza disegnare in modo credibile e documentato, l’ambientazione in cui si svolgono le storie. Oltre alla documentazione di immagini che Gianfranco mi fornisce in sceneggiatura, io cerco sempre dell’altro materiale, per poter avere, dello stesso oggetto, quanti più riferimenti possibile e poterlo comprendere e disegnare da tutti i punti di vista. Questo atteggiamento vale per le strade della città, per le abitazioni, per i vestiti e per l’oggettistica in generale. Nel caso specifico ho passato molto tempo a cercare foto di abiti e copricapo arabi, per caratterizzare in modo differente tutti i personaggi che appaiono nella storia.


In conclusione, visto che questa è stata una “chiacchierata a ruota libera”, voglio ringraziare Gianfranco Manfredi, Mauro Marcheselli, Davide Bonelli e Michele Masiero, per la grande opportunità che mi hanno offerto e la possibilità di continuare a divertirmi lavorando.

Grazie.



[copyright immagini: Sergio Bonelli Editore]

DYLAN DOG #337- tanti Dylan, un solo Dylan.

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Una riflessione sulla rivoluzione che parte dallo "spazio profondo".


Da alcuni giorni è in edicola Spazio profondo, l’albo n.337 della serie regolare di Dylan Dog, da cui parte la ormai celeberrima rivoluzione della vita editoriale dell’inquilino di Craven Road. Uno di quegli avvenimenti che meritano di essere metobolizzati e approfonditi prima di parlarne. Ecco perché gli Audaci si sono presi il loro tempo e hanno deciso di non presentarvi una tipica recensione (che potete agevolmente trovare un po’ dappertutto in questo periodo), ma una riflessione riguardo la storia, ciò che rappresenta e quali spiragli apre per il Dylan Dog a venire.

[Inevitabilmente, potremmo spoilerarvi qualcosa se non avete ancora letto l’albo!]



- La trama di Spazio profondo
Innanzitutto, vi riassumiamo telegraficamente la trama (con mille spoiler!), per cui quei tre o quattro che ancora non hanno deciso se comprare o meno Dylan Dog #337 farebbero meglio a decidersi!
In sostanza, ci troviamo nel 2427, anno in cui assistiamo al risveglio di una versione artificiale del nostro Indagatore dell’Incubo (il “numero 5”), contenente un costrutto mnemonico realizzato a partire dalle memorie di Dylan Dog. Questo essere artificiale è stato creato dall’Impero di Albione per indagare su alcuni fantasmi che infestano una nave spaziale, la UK-Thatcher, e non è nemmeno l’unico del suo genere: ad accompagnarlo nella sua missione troviamo altri quattro di questi esseri artificiali, ognuno creato a partire da Dylan Dog ma con delle caratteristiche accentuate e peculiari: c’è quello anziano, quello pronto all’uso delle armi, quella (!) empatica e quello adattabile a ogni situazione. Già molti di questi esseri artificiali erano stati inviati in passato nella medesima speranza, ma senza mai riuscire nel loro intento. E anche stavolta, solo uno sopravvivrà e nel luogo in cui lo troviamo alla fine non sarà certo esente da ulteriori incubi…
  


- Cerchiamo di non sottovalutare mai i disegni e i colori
Detto ciò, parliamo degli autori. Se di Roberto Recchioni parleremo copiosamente tra poche righe, è opportuno partire con alcune considerazioni riguardo il team di artisti chiamati a visualizzare graficamente la stori: Nicola Mari ai disegni, Lorenzo De Felici ai colori e l’immancabile Angelo Stano come copertinista! Già i nomi promettevano bene, e infatti il risultato non ha negato di soddisfare pienamente il palato audace.
Impossibile non elogiare la copertina di Angelo Stano, con quel Dylan in posizione fetale, rimando a Kubrick e all’idea di rinascita. Nuovo tassello di importanza capitale che si va ad aggiungere a tante altre cover consegnate alla storia dall’artista di Santeramo.
Di Nicola Mari, poi, abbiamo già tessuto le lodi già parlando della sua recente grandiosa performance su Il principe di Persia, Le storie #23. Ad essere sinceri, forse il suo tratto si accompagna in maniera più calzante ai bianchi e neri, in cui riesce ad esprimere maggiormente i toni gotici e spigolosi ed anticonvenzionali. Eppure anche in questo Spazio profondoriesce a convincerci, con l’aiuto delle scelte cromatiche di De Felici che rendono l’albo moderno e dalla colorazione decisamente al top!

- Significati ed allegorie: i tanti Dylan!
Passiamo ai testi e al loro significato. Avremmo voluto scrivere lunghe riflessioni astratte ed elucubrazioni tematiche riguardo cosa si nasconde dietro una storia del genere. Avremmo voluto essere quelli che vi spiegano che non dovete stare tutto il tempo a discutere delle ombre della caverna ma, come Platone insegna, dovete guardare oltre. Invece, tale Mr. Glass (dal forum di Comics.it) pare averci bruciato sul tempo (e reso al contempo tutto più semplice), facendoci vedere oltre il vetro trasparente delle illusioni orchestrate da Recchioni.
Come lo stesso Recchioni conferma, infatti, “la storia è anche una grossa metafora editoriale”. Ogni elemento della storia può essere interpretato nel suo significato allegorico, come rappresentazione del momento editoriale della testata ammiraglia della flotta Bonelli: innanzitutto la naveUK-Thatcherche va alla deriva rappresenta la stessa serie di Dylan Dog, nata nel 1986 (quindi appunto in epoca Thatcher, come ribadito dalle tante battute sulla Lady di ferro che il buon Groucho faceva in quegli anni) e che ultimamente in effetti non navigava in ottime acque. In quest’interpretazione del buon Mr. Glass, i prigionieri presenti sulla nave sarebbero i lettori, “tormentati dagli echi di personaggi (non a caso, Bree e Bloch)”. I tanti “cloni” di Dylan ciclicamente inviati in passato sulla nave (per tentare di porla in salvo) altro non sarebbero che gli albi di Dylan Dog che sbarcavano mensilmentein edicola, tentativi dei vari scrittori succeduti a Sclavi di proseguire degnamente la vita editoriale del personaggio, dimostrando però di riuscire a centrare solo in parte la caratterizzazione, l’atmosfera e lo spirito del Dylan originario (quindi “cloni” imperfetti ed incapaci di portare a compimento la missione).


I cinque Dylan su cui verte l’albo verosimilmente non sono altro che la personificazione dei Dylan “alternativi” principali, dal più emotivo al più guerrafondaio (alcuni più plausibili, altri meno, ma tutti estremizzati in un aspetto specifico, eccetto ovviamente il numero 5). E questa suddivisione in tanti Dylan Dog, a livello esistenziale, potrebbe essere lo specchio delle mille aspettative che sicuramente lo stesso Recchioni avvertiva su di sé nello scrivere l’albo e nell’assumere le redini del personaggio. Del resto, a ogni scrittore sarebbero tremate le gambe nel momento in cui Tiziano Sclavi ti consegna le chiavi della Ferrari più bella e costosa di tutte ed afferma di aver fiducia in te (la famosa “benedizione papale”). Da qui la risposta metaforica che Recchioni sembra dare attraverso l’albo (“Quale Dylan credete di trovare da oggi in poi? Lo stesso di sempre, ma ovviamente non quello di Sclavi, perché Sclavi ha abdicato… quindi niente sangue vero alla fine, sono tutti cloni!”).

In questo senso, il vero incubo, il vero gioco con il lettore è proprio nell’ultima tavola, in cui si scopre che anche questo numero 5, il Dylan che sembra un replica perfetta di quello a cui siamo tutti affezionati, in realtà altro non è che un nuovo “clone”, anche questo inevitabilmente portato a deludere le aspettative e le esigenze dei lettori. Quindi anche il nuovo corso deluderà? E perché? Perché ogni lettore ha la sua storia preferita e un’idea ben precisa di ciò che cerca in una storia di Dylan Dog. E gli pare che quest’idea coincida con quella che tutti hanno del personaggio. Invece, paradossalmente, tutto è molto più relativo di quel che si pensa: ognuno cerca in Dylan Dog qualcosa che rispecchi le proprie paure, che lo tocchi in punti a lui dolenti, che lo scombussoli nel profondo dell’animo. Storie da cui puoi aspettarti l’incubo, ma anche il sogno, permeate da una rappresentazione stratificata e non sempre oggettiva della realtà.
Insomma, è uno di quei casi in cui non è affatto irrilevante scoprire il gioco delle rappresentazioni, perché c’è tanto sotto da scoprire e l’idea di raccontare il momento editoriale del personaggio mediante una storia a fumetti è un ottimo punto di partenza per il rilancio della serie. Poi, oltre alle tante allegorie e disquisizioni metafumettistiche, l’episodio ha comunque tutte le caratteristiche per essere godibile e significativo anche senza cercare questi significati ulteriori: gli incubi, le identità, gli inferni, gli incontri con altre versioni di se stessi (e con altri amici sotto forma di mostri!). Mica poco…

 

- Oltre la disgregazione: un solo Dylan?
Quest'albo è senz'altro frutto di riflessioni organiche circa la natura profonda del personaggio. Anche perché, senza un’accurata analisi di ciò che Dylan Dog è stato e potrebbe essere, probabilmente questa rivoluzione (detta “fase due”) non si sarebbe potuta nemmeno mettere in piedi (e invece noi ci auguriamo che il team di autori messi in gioco non deluda minimamente le aspettative!). Detto ciò, sarà importante capire quale Dylan Dog emergerà da tutti i cambiamenti in atto: gli autori dovranno sforzarci di ridarci un solo Dylan, quello vero!


- L’importanza per la vita editoriale del personaggio e le aspettative per il futuro
Roberto Recchioni, in definitiva, ha voluto esordire in un modo sicuramente poco convenzionale alla guida del personaggio fumettistico italiano che maggiormente incarna le paure e la sensibilità dell'uomo moderno. L’autore romano si trova ad avere a che fare con personaggi impressi in maniera vivida nell'immaginario dei lettori: tutti conoscono Groucho, tutti conoscono Bloch. Perché avere fiducia in RRobe & co.? Perché questo immaginario sicuramente costituirà un terreno fertile e un background forte per la sua gestione su Dylan Dog: Recchioni ha dimostrato su più fronti di saper giocare in maniera esemplare con le entità impersonificate, con i “personaggi famosi” da destrutturare (senza snaturarli). Ovviamente questo senza dimenticare la sua predilezione per le storie con i toni forti (e spesso anche veloci nella lettura, ma non è il caso di questo Spazio profondo), con i colpi di scena e con i livelli di lettura stratificati, tutte caratteristiche che potrebbero giovare se utilizzate per bene.

Le speranze, quindi, ci sono tutte! Diamo tutti quanti una possibilità a questo rinnovamento, partiamo senza alcun pregiudizio e ci sapremo godere una stagione sicuramente ricca di sorprese per il fumetto italiano!

Giuseppe “Giuppo” Lamola


Bozzetti per la copertina di DD 337

Copertina in stile "Urania"

La proposta di Sclavi (sketch di Recchioni)

Versione "2001 Odissea nello spazio"
La versione definitiva di Angelo Stano

JULIA #193

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Berardi e le tare di Julia

Dallo scorso 1° ottobre potete trovare in edicola Myrna: Bloody Pulp, il numero 193 della serie regolare della criminologa le cui avventure sono puntualmente in edicola ogni mese (dall’ormai lontano ottobre 1998). Una nuova e destabilizzante avventura per la nostra amata criminologa: Myrna torna a uccidere e si prende tutta la scena, da vera “mattatrice” qual è! Questa volta, il mitico Giancarlo Berardi– ormai la più voce più autorevole del fumetto italiano – e il sempre bravissimo Maurizio Mantero– suo storico e talentuoso collaboratore – hanno superato se stessi. Non esageriamo se consideriamo questa come una delle storie più belle e più riuscite di sempre: un piccolo capolavoro che non mancherà di rendere felici tutti gli appassionati e che porterà nuovi lettori ad avvicinarsi alla serie.

Julia e i dubbi del cuore
Il Bloody Pulp Magazineè una rivista dedicata al mondo del crimine e diretta in modo sprezzante dalla intraprendente Charlotte Fryberg, una giovane e rampante donna la quale, in un’intervista rilasciata a Tina Davis di Garden TV, attacca pubblicamente Julia Kendall, la sua visione del mondo e il suo modo di combattere il crimine. Oltre alla nostra dolcissima Julia e a una furibonda Emily, sfortunatamente per la Fryberg, anche Myrna Harrod ascolta le sue parole al pepe e qualcosa scatta nella mente della serial killer. Da questo momento in poi, e siamo soltanto nella primissima parte dell’albo, entra in scena Myrna con i suoi imprevedibili cambi di umore e raptus che la porteranno a coinvolgere Charlotte e il suo fidanzato in un macabro gioco di seduzione a tre dal quale sarà davvero difficile uscire sani e salvi.

Intanto Julia, Webb e tutta la squadra sono alle prese con il cadavere – senza la testa – di un povero uomo trovato fatto a pezzi nel suo frigo e Julia non ha dubbi: è stata Myrna!


Meglio non fare arrabbiare Myrna, che cosa ne dite voi?
Quello che evitiamo di descrivervi, per non esagerare con gli spoiler, è la delicatezza della scrittura di Berardi e Mantero che arriva a livelli altissimi (impensabili per chiunque!) nel dialogo tra Julia e la sua amica Nancy che sarà fondamentale per l’evolversi della serie, ne siamo sicuri!

A realizzare i disegni di questa incredibile storia ci ha pensato il talentuoso e versatile Steve Boraley. Steve, classe ‘75, nato a Losanna in Svizzera e trasferitosi a Napoli durante l’infanzia, ha esordito con Sangue nella stanza n. 3, albo n. 47, dell’agosto 2002, per i testi di Berardi e Giuseppe De Nardo e, dopo ben quindici albi sulla serie regolare più due storie presenti sugli Almanacchi del giallo (2009 e 2012), è ormai una colonna portante della serie. Il suo ultimo lavoro per Julia è stato Il soldato Chris, l’albo n. 183 del dicembre 2013; suo anche l’ultima storia dedicata al ciclo della Harrod, Myrna: infanzia perduta, il numero 175 dell’aprile 2013 (entrambe le storie sui testi di Berardi e Mantero).


Insomma, concepito e realizzato proprio come una puntata di una delle migliori serie gialle a stelle e strisce, Myrna: Bloody Pulp vi terrà incatenati alla pagina grazie al suo saltare da una sequenza all’altra, ai suoi infiniti colpi di scena e alla sua crudezza. L’ennesimo capolavoro di un duo – quello formato da Berardi e Mantero – che ormai è un classico del fumetto italiano.

RolandoVeloci

La copertina, ad opera di Cristiano Spadoni
JULIA: “Myrna: Bloody Pulp”
NUMERO: 193
DATA: ottobre 2014
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO: Giancarlo Berardi
SCENEGGIATURA: Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero
DISEGNI E CHINE: Steve Boraley
COPERTINA: Cristiano Spadoni

ADAM WILD #1

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È arrivato Adam Wild: largo all'Avventura!

È iniziata la nuova avventura editoriale firmata dal grande Gianfranco Manfredi: Adam Wildè arrivato, con tutta la sua prorompente voglia di vivere, in tutte le edicole lo scorso 4 ottobre e continuerà a farci compagnia, speriamo a lungo, mese dopo mese. Dopo avere incontrato l’ideatore della serie, insieme all’immenso Pasquale Frisenda, a Lucca 2013 (in occasione del lancio della ristampa a colori di Magico Vento) e averlo intervistato di recente, abbiamo letto con avidità ed entusiasmo il primo numero. Ora siamo pronti per condividere con il pubblico più audace che c’è le nostre impressioni. Buona lettura!

La primissima tavola dell'albo: così tutto ha inizio!
 
Nel primo numero di questa nuova serie, intitolato Gli schiavi di Zanzibar, Manfredi è accompagnato dal talento straordinario di Alessandro Nespolino ai disegni.
 
La comparsa di Adam
Nel giro di pochissime pagine Manfrediriesce a farci affezionare a tutti i personaggi che introduce: come si fa a non voler bene immediatamente al gentile e simpatico Conte Narciso Molfetta, ricco e coraggioso nobile che vuole finanziare una spedizione nel cuore dell’Africa nera sulle tracce di Livingstone, o al giovanissimo Makibu, uno schiavo prima comprato e poi affrancato da Adam, o allo stesso protagonista, un burbero avventuriero dal cuore d’oro che si batte contro le ingiustizie e per ciò che crede giusto? Tutto questo, e molto altro, lo troverete nelle prime diciassette pagine! 
Siamo solo all’inizio e già Adam e il suo mondo ci hanno conquistato, che meraviglia! 
In questo numero introduttivo ambientato a Zanzibar, dove Adam gestisce un emporio su uno scoglio vicino la costa, facciamo la conoscenza di tanti altri personaggi che coloreranno le avventure di questa testate nei mesi a seguire: forse Dhaki, trafficante di avorio, amico–nemico di Adam, di sicuro la principessa Bantu Amina, il suo fido guerriero Londoe Sam, un mozzo di una nave schiavista redento dall’opera persuasiva di Adam e che confessa a quest’ultimo che dietro il traffico di esseri umani c’è un americano, Frankie Frost, il cattivo della serie.
Il Conte Narciso Molfetta, "Narcy" per Adam
Di carne sul fuoco ce n’è davvero tanta, e tutta di prima scelta! Manfredi è un grandissimo scrittore e uno dei più grandi definitori di caratteri dei personaggi che il fumetto italiano possa vantare. Da lui ci aspettiamo solo cose grandiose e, finora, non ci ha mai deluso e siamo più che certi, dopo la lettura di questo primo numero, che Adam Wild continuerà a regalarci avventure ed emozioni proprio come hanno fatto, in passato, tanti altri personaggi da lui ideati. Insomma, benvenuto Adam!!  


Gianfranco Manfredi
Passiamo a parlare degli autori. Gianfranco Manfredi, classe ‘48, anconetano di nascita e milanese d’adozione, non ha certo bisogno di presentazioni ma gli Audaci, data l’occasione speciale, aprono il baule dei ricordi e condividono con voi la sua importante carriera. Laureato in Storia della Filosofia, è una figura eclettica e singolare nel panorama culturale italiano: cantautore(La crisi, 1974; Ma non è una malattia, 1976; Zombie di tutto il mondo unitevi, 1977; Biberon, 1978; Gianfranco Manfredi, 1981; Dodici, 1985; In paradiso fa troppo caldo, 1993); criticomusicale (Lucio Battisti, 1978; Enzo Jannacci, 1980; Celentano, 1981; Mina, Milva, Vanoni e altre storie, 1981; La strage degli innocenti, 1982; Piange il grammofono, 1982); attore(Liquirizia, 1979; Un amore in prima classe, 1980;Fotografando Patrizia, 1985;Le volpi della notte, 1986; Via Montenapoleone, 1986; Le vie del Signore sono finite, 1987; Nel giardino delle rose, 1990; In camera mia, 1992; Abbronzatissimi 2 – Un anno dopo, 1993); sceneggiatore (Liquirizia, 1979; Un amore in prima classe, 1980; Quando la coppia scoppia, 1981; I miracoloni, 1981; Il paramedico, 1982; Valentina, 1989; Il nido del ragno,1988; Colletti bianchi, 1988; Il trasformista, 2002); romanziere (L'amore e gli amori in J. J. Rousseau (1735-1755). Teorie della sessualità, 1978; Magia rossa, Milano, 1983; Cromantica, 1985; Ultimi vampiri, 1987; Trainspotter, 1989; Il peggio deve venire, 1992; La fuga del cavallo morto, 1993; Una fortuna d'annata, 2000; Il piccolo diavolo nero, 2001; Nelle tenebre mi apparve Gesù, 2005;Ho Freddo, 2008; Tecniche di resurrezione, 2010;La freccia verde, 2013).
 
La copertina del mitico n. 1
Inizia a scrivere fumetti nel 1991 con la serie cultGordon Link per la Dardo e dal 1994 inizia a pubblicare per la gloriosa SergioBonelliEditore. Il suo esordio avviene sulle pagine della testata di maggior successo della casa editrice di via Buonarroti, DylanDog: disegnato da Luigi Siniscalchi, I giorni dell’incubo, numero 95 dell’agosto 1994, è il suo primo albo e, nel corso degli anni, ne seguiranno molti per un totale di sette storie sulla serie regolare, una per lo speciale (il numero 12), due per i primi due maxi e quattro per i giganti 4, 6 (è del dicembre 1997, la sua indimenticabile Il masticatore di sudari per i disegni dell’immenso Corrado Roi), 7 e 8.
Cover del DYD gigante n. 6
Inoltre scrive numerose sceneggiature anche per il primo giallo Bonelli, Nick Raider, il personaggio ideato dal grande Claudio Nizzi: notevole il suo contributo alla serie con ben diciassette storie per la serie regolare (la prima è Delitti a soggetto, numero 94, del marzo 1996, per i disegni di Barbati e Ramella) e due per l’Almanacco del Giallo (1996 e 1997) allora legato al personaggio di Nizzi. E non finisce qui: Manfredi è uno dei pochissimi – SONO SOLO UNDICI, in rigoroso ordine alfabetico: Giancarlo Berardi, Gianluigi Bonelli, Mauro Boselli, Decio Canzio, Tito Faraci, il nostro Manfredi, Michele Medda, Claudio Nizzi, Guido Nolitta, Pasquale Ruju e Antonio Segura – autori ad aver avuto l’onore e l’onere di scrivere le storie del mitico Aquila della Notte.
Il Maxi Tex di Manfredi
I
l suo esordio è sulle pagine del Maxi Tex, il numero 9 dell’ottobre 2005, con la splendida La pista degli agguati, per i disegni di Miguel Angel Repetto. Per la serie regolare pubblica nel luglio 2009 la storia doppia La grande sete (n. 585) per i disegni di Fabio Civitelli, e poi Sei divise nellapolvere(n. 609), altra storia doppia questa volta per i disegni di Giovanni Ticci del luglio 2011. Sempre nel 2011 arriva la consacrazione definitiva: il texone, lo Speciale Tex numero 25, Verso l’Oregon, per idisegni di Carlos Gomez. Dallo scorso novembre può vantare nel suo palmaresanche una storia pubblicata sulla testata più recente legata al mondo del ranger più famoso del fumetto italiano, il Color Tex, il numero 4 del novembre 2013 per la precisione: sua, infatti, L’ultimo sulla lista, per i disegni di Stefano Biglia e per i colori di Oscar Celestini. Quanto realizzato per le testate ideate da altri autori già farebbe di Manfredi un grande del fumetto italiano, ma il vulcanico Gianfranco ha dato il meglio di sé nelle serie concepite da lui stesso concepite, e sono tre: Magico Vento, VoltoNascosto e Shanghai Devil.


Fort Ghost, Magico Vento n. 1
Dal luglio 1997 al novembre 2010 esce – fino al numero 100 come mensile e poi come bimestrale – Magico Vento, per chi scrive, una delle più belle serie di tutti i tempi. La vita e le imprese di Ned Ellis, un bianco adottato dai Sioux che diventa il loro sciamano per via dei suoi poteri da veggente, hanno arricchito le esistenze di tantissimi lettori che ancora rimpiangono la chiusura della serie.
Nel 2007, durante la pubblicazione di Magico Vento, viene dato alle stampe Volto Nascosto, una splendida miniserie di quattordici numeri che vede come protagonista Ugo Pastore, un giovane rappresentante di commercio che vive emozionanti avventure tra Roma e l’Africa. Nel 2010 Ugo ritorna protagonista di un’altra riuscitissima miniserie di diciotto numeri, Shanghai Devil, questa volta ambientata in Cina, durante la rivolta dei boxer. E oggi, nel 2014, si ritrova a vivere l’emozione della pubblicazione di questa nuova serie che ha per protagonista l’irresistibile Adam Wild.

Alessandro Nespolino
Prima di chiudere è doveroso soffermarci anche sul disegnatore di questo numero. AlessandroNespolino, napoletano classe ‘71, oltre a essere il disegnatore dell’albo d’esordio è anche colui il quale ha curato la caratterizzazione fisica di Adam Wild, di tutti gli altri protagonisti e del mondo nel quale li vedremo muoversi. Un lavoro lungo e certosino di cui ci ha parlato in dettaglio nel suo splendido scritto Quattro chiacchiere su Adam Wild, che trovate qui. Dopo aver frequentato la Scuola Internazionale di Comics a Roma, nel 1994 pubblica uno speciale di Lazarus Ledd di AdeCapone per la Star Comics, nel 2000 entra a far parte dello staff del già citato Nick Raider di Claudio Nizzi, nel 2005 lavora alla miniserie Brad Barron di Tito Faraci, mentre è dal 2007 che inizia a collaborare con Manfredi per Volto Nascosto. Seguiranno poi un numero di Magico Vento (il 125), l’assegnazione del prestigiosissimo premio ANAFI come migliore disegnatore di Fumetti italiani e tre numeri della miniserie Shanghai Devil che consolidano i suoi rapporti con Manfredi che lo porteranno a essere il disegnatore principe della sua nuova serie, Adam Wild appunto.
Il nocchiero Abasi, "novello Caronte" 

RolandoVeloci

La cover, opera di Darko Perovic
ADAM WILD: “Gli schiavi di Zanzibar” 
NUMERO: 1
DATA: Ottobre 2014 
SERGIO BONELLI EDITORE 

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
DISEGNI E CHINE: Alessandro Nespolino
COPERTINA: Darko Perovic




Il fidato Makibu

Cantante provetto!

Adam, "Wild" di nome e di fatto!

Dylan Dog #337 - nuove riflessioni

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Il pantagruelico nuovo inizio visto dalla penna fallace di Grullino Biscottacci

















Di Spazio Profondo se n'è parlato un po' ovunque e noi non ci siamo certo tirati indietro.
Già l'avevamo inserito tra i 15 fumetti da non perdere di questa stagione. Poi, in questo post abbiamo analizzato la storia (scritta da Roberto Recchioni, disegnata da Nicola Mari e colorata da Lorenzo De Felici), il suo significato e le sue potenzialità per la vita editoriale dell'Indagatore dell'Incubo. Infine, ci siamo sbalorditi di fronte all'incredibile bellezza della variant cover realizzata da Gipi per l'edizione speciale dell'albo che sarà presentata a Lucca Comics & Games tra poche settimane.
Ora torniamo a parlarne grazie a una voce fuori dal coro, un onnivoro rappresentante della schiera di lettori "da convincere", che si avvicina al fumetto con quella schiettezza che molto spesso fa bene all'arte: stiamo parlando di Grullino Biscottacci (che i fan Audaci hanno già conosciuto ai tempi di Lucca dello scorso anno, per il suo racconto sulle interminabili file e sul famigerato mondo dei cosplayer).
Grullino ha messo a disposizione la sua penna per raccontarci l'albo di Dylan Dog compiendo "un impareggiabile lavoro sull'archeologia della cultura sci-fi-horror". Non ci credete? Continuate a leggere!



Cosa vi aspetta(te) in questa storia:


(dal sito della Sergio Bonelli Editore)
"Dylan Dog si risveglia nell’anno 2427, a bordo della stazione U.S. Beckham, avamposto spaziale di frontiera dell’impero di Albione. Il suo corpo però non è fatto di viscere e sangue, ma è composto di materia sintetica, mentre la sua mente non è che un costrutto mnemonico realizzato a partire dalle sue memorie. Lo scopo del Dylan artificiale, insieme ad altre quattro versioni modificate di sé, è di fare luce sul mistero che circonda gli agghiaccianti fantasmi che infestano da tempo gli spazi siderali. Una missione che lo porterà a esplorare gli infiniti meandri della propria coscienza."

Tutti i siti che recensiscono fumetti vi avranno già descritto quest'albo come una sorta di mix di trame tratte da vari film come Alien (Ridley Scott, 1979), 2001: Odissea nello spazio (Stanley Kubrick, 1968) e Solaris (Andrej Tarkovskij, 1972; con remake di Steven Soderbergh, 2002), come del resto lo stesso ottimo Recchioni suggerisce nella prefazione. Difatti i riferimenti ci sono, e sono pure evidenti, ma, mescolati sapientemente e impreziositi da una sceneggiatura originale, danno una svolta inattesa alla storia. 

C’è da chiarire intanto una questione fondamentale una volta su tutte: tutti questi film (citati e non), nessuno escluso, hanno come padre l’irraggiungibile serie tv The Twilight Zone (in Italia chiamata Ai Confini Della Realtà) creata da Rod Serling nel 1959 e che vantava tra gli sceneggiatori gente come Ray Bradbury e Richard Matheson (vi dicono niente?!). Se guardate ogni singola puntata della serie riscontrerete (oltre l’originalità delle storie) che almeno il 70% dei film Fanta/Horror fatti dagli anni '60 in poi hanno qualcosa in comune con quelle meravigliose puntate (del resto, come i fan di Dylan Dog sapranno, lo stesso Tiziano Sclavi citò più volte la serie, già a partire dal n.7 e dalla stessa creazione della Zona del Crepuscolo, traduzione letterale del titolo della serie tv; N.d.A.).

Quindi non siate frettolosi nei giudizi. 


Tutt’al più, ai nostalgici del cartaceo fumettato, questa storia suggerirà reminiscenze del gran finale della quarta stagione John Doe (il n°77, dal soggetto scritto insieme al compianto Lorenzo Bartoli e disegnato da Andrea Gadaldi, in cui la lotta di John Doe contro le famigerate entità chiamate Alte Sfere si sposa egregiamente con l'allegoria della lotta degli autori contro una prematura ed alquanto ingiusta chiusura della serie a fumetti, in un must metafumettistico; N.d.A.). 
A questo punto si potrebbe dire "Recchioni cita Recchioni" (…con un pizzico di Lost…In Space! ….Capita questa!?).

Andando più in profondità, ciò che colpisce sono due aspetti fondamentali.


Il primo, se vogliamo, è di natura puramente psicologica, ovvero: il solo sapere che ci sarà un “upgrade”, un “rinnovo”, un “cambiamento epocale” (chiamatelo come c@##o vi pare) del personaggio, incuriosisce, e questo ci basta per comprare l’albo in questione (...vi pare poco!!!).

Il secondo aspetto è poter leggere Recchioni (garanzia di genuina follia creativa, John Doe conferma!) che gioca mescolando i vari cult della fantascienza riuscendo comunque a tessere una trama originale che (…qui voglio essere profetico) si spera ritornerà come eco negli albi futuri magari all’interno di sottotrame secondarie (chi può saperlo??!!!....Recchioni di certo!!!).




Ma Spazio Profondo non è solo una miniera di citazionismi fantascientifici efficaci… è molto di più!
È la storia di un nuovo inizio che, come si presagisce, (forse) vuole portare il personaggio su di un piano più (sur)reale e allo stesso tempo “contemporaneo ad un futuro ancora lontano” (…l’avete capita quest’altra??!!).
Si sente nell’aria la voglia di vedere Dylan (non il cantante) in avventure dal respiro visionario più ampio (…un respiro più ampio nello spazio???!!!...l'unico luogo dove c’è molto “spazio” ma c’è assenza di aria…vabbè, diciamo un respiro più ampio a livello scenografico e di story telling!!!).

Si lasciano intatte le radici ma cambiano le foglie (come citava un noto figlio di botanico).

Forse vedremo un Dylan più tecnologico e meno analogico in futuro, e forse sarà un bene, ma chi può dirlo, lo dirà il tempo (non Tempo il personaggio di John Doe, il tempo quello che scorre troppo veloce e ci fa sempre essere in un fo§§*§o ritardo).
 Passando alla storia (senza spoilerare troppo), c'è da segnalare che lo smarrimento iniziale del personaggio potrebbe ricordare il Neo di Matrix (Andy e Larry Wachowski, 1999) al suo risveglio nella realtà, o anche il protagonista di Moon (Duncan Jones, 2009) dove appunto troviamo delle copie clonate del protagonista geneticamente simili all’originale (...oh c@##o ho spoilerato!!!). Oppure, la caccia/fuga dai mostri potrebbe ricordare ovviamentelo stesso Alien ma persino le avventure ectoplasmatiche degli insuperabili Ghostbusters(Ivan Reitman, 1984)...cosa che mi è venuta in mente guardando le pantagrueliche tavole di Nicola Mari!


Senza parlare dei nomi delle navi: Thatcher (Margaret, primo ministro Inglese) e Beckham (quello che si sbomba una delle Spice Girl). Poi c’è anche il Clone Numero 4 che pare proprio il Dottor Manhattan con i poteri di Bishop (però questa è un altra storia… In ogni caso mi è garbata molto la situazione dei cloni diversificati geneticamente dall’originale!!!).

Il finale, come spesso accade in ogni buon racconto, è spiazzante ed aperto. Ci fa capire (o almeno dovrebbe farci capire) che alla fine i mostri non sono mai fuori ma sempre e solo in quello
Spazio Profondo che ci portiamo dentro noi stessi.
Grullino Biscottacci
P.S. Per i segni zodiacali Leone, Pesci, Pterodattilo e Muflone: state attenti Giovedì a non essere risucchiati in un buco nero (…che forse potrebbe anche piacervi, chissà!!)
Consigli della settimana:

- Movies:
Il Pantagruelico Uomo Ibrido contro il Malvagio Dottor Ciccone (Cult Z-Movie Trash Sex-Ploitation Anni '30)


- Comics:
L’Invertebrato Ossuto contro i Crostacei Molluschi


- Books:
Tartarughe Ninja (tratto da una storia vera per finta)


- Tv Series:
Ai Confini Della Realtà (tutte e 159 le puntate originali!)





E a proposito di fantascienza....
Arrivederci aLucca Comics & Games!





DRAGONERO #17

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Il rapimento di Sera e la vita nella Capitale dell’Impero
 


Rieccoci a parlare di Dragonero, dopo esserci occupati dello Speciale estivo a colori (e mentre nelle librerie prende forma La maledizione di Thule, romanzo di Dragonero edito da Mondadori e realizzato da Stefano Vietti).
In questo diciassettesimo albo di Dragonero, Il trafficante di schiave, si ricompone la coppia artistica formata da Stefano Vietti ai testi e Francesco Rizzato ai disegni (già apparsa sui numeri 6 e 7 della serie), per un albo che non solo contiene una buona storia ma interessanti presagi per gli sviluppi futuri.


[Insindacabilmente, potremmo spoilerarvi qualcosa se non avete ancora letto l’albo!]

La trama è alquanto semplice e scorrevole, incentrata sul rapimento dell’elfa Sera.

Dragonero e i suoi amici sono ancora nella Capitale dell’Impero, dopo le avventure narrate nell’ottima storia doppia dei numeri 15 e 16 (scritti da Luca Enoch e disegnati da Giancarlo Olivares). Così, mentre sono all’interno di una bettola nei sobborghi, Gmor e Sera fanno infatti brutti incontri, con il risultato che l’ “orco buono” Gmor è costretto a menar le mani mentre di Sera si perdono le tracce. Alla sua ricerca partono lo stesso Gmor insieme a Ian e al mago Alben, fino a scontrarsi con un pericoloso e potente trafficante di schiave. Qualcuno li aiuterà durante il percorso, al fine di ingraziarsi il buon Ian, sicuramente non senza qualche personale tornaconto (cosa che appureremo di sicuro in qualche albo futuro).


Due brevi annotazioni riguardano due personaggi anziani della serie: intanto il Luresindo Alben, che rivediamo sempre con piacere (come ogni mago anziano barbuto di ogni saga fantasy, del resto). La sua presenza ci suggerisce però un piccolo possibile limite dal punto di vista narrativo: i suoi tanti poteri si spera non servano troppo agli autori in futuro come espediente per risolvere le situazioni in maniera frettolosa (del resto è il problema con tutti i personaggi che possono usare la magia in modi incredibili: come fare a giustificare che non risolvano tutto con uno schiocco di dita?).
Inoltre, l'altro "anziano", il misterioso e machiavellico Ausofer, diventa un personaggio sempre più intrigante. Da tener d'occhio!
  
Illustrazione di Giuseppe Matteoni


Tornando a questo numero 17,
i disegni di Rizzato sono molto particolareggiati e ricchi di pathos. L'autore, che non dimentichiamoci ha realizzato in passatoNathan Never e Agenzia Alfa & co. (come lo stesso Vietti), si esprime al meglio soprattutto nelle scene d’azione.
Riguardo il soggetto, invece, uno dei temi presenti nell'albo è sicuramente la prostituzione minorile (anche se tale argomento non viene sviluppato in tutta la sua complessità e tragicità). L’episodio è poi “una scusa” per non perdere di vista gli intrighi di corte e la trama generale della serie (quel “Potrebbe scatenarsi una guerra!”), ma anche e soprattutto per farci dare un ulteriore sguardo a Vàhlendàrt, Capitale dell’Impero Erondariano. Questo è un luogo (già egregiamente descritto nelle splendide tavole di Olivares nei numeri precedenti) dalle architetture altisonanti e dalle contraddizioni evidenti. I poveri sono costretti a convivere a ridosso dei quartieri dei ricchi. All’interno della corte imperiale, poi, anche il tuo più grande alleato può mostrarsi pericoloso. Insomma, un posto con un enorme potenziale narrativo: quasi sicuramente questo setting insieme a vari personaggi solo intravisti o ancora un po' in ombra (ma anch'essi molto interessanti!) verranno sfruttati ulteriormente nel prosieguo della serie. Vi è, per esempio, la curiosità di conoscere in maniera ancor più approfondita tutte i membri e le caratteristiche delle varie Gilde o magari i segreti di alcune di esse, come la Gilda dei Tecnocrati.

Insomma, ancora una volta Dragonero non ci delude e attendiamo speranzosi il prossimo numero!


Giuseppe "Giuppo" Lamola

 
DRAGONERO: “Il trafficante di schiave”
NUMERO: 17
DATA: Ottobre 2014
SERGIO BONELLI EDITORE

 
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Stefano Vietti
DISEGNI E CHINE: Francesco Rizzato
COPERTINA: Giuseppe Matteoni












La bellissima copertina del n.18 in uscita a novembre,"Nelle Terre dei Ghoul"

ORFANI: RINGO #1

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A Napoli, inizia la seconda stagione di Orfani by Recchioni & Mammucari!















Il medesimo (meraviglioso) team creativo con cui ci eravamo congedati da Orfani alla fine della prima stagione ci accoglie in quest'esordio di Orfani: Ringo; Roberto Recchioni ancora in regia insieme all'inossidabile Emiliano Mammucari (co-ideatore della serie e da questo numero anche copertinista al posto di Massimo Carnevale, unica variazione nell'assetto!), con i colori dell'ottima Annalisa Leoni.  Oltre al fatto di essere ambientata circa vent'anni dopo gli avvenimenti della prima stagione, un'ulteriore intrigante novità è il luogo: Napoli!

[Se odiate gli spoiler, già il titolo della nuova stagione lo è per chi non ha ancora letto il finale della prima, per cui fate un po' voi!]


Piazza del Plebiscito (Napoli) nel futuro di Orfani: Ringo


“Per lungo tempo la razza umana ha vissuto nel terrore della fine del mondo. Ma quando quella fine è arrivata ha scoperto, con sgomento, che non era la cosa peggiore che potesse capitargli… Perché la cosa peggiore era sopravvivergli”. Con queste parole si apre la storia (e subito si alza il tiro definendo la lotta che avverrà nei prossimi albi come qualcosa di "peggiore"). Si tratta di un passaggio del libro "Il mondo dopo la fine", realizzato da Jsana Juric, ex "professoressa" dei nostri Orfani ed attuale Presidente del Governo Straordinario di Crisi. Insomma, il potere, la dittatura.


E contro il potere solo gruppi sparuti, tra cui cinque ragazzini fuggiti da un orfanotrofio (la formazione di cinque giovani protagonisti che si vede nelle veloci scene iniziali dell'albo richiama volutamente alcune scene della prima stagione ambientate nel passato). Nuè, Seba, Rosa, Laura e Samuel sono disposti a tutto, persino a farsi esplodere, pur di rovesciare il sistema. Sulla loro strada si ergeranno i fantomatici Corvi, membri della guardia personale del Presidente che vestono tute non dissimili da quelle degli Orfani originali e che hanno un nome che ricorda quello dei famigerati Guardiani della notte del Trono di spade (confraternita dedita alla difesa della Barriera dagli attacchi degli animali e degli Estranei; n.d.A.).
Ovviamente, però, le forze in gioco non sono solo queste. C'è il nemico pubblico numero uno, l'unico sopravvissuto tra i protagonisti della prima stagione, l'uomo che può coagulare intorno a sé le speranze per un futuro migliore: Ringo! L'ex Pistolero viene richiamato in causa (dopo un lungo periodo di ritiro dalle scene) da Barbara, sua ex fiamma che gli fa una rivelazione che non può non coinvolgerlo. Ringo e Barbara partiranno con lo scopo di liberare i "nuovi Orfani" prigionieri e... Per sapere come va a finire vi invitiamo a leggere l'albo (anche se è superfluo rivelarvi che non tutti saranno "ancora vivi" - per citare il titolo - alla fine di questo episodio!).



Da parte nostra, ci preme sottolineare che si tratta di un'ottimo inizio di stagione, con scenari intriganti e personaggi da approfondire (tra cui non abbiamo ancora citato il nuovo "servo" della Juric, il dottor Fudo). L'ambientazione la fa da padrona: finalmente riconoscibile e a noi vicina. Poi, forse il fatto di avere tutte e 94 le tavole dedicate alla stessa trama (e non suddivise tra passato e presente come nella stagione precedente!) permette di sviluppare la storia in maniera più fluida e corposa.


Recchioni ancora una volta ci dimostra di saper tenere altissima l'attenzione del lettore. Forse l'unico appunto, personalmente, alla sua sceneggiatura è quello di aver un po' trascurato la reazione di Ringo alla notizia rivelatagli da Barbara (reazione tanto forte da spingerlo a tornare in azione, quindi magari interessante da approfondire) ma è un piccolo dettaglio in un lavoro egregio. Impeccabile è (di nuovo!) l'espressione grafica da parte di Mammucari, in gran sintonia con la sceneggiatura e capace di imprimere tutte le nuove situazioni e i nuovi personaggi nella memoria dei lettori. Sulle sue tavole Annalisa Leoni tiene un profilo (volutamente) meno d'impatto, meno legato ai colori delle varie emozioni dominanti di ogni scena e maggiormente omogeneo (fermo restando l'equilibrio e la modernità della colorazione che continuano a costituire un valore aggiunto dell'intera pubblicazione).

In definitiva, pollice in su!







Variant cover di Gabriele Dell'Otto per l'edizione speciale di Orfani: Ringo #1 per Lucca Comics & Games


il Sommo




ORFANI: RINGO "Ancora vivo!"
NUMERO: 1 (Orfani #13)
DATA: Ottobre 2014
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni
DISEGNI, CHINE E COPERTINA: Emiliano Mammucari
COLORI: Annalisa Leoni

Lucca Comics & Games 2014: Revolution is coming!

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Cosa aspettarci dalla fiera fumettistico-multimediale più attesa dell'anno



Le rivoluzioni fumettistiche non avvengono solo sulla carta stampata, ma a volte riescono ad espandersi alla vita reale! E così Lucca Comics and Games si rinnova, cercando di seguire (se non addirittura anticipare) il trend. E tutto il mondo fumettistico ci sarà, Audaci compresi (più qualche guest star che si spera di non perdere strada facendo).
Scoprite con noi cosa dovete aspettarvi tra proposte, idee, anticipazioni e...una valanga di fumetti!

Dal comunicato stampa diffuso il 14 ottobre 2014:
"I migliori autori del fumetto internazionale, le ultime novità dal mondo del gioco e del videogioco, le anteprime nelle sale cinematografiche, un intero palazzo dedicato alle famiglie e ai più piccoli, il quartiere a tema Giappone, il coloratissimo mondo dei cosplayer, e ancora musicamostrespettacoliincontri: Lucca Comics & Games è una miscela di ingredienti di prima scelta, nel contesto inimitabile del centro storico della città toscana, dove le celebri Mura rinascimentali fanno da cornice, da scenario e da palcoscenico di quattro giorni e quattro notti attesi tutto l’anno. Lucca Comics & Games è l’isola che c’è, in cui tutti gli anni tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, i Peter Pan di ogni età, si incontrano, si sfidano, si emozionano e si danno appuntamento all’anno successivo. [...]
Oggi Lucca Comics & Games è un appuntamento che raduna quasi 400.000 persone in quattro giorni (presenze totali stimate nel 2013: 380.000), di cui ben più della metà paganti (visitatori da ticketing nel 2013: 217.600). In Italia è al contempo la principale fiera dell’editoria del fumetto e della narrativa del fantastico il maggior salone del gioco e del videogioco per un totale di circa 500 espositori, e un programma culturale ricco e variegato, con mostre e oltre 500 eventi. Uno sforzo organizzativo che ogni anno premia l’organizzazione con i sorrisi di pura gioia sui volti dei visitatori.
Chi è stato a Lucca Comics & Games 2013 ha trovato:
oltre 300 ore di incontri su fumetto, gioco, videogioco e narrativa che hanno coinvolto circa 700 relatori20 mostre con 700 tavole originali e più di 1.000 autori presenti (tra fumettisti, illustratori, concept artist, game designer, registi, doppiatori)
16 concerti e spettacoli sul palco e negli auditorium
60 appuntamenti al cinema con anteprime, contenuti speciali, incontri con i protagonisti
2.000 postazioni per il gioco e videogioco, per consentire oltre 30.000 sessioni per un totale di 20.000ore di gaming.
40.000 mq di puro entertainment in un centro storico rinascimentale che si trasforma in un unico convention center, con 25.000 mq di consumer show
Ma Lucca Comics & Games è anche un evento mediatico che si espande dal centro storico della città toscana a tutte le piattaforme di comunicazione, dai media partner di tv, radio e carta stampa, al web: 2.072.034 pagine visitate sul sito web ufficiale nell’ottobre 2013 (di cui 407.847 dal 31 ottobre al 3 novembre 2013), e su Facebook sono stati 4.238.316 gli utenti raggiunti (portata)."

Ma cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova edizione?
Le sei sezioni della manifestazione (Comics - Games - Junior - Music and Cosplay - Japan Town - Movie) offrono ognuna eventi ed ospiti di tutto rispetto.

Solo per citarne qualcuno da tenere d'occhio (oltre ai mille che sicuramente ci scorderemo!):
- Panini Comics sarà a Lucca con un intero padiglione (il PalaPanini) di 800 mq e con annunci e ospiti importanti;
- Sergio Bonelli Editore avrà uno spazio in piazza San Giusto in cui per la prima volta, oltre alle tavole autografate, sarà possibile trovare le edizioni realizzate per l'occasione di alcuni albi con copertine variant e contenuti speciali;
- Bao Publishing porterà alla fiera ospiti eccezionali (ovviamente Zerocalcare ma anche Paul Pope, Brian K. Vaughan e Fiona Staples);
- nel padiglione Warner Bros verranno proiettate anteprime di alcune puntate di Gotham, Arrow e The Flash;
- a proposito di anticipazioni, si potranno vedere anteprime di: Big Hero 6 (prossimo classico Disney), I cavalieri dello Zodiaco, Italiano medio (film di Maccio Capatonda in uscita il prossimo anno), Cowboy Bebop, la serie tv Doctor Who, il motion-comic di Orfani e mille altre...
- ci saranno poi ospiti provenienti da altri media, come Gabriele Salvatores, Franz Di Cioccio, Chef Rubio e...Roberto Giacobbo!
Insomma, non ci sarà da annoiarsi!

Dal canto nostro, le aspettative sono, come al solito, molto alte. Non possiamo dire che lo scorso anno in quel di Lucca sia stato scevro di soddisfazioni e di incontri bellissimi per gli Audaci. Basta rivedersi il saluto che ci inviò l'insostituibile Leo "Rat-Man" Ortolani per rendersene conto....



E poi autori gentilissimi, interviste spassosissime (da cui potevano scaturire persino mini-concerti improvvisati)... Certo, ci sono le file interminabili, ma la passione per i fumetti può far vivere anche quello con il giusto distacco!

Per concludere, si parla tanto delle variant cover degli albi Bonelli che saranno in vendita a Lucca, realizzate da Gipi (Dylan Dog), da Enrique Breccia (Adam Wild) e da Gabriele Dell'Otto (Orfani: Ringo). Quindi anche noi vogliamo mostrarvi delle copertine alternative che, purtroppo, non saranno mai stampate, offertevi dagli insostituibili nostri "colleghi"Fallaci (quindi aspettatevi violenza ed irriverenza).

(Dylan, ti vogliamo bene, ma nessuno si salva dalla fallacità!)

(Gli effetti devastanti di mastodontiche mangiate di carne si ripercuotono su Bloch!)

(La verità su Ringo!)


[Con un sentito ringraziamento al mitico Grullino Biscottacci]


Citazioni Audaci - settima puntata

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A volte il fumetto è un veicolo per messaggi complessi, per esprimere punti di vista inediti e interessanti su vari argomenti, punti di vista che rivelano riflessioni non banali. E spesso li trovi in quegli albi da cui forse non te li aspetteresti, come i "frivoli"comics americani, tra una maschera e un mantello!
Gli Audaci si sono messi a cercare per voi le frasi incisive, in questo caso espresse da personaggi di contorno: non sarà il supereroe di turno ma una sua spalla o una sua nemesi a raccontarci la sua visione del mondo nella nuova puntata della più osannata (tra le più odiate) rubriche audaci, che è riuscita a riservarsi un giusto posto d'onore nei vostri affabili cuori da nerd:tornano le Citazioni Audaci!

[Insomma, se temete gli spoiler o l'eccessiva sincerità, smettete incontrovertibilmente di leggere!]



«... I tempi sono brutti. Ogni giorno è una battaglia. Ci sentiamo come se ci trovassimo dalla parte sbagliata della palla da demolizione. Ci sentiamo in balìa di forze al di là del nostro controllo, e questo ci spaventa [...]. Giocano sulla nostra paura, ci dicono che i nostri nemici sono gli immigrati del nostro quartiere, o i vicini di casa che vivono coi buoni pasto. Ci spingono a trasformare la nostra paura in rabbia, e noi abbocchiamo perché ci fa sentire "più forti". Solo che non è così. Non diventiamo più forti. Diventiamo un'arma.»

la nuova fiamma di Devil (Kirsten Mc Duffie) contro i perfidi (e estremisti/razzisti) Figli del Serpente
in Daredevil #34 (in Italia su Devil & i Cavalieri Marvel #30) di Waid, Rodriguez.





«Quando da giovane lavoravo in teatro, ricordo che ero molto preoccupato della verosimiglianza dei personaggi che interpretavo [...]. Ero un vero disastro. Il fatto è che avevo paura, Bruce. Tanta paura di farmi scoprire, di farmi beccare....che perdevo di vista una cosa fondamentale [...]. Il fatto è che loro vogliono credere nel suo personaggio. Il pubblico vuole dimenticare chi c'è dietro la maschera [...]. Vogliono essere travolti dalla recita, Bruce. E trasportati in un mondo dove verità più grandi stanno agendo e tutto...E intendo dire tutto...Può succedere. Un mondo dove l'impossibile è possibile. »

il grande Alfred Pennyworth narra a un giovane Bruce Wayneil suo modo di concepire la recitazione, la maschera e la doppia identità di Batman
in Batman #24 (in Italia su Batman #27) di Snyder, Tynion IV, Capullo e Albuquerque.





«Credi di essere un eroe. La verità è che sei un assassino, Superman. Il peggior assassino della storia [...]. Vorresti deporre quel dittatore in Sudan o quel signore della guerra in Makran. Vorresti rendere il mondo migliore [...]. E ogni volta che tu non lo fai, decidi di lasciare che delle persone vivano nella miseria e muoiano nella sofferenza. Li stai uccidendo. Dolorosamente [...]. Perché hai paura di affrontare situazioni complesse, situazioni che invece avresti dovuto affrontare, ma è più facile librarti sopra le nostre teste e salvare gattini.»

lo schietto (e usualmente cattivetto) Generale Lane offre la sua personale analisi dell'attività supereroistica di Superman
in Superman Unchained #3 (in Italia su Superman L'Uomo d'Acciaio #3) di Snyder, Lee e Nguyen.





BRENDON #99

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Luna Nera calante

Sta calando, purtroppo, il sipario su una delle più belle serie di sempre del fumetto italiano. Brendon non è ancora arrivato al capolinea ma siamo davvero vicini: il numero 100, tutto per le chine e le matite di Corrado Roi, giungerà nelle vostre edicole poco prima di Natale, il 19 dicembre, per rendere indimenticabile il vostro ingresso nel prossimo inverno. Ma che cosa ci ha riservato il funesto demiurgo, il divo Claudio, per questo penultima avventura?
Scopriamolo insieme!

Brendon, in sella al suo Falstaff

Christopher in versione "Bambola assassina"!
Nella recensione dello scorso numero, L’inizio della fine (uscito a metà agosto), vi avevamo anticipato che quell’albo costituiva solo il prologo di una storia doppia: questo Luna Nera calante, invece, ne costituisce il cuore e l’epilogo. Brendon– con il fido e inseparabile Falstaff– arriva al suo rudere, donatogli tanti anni addietro da Lord Cavendish, e ritrova Christopher, il suo androide domestico della vecchia era, affezionato e servizievole come sempre. Mentre il nostro eroe cerca, nella sua vasta biblioteca, il volume sulla Luna Nera di cui gli aveva parlato Lèon nel numero precedente, il piccolo robot – posseduto da Zender– lo attacca e distrugge il preziosissimo volume appena ritrovato. Purtroppo Brendon, per difendersi dal suo attacco, è costretto a reagire.

Il primo sacrificio dei quattro Gran Sacerdoti della Luna Nera
Successivamente il cavaliere di ventura va a trovare il folle Es (se non è uno speaking name geniale questo, ditemi un po’ voi!! Immenso Claudio!) che lo rende invisibile alla percezione di Zeder e gli permette di mettere in pratica il suo piano. Raggiunge la zona industriale, teatro dei fatti evocati dal padre di Brendon nel glorioso albo Destino di sangue (n. 58 del dicembre 2007, disegnato magistralmente dal talento di Gianluca Acciarino), per scoprire che cosa si intendesse nel volume The Black Moon Chronicles con le parole «…se il Serpente Nerorisorgerà, non potrà essere sconfitto da nulla. La sua unica possibile fine è celata nel suo stesso inizio».

La tenera Leenha, in lacrime dopo aver salutato Brendon
Finito questo interessante giro nella zona industriale della vecchia Londra, Brendon passa in città a salutare due sue affezionate conoscenze: Leenha e Dodd, i due teneri fratelli che abbiamo conosciuto – ancora bambini – nell’immortale Il ritorno della Luna Nera(n. 26 – e non n. 21, come riportato a p. 32 dell’albo che stiamo recensendo – dell’agosto 2002, disegnato in modo magistrale dal grande Giuseppe Ricciardi), e che abbiamo poi ritrovato nel già citato Destino di sangue e nel più recente Il segreto di Monna Lisa (n. 77 del febbraio 2011, disegnato dal maestro Esteban Maroto). Ciò che Chiaverottiriesce a compiere – nel giro di sole tre pagine – ha del miracoloso: con poche battute, ci dà il senso di angoscia e disperazione che regna nella vita dei due adolescenti e tutta la loro tristezza per il nuovo distacco – forse definitivo – da quello che per loro è molto più che un semplice amico.   

Sogno o realtà?! Zeder insidia Florence...e Daisy!
Prima di partire alla volta di Darkmoon (la città di vetro fatta sorgere nel deserto da un incantesimo di Zeder), Brendon passa a sincerarsi delle condizioni di Florence, la madre di sua figlia Daisy
Alla donna, poco prima dell’arrivo del nostro amico cavaliere, va a fare visita proprio lo stregone un tempo amico e le impone di sparare al giovane. Brendon, ancora una volta, si salva grazie al provvidenziale intervento di Tadeuse poco dopo, promesso alla donna di riportargli indietro la figlia sana e salva, il gruppo di cavalieri di ventura più gagliardi dell’isola si mette in marcia attraverso il deserto.




Brendon e Shadow
Un ultimo ostacolo, prima della resa dei conti. 
La figlia del Borgomastro diFreelness, fatto uccidere da un sicario di Zeder, insieme al capitano Lunker, sta organizzando un attacco senza precedenti alla stessa Darkmoon che ha sfidato l’autorità della Nuova Inghilterra e non tollera l’intromissione di elementi estranei al nucleo operativo da lei messo insieme. 
Ma per Brendon la posta in ballo è troppo alta: la minaccia di un bombardamento su Darkmoon equivale a morte sicura anche per Daisy, tenuta prigioniera da Zeder! 
Quindi, nottetempo, il commando dei cavalieri di ventura capitanato da Tadeus e comprendente anche la valente e misteriosa Shadow (altro speaking name con i fiocchi!), si impossessa delle mongolfiere da combattimento dell’esercito e ci fa rivivere le incredibili emozioni del recente albo La terra delle meraviglie (n. 94 del dicembre 2013, disegnato dal bravissimo Giuseppe Franzella, con cover da infarto di Massimo Rotundo) volando alla volta di Darkmoon.

Se pensate che questa recensione vi abbia svelato troppi dettagli della storia vi sbagliate di grosso: siamo soltanto a metà! Quello che succede nella seconda parte è giusto che lo scopriate da soli, possibilmente gustandovi questo albo al buio... La prova che attende Brendon è di quelle che non si dimenticano e siamo sicuri che il finale non mancherà di soddisfare le aspettative di tutti, fan storici e lettori sporadici: d’altro canto garantisce Claudio, no?! 

La lettera di Brendon, pubblicata ne La posta di Brendon
Prima di chiudere pensiamo sia giusto pubblicare – siamo certi che non dispiacerà al caro Brendon – la lettera che il nostro eroe, facendosi aiutare da Night Wittgenstein (avete letto lo splendido La vita segreta delle parole, lo speciale di quest’estate, vero?!), ha scritto per salutare i lettori delle sue storie, per augurare al “suo” raccontastorie buona vita e per introdurre il nuovo personaggio che prenderà il suo posto sui scartafacci di Claudio e nelle edicole…
Un personaggio che, ci fa sapere il nostro amico, sarà diverso da lui: soffre di insonnia, ha frequenti mal di testa e vive tra incubi e deliri…
Brendon ci assicura che continuerà a vivere nella Nuova Inghilterra finché qualcuno non riuscirà a farlo fuori perché… «non si campa in eterno»!

Una cosa è certa: Brendon, continuerai a vivere nel cuore di tutti quelli che hanno condiviso con te le tue imprese. Garantito.


Che altro aggiungere?!

Claudio Chiaverotti ci ha condotto, ora per mano ora a cavallo, ora in sogno ora con la fantasia, per tanti (oltre sedici!!) anni in un mondo meraviglio e terrificante al tempo stesso, facendoci vivere avventure indimenticabili che porteremo sempre con noi… e di questo, tutti, non possiamo che ringraziarlo, di cuore!

Un brindisi a Brendon!

Un brindisi a Claudio!  

RolandoVeloci



Brendon in una stupenda illustrazione di Massimo Rotundo





BRENDON: “Luna Nera calante” 
NUMERO: 99
DATA: ottobre 2014 
SERGIO BONELLI EDITORE 

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Claudio Chiaverotti 
DISEGNI E CHINE: Giuseppe Liotti
COPERTINA: Massimo Rotundo 






La notte degli addii, il fatidico n. 100 in uscita a dicembre

SmartComiX

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Grandi autori per un'autoproduzione piccola solo nel formato!



Il progetto intitolato SmartComiX  è, senza troppi giri di parole, la più importante ed ambiziosa esperienza autoproduttiva italiana a fumetti mai concepita.
Un progetto molto particolare, a partire dal formato: gli albi pubblicati saranno nel formato 13x8 cm (l'equivalente del formato 16:9) e ogni tavola conterrà una sola vignetta. Gli albi, inoltre, saranno disponibili sia in versione cartacea che digitale, mediante un'apposita app disponibile per Andoid e Apple. Quindi è anche e soprattutto un tentativo di avvicinare i giovani al fumetto.
Di seguito vi presentiamo il progetto e gli albi d'esordio, con le copertine e tanto altro ancora!


Quest'idea del "fumetto da tasca", pratico, da portare e leggere ovunque, è partita da Fabio Celoni. L'autore, conosciuto ai più per Topolino e Dylan Dog, si dimostra eclettico e dalle mille risorse (pochi mesi fa, uno degli Audaci aveva avuto il piacere di assistere alla presentazione de "Gli abitanti dell'ombra effimera", romanzo scritto da Celoni che rivela la sua passione per il gotico e l'alchimia).

Il manipolo di autori radunati da Celoni, quasi tutti provenienti dalla scuderia Bonelli,  comprende alcune tra le migliori migliori penne e matite dello scenario fumettistico italiano. Volendoli citare in ordine alfabetico (per non far torto a nessuno), si tratta nientemeno che di Lola Airaghi, Mario Alberti, Paola Barbato, Max Bertolini, Bruno Brindisi, Giampiero Casertano, Gianluca Cestaro, Raul Cestaro, Adriana Coppe, Roberto De Angelis, Francesco Dimitri, Luca Enoch, Alessio Fortunato, Pasquale Frisenda, Alessandro Poli, Luigi Siniscalchi, Marco Turini, Andrea Venturi e Claudio Villa. Insomma!

Il progetto SmartComiX sarà presentato a Lucca Comics and Games tra pochi giorni (allo Stand E337 aPiazza del Giglio), dove saranno disponibili i primi cinque albi che vi presentiamo qui di seguito. Tutti gli albi avranno un prezzo di 5€ e saranno suddivisi tra albi che costituiscono la prima puntata di una miniserie, albi contenenti storie lunghe autoconclusive e albi speciali (gli SmartcoMIX) contenenti più storie differenti di vari autori!

SmartcoMIX #1



Copertina: Roberto De Angelis

1- L’attesa
Un uomo asserragliato in una torre isolata, intorno il deserto. La perenne attesa di un nemico invisibile Nessun contatto con il resto del mondo, unica compagnia un fucile.

Testi: Paola Barbato 

Disegni: Claudio Villa
23 pagine
Genere: Surreale/fantastico

 

2 -Vengono con la pioggia
Strane cose accadono nel paese di Shammauser. Quando le campane della vecchia chiesa echeggiano nella nebbia ed una sottile pioggia inizia a cadere, si possono osservare strani esseri aggirarsi tra le strade del paese e le campagne.

Testi: Fabio Celoni 

Disegni: Roberto De Angelis
20 pagine
Genere: Gotico/fantastico

 

3-La venditrice di biglie
Una vecchietta appare improvvisamente in città. Ha delle biglie con sé che vende ai passanti. Le biglie rinchiudono strane immagini, in continuo movimento, da cui non si riesce più a distogliere lo sguardo. Sono sogni sotto vetro, e costano molto poco. Un prezzo simbolico, quasi regalate. La gente si accorgerà però che non sono così lucenti come sembrano.

Testi: Fabio Celoni 
Disegni: Giampiero Casertano
20 pagine
Genere: Surreale/fantastico




SmartcoMIX #2


Copertina: Mario Alberti

1-LEVEL UP
Cosa succede quando il personaggio di un videogame inizia a parlare al giocatore? E se il giocatore volesse prendere il suo posto nella realtà virtuale?


Testi: Francesco Dimitri
Disegni: Mario Alberti
18 pagine
Genere: Fantascienza/fantastico

 

2-IL BEVITORE DI TEMPO
Se qualcuno avesse cercato Barnaba, lo avrebbe di sicuro trovato in osteria a bare. E’ sempre costantemente ubriaco. Finché comincia ad accorgersi che, quando beve davvero tanto, succede qualcosa di strano intorno a lui. Il suo tempo viene scandito dai bicchieri di alcool…ma per ogni orologio arriva il tempo di rallentare.

Testi: Fabio Celoni
Disegni: Bruno Brindisi
24 pagine
Genere: Surreale/fantastico

 

3-IO MORIRO’ CON TE.
Una bambina contesa da genitori separati, l’esigenza di lasciare la città, fuggire con il papà o fuggire con la mamma…una cosa è certa, dalla malattia non si fugge.

Testi e disegni: Luigi Siniscalchi
20 vignette
Genere: Horror


BASTA LATRINE!

Copertina: Luca Enoch

BASTA LATRINE! 
Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Alle grandi domande filosofiche dell'umanità forse verrà data risposta attraverso le tre Rivelazioni.

Testi e disegni: Luca Enoch
72 pagine
Genere: Umoristico

 

Rose and the Demon. Episodio 1: "La maga di Praga"



Copertina: Pasquale Frisenda
 
La maga di Praga
Rose è una ragazzina di 14 anni che vive a Praga. In una notte nebbiosa, nel negozio di marionette dello zio, commette uno sbaglio che le cambierà per sempre la vita. Mentre si sta facendo i tarocchi, evoca un gigantesco Demone che la trascinerà in un’avventura al di fuori della sua immaginazione.

Testi: Fabio Celoni
Disegni: Lola Airaghi
60 pagine
Genere: Fantastico


FLIP-COMIX


Copertina: Andrea Venturi

143 pagine

Women’s War 1 - Contatto

La Terra è stata attaccata e distrutta da una comunità aliena, che ha spedito davastanti robot a fare strage di maschi umani, per prosciugarli delle loro energie vitali. Le donne della terra sopravvissute si uniscono in un gruppo di combattenti per tentare di sventare la terribile minaccia, che nasconde molti più segreti di quelli che Eszter sospetta.
 

Testi: Fabio Celoni e Adriana Coppe
Disegni: Gianluca & Raul Cestaro e Marco Turini
Genere: Fantascienza





Copertina: Alessandro Poli (colori di Max Bertolini)

Dusk
La Corporazione è una madre generosa. Ti da ben due possibilità: vedere il mondo come te lo propone lei o vederlo come è in realtà. Nel secondo caso, se sei fortunato, hai ottime probabilità di finire morto. Se ti va meno bene finisci a Stonegate.
 
Testi e disegni: Max Bertolini
Genere: Fantascienza


AMAZING SPIDER-MAN: AFFARI DI FAMIGLIA (Waid, Robinson, Dell’Otto, Dell’Edera)

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“Raccontami una storia dell’Uomo Ragno. E che sia bella.”

“Affari di famiglia”è un volume cartonato contenente una storia di Spider-Man scritta da Mark Waid e James Robinson e disegnata da Gabriele Dell’Otto e Werther Dell’Edera. Questa la presentazione “seria”, che non tiene conto di quanto (“Sbavaz! Sbavaz!”) allettante fosse il volume anche solo a leggerne le anteprime Marvel. Perché? Bè, intanto gli Audaci hanno un debole per Gabriele dell’Otto, inutile nasconderlo.
A questo ci aggiungiamo “un certo” Werther Dell’Edera (da Loveless a John Doe a Orfani) che completa il quadro della parte grafica tutta all’italiana. 

E che dire degli scrittori? Di Mark Waid basterebbe citare il suo splendido ciclo su Devil (tutt’ora in corso, anzi appena ripartito con uno sfavillante n.1, per i disegni di Chris Samnee) per farci trepidare. E se non bastasse, c’è il grande James “Starman” Robinson a fargli compagnia!
Insomma, con tutti questi nomi al lavoro sul solo ed unico Peter Parker, potevamo non leggere e recensire?


La trama è alquanto semplice (ma non così banale). La vita di Peter viene sconvolta dagli ingranaggi di un piano che alla fine dei conti si scoprirà far capo a Kingpin, lo zar del crimine (insomma, basta dare un’occhiata alla splendida cover di Dell’Otto per rendersene conto!). Viene però tirata in ballo la famiglia di Peter, i cui genitori erano agenti della CIA (cosa che forse alcuni non sanno, ma nei fumetti è stato spesso detto) e…pare che Peter non fosse il loro unico figlio (“Mio fratello è figlio unico”? Leggete la storia per saperne di più)!

Sul fronte dei disegni, come accennato prima, non possiamo che inchinarci. “Quando sulle tavole vedi i segni del pennello, vedi il bianco scintillante dell'aerografo, vedi i segni di matita del disegno originale, senti quasi l'odore dell'acrilico che viene su dal foglio”, diceva l’Audace Fosco nel recensire un albo degli Avengers
disegnato da Gabriele Dell’Otto tempo fa.



Francamente era dall’epoca di Secret War, probabilmente, che non vedevamo Dell’Otto così al pieno delle sue capacità espressive e di narrazione. È vero, ha realizzato nel frattempo grandiose copertine ed illustrazioni per i più disparati ambiti (non dimentichiamo il manifesto di Lucca Comics and Games 2014). Ma qui, messe una dietro l’altra, le sue tavole sono semplicemente una goduria per gli occhi. Non bisogna poi tralasciare l’attivo contributo di Werther Dell’Edera alle matite, che probabilmente è riuscito a far sì che l’autore romano velocizzasse i suoi tempi (notoriamente non brevi, come si può evincere dal risultato finale!). Inoltre, a Werther dobbiamo le ottime scelte delle inquadrature, le scansioni in vignette e lo storytelling. Insomma, un’ottima squadra che ci si augura di rivedere in futuro!



Impeccabile, come sempre, l’edizione Panini, non c’è niente da fare. Elegantissima la cartonatura, l’impaginazione, gli extra con le fasi di lavorazione delle tavole.

Solo un paio di annotazioni per i più attenti e puntigliosi.
Intanto, proprio nei “Dietro le quinte” c’è un errore: una pagina di sceneggiatura (“Pagina 3”) che non corrisponde alle matite ed alla tavola definitiva mostrate accanto.

Infine, una sottigliezza, senza polemica: “Affari di famiglia” fa parte dei volumi Marvel OGN, ovvero Original Graphic Novel. Ora, senza nulla togliere ai tanti pregi del volume e alla sua caratteristica di essere fuori dalla continuity Marvel attuale (quindi in qualche modo era necessario “differenziare” queste storie con una sequenzialità meno stringente), il sottoscritto opterebbe per lasciare l’abusato/vituperato/temuto/osannato appellativo di "Graphic Novel" ad altre opere. Magari così eviteremmo di banalizzare ogni possibile classificazione. 




Giuseppe "Giuppo" Lamola


(Sì, a un certo punto della storia Spidey ha il costume nero! E..No, non sono le braccia di Octopus quelle!)



Amazing Spider-Man: Affari di famiglia

SOGGETTO e SCENEGGIATURA: Mark Waid e James Robinson
MATITE: Werther Dell’Edera

ILLUSTRAZIONI: Gabriele Dell’Otto

EDIZIONE: Panini Comics 2014

House of Shells, cortometraggio ispirato a Dylan Dog

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Proiettato in anteprima a Lucca, vede coinvolti nella realizzazione autori Bonelli




La casa delle conchiglie (o House of shells) è un cortometraggio-fan movie in bianco e nero ispirato a Dylan Dog, della durata di 20 minuti, diretto da Domiziano Cristopharo.
La sceneggiatura del film è firmata da Andrea Cavaletto, autore Bonelli che ha già realizzato storie per Dylan Dog e Martin Mystére.
Diciamolo subito: non confondiamoci con Vittima degli eventi. Sebbene siano stati diffusi quasi in contemporanea, questi due fan movie (entrambi presentati all'imminente Lucca Comics and Games) nascono in maniera differente e sono realizzati da team di autori diversi (anche in Vittima degli eventi, di molto"fumettosa",tra le altre cose, c'è la locandina realizzata dal grande Carmine Di Giandomenico!).

In House of shells Dylan sarà interpretato dall'attore Stefano Cassetti, scelto come protagonista per la somiglianza con l'Old Boy disegnato da Nicola Mari. Al suo fianco, Vivien, interpretata da Veronica Gentili. Special guest: Pasquale Ruju (che i lettori Bonelli ben conoscono), che doppierà l'Uomo delle conchiglie.La proiezione in anteprima del cortometraggio si terrà nel corso di Lucca Comics and Games sabato 1 Novembre alle ore 18.00 presso l'Auditorium San Girolamo. Tale proiezione sarà accompagnata da una breve conferenza a cui parteciperà Andrea Cavaletto con l'amichevole presenza di Pasquale Ruju e Franco Busatta (curatore editoriale di Dylan Dog).
Questo il trailer:



Ed eccovi di seguito il comunicato stampa ufficiale:


LA CASA DELLE CONCHIGLIE

Il pluripremiato Stefano Cassetti (Roberto Succo) interpreterà il personaggio ispirato a Dylan Dog nella sceneggiatura originale di Andrea Cavaletto (Hidden in the woods) per la regia di Domiziano Cristopharo (House of Flesh Mannequins, Museum of Wonders, Red Krokodil).
Veronica Gentili, con la sua bellezza e bravura, sarà la coprotagonista di questa avventura.
Cavaletto e Cristopharo vogliono omaggiare con questo fan movie un'icona del fumetto italiano nel momento del suo ormai imminente rilancio, un vero e proprio tributo d'amore di un team di professionisti all'eroe le cui avventure horror hanno riempito di incubi i sonni di innumerevoli schiere di appassionati; la scelta per il volto del protagonista è ricaduta su Cassetti per la somiglianza con il personaggio disegnato dall'artista 
Nicola Mari. Cavaletto, che è uno degli sceneggiatori del fumetto, ha scritto la storia originale. Special guest, Pasquale Ruju (altro sceneggiatore storico dell'Indagatore Dell'Incubo) che, essendo anche un bravissimo doppiatore, ha prestato la sua voce al misterioso Uomo Delle Conchiglie, figura misteriosa in questa nuova avventura.



STEFANO CASSETTI Dylan
VERONICA GENTILI Vivien

DOMIZIANO CRISTOPHARO regia

ANDREA CAVALETTO sceneggiatura
PASQUALE RUIU l'Uomo delle conchiglie



Stefano Cassetti
 

Debutta al cinema nel film francese di Cédric Kahn "Roberto Succo" presentato in selezione ufficiale al Festival di Cannes nel 2001. Questo primo ruolo gli porta una nominazione per il César du meilleur espoir masculin e recita, tra gli altri, in Nemmeno il Destino di D. Gaglianone (Mostra di Venezia) e Il resto della notte di F. Munzi (Quinzaine des réalisateurs). Nel 2014 interpreta il diavolo nel nuovo Rosemary's Baby per la NBC con Zoe Saldana, Carol Bouquet e Jason Isaacs.

Veronica Gentili
 

Giornalista politica, blogger ed attrice Romana, diplomata all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico; ha scritto, diretto e recitato in diversi spettacoli teatrali e nei film Third Person di P. Haggis, Lucrezia Borgia di M. Figgis, Ombre Rosse di C. Maselli e Come Te Nessuno Mai di G. Muccino.

Domiziano Cristopharo
I suoi film hanno ricevuto diversi riconoscimenti a festival importanti come il To-Horror (Torino), Fantafestival (Roma), Fantastique Samain du Cinema (Nizza), Night Of Horror (Sydney) trovando distribuzione per label internazionali come Brain damage, Elite, Edel, Illusions. Il suo stile, vario ma riconoscibile e mai scarno di provocazioni, è stato definito GLAM HORROR dal prestigioso Ecran fantastique.

Andrea Cavaletto 

I film da lui sceneggiati hanno avuto ottimi riscontri di critica e hanno vinto numerosi premi nei festival di genere italiani e internazionali. Il film horror indipendente cileno HIDDEN IN THE WOODS da lui sceneggiato è stato acquistato dagli americani e per un instant remake. Per Sergio Bonelli Editore ha scritto sceneggiature di Dylan Dog e Martin Mystére.

Pasquale Ruju si avvicina al mondo del teatro e del cinema, dedicandosi poi principalmente al doppiaggio di personaggi di soap-opera (tra cui Sentieri) e di cartoni animati;  Nel 1995 entra a far parte dello staff degli autori di Dylan Dog, divenendo nel 2010 lo sceneggiatore Bonelli più pubblicato, con 1604 pagine e quattro serie all'attivo e
ideando due miniserie (Demian e Cassidy).








































DYLAN DOG #338: Bloch no more?

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Bloch va in pensione, iniziano i cambiamenti del nuovo corso!



















L’ispettore Bloch, uno dei tre personaggi chiave della serie di Dylan Dog, va in pensione. Quel congedo da Scotland Yard così tanto agognato (e citato!) da farne uno dei ritornelli più celebri dell’intero fumetto italiano. Un cambiamento chiave, ed accade qui, ora, per mano di Paola Barbato e Bruno Brindisi, nel primo vero albo in continuity del nuovo corso dell’Indagatore dell’incubo.
Bloch è l’umanità dolente. Il volto di un reale che non si piega al surreale”, afferma Roberto Recchioni. E come reagisce un uomo comune, capace di soffrire e di amare, quando finalmente raggiunge il suo fine irrealizzabile, quando vede realizzarsi il sogno di una pensione tanto agognata? Ma se il suo lavoro costituisce una parte così grossa della sua vita, cosa gli rimane davvero?
Nella prima tavola Paola Barbato inizia a rispondere a questa domanda.

È una tavola che varrebbe da sola l’intero albo. Bloch e una pistola. Si è portati a pensare ad un suicidio ma, alt!, giri pagina e scopri che in realtà è solo Bloch che consegna la propria pistola al sovrintendente. Eppure… è davvero solo questo? Quelle ombre che si stagliano sul viso dell’(ormai ex) ispettore Bloch non nascondono nient’altro? E quello sguardo perso, magistralmente ritratto da un grande Bruno Brindisi, cos’altro vuol narrarci?


La spiegazione, come nelle migliori storie, avviene per gradi. Il lettore viene spinto in profondità contestualmente all’indagine svolta da Dylan Dog, e si incrocia con la storia del “tentato omicidio” di Nora Cuthbert, una ragazza che dovrebbe essere morta e che invece non lo è.
Ovviamente, dietro l’angolo c’è un altro dei personaggi che non mancano mai negli episodi chiave dell’Indagatore dell’Incubo: l’Oscura Mietitrice!




Trama a parte, cosa troviamo in "Mai più, Ispettore Bloch"? Sicuramente in questa storia c’è un po’ di Monty Python e c’è Douglas Adams (come ci anticipa lo stesso Recchioni nella sua introduzione). Ma è soprattutto possibile intravedere l'incedere costante di quel grandioso non-sense (e non solo quello) dello Sclavi di Tre per zero, ad esempio, con quei paradossi che si insinuano sottopelle e non ti lasciano mai quieto. C'è una magistrale citazione di Proust nell'ottima scena al bar. C'è un dialogo irresistibile su The Walking Dead tra Dylan e Nora. Ma, per quel che ci interessa di più, c'è anche e soprattutto il Dylan dolente di Oltre la morte, episodio qui citato esplicitamente e comunque molto importante per ogni fan dylaniato (sia da un punto di vista narrativo che emotivo). Lì, Dylan si batteva per salvare l’indimenticabile Bree Daniels. Qui, il nostro si impegna a togliere il buon Bloch dall'opprimente (apparentemente definitivo?) baratro.


Un plauso per Bruno Brindisi. I suoi tratteggi assumono in questa storia una profondità inusuale, sottolineando con bravura i passaggi più cupi della vicenda. Davvero un maestro!

Infine, l’introduzione e la copertina. 
Roberto Recchioni negli ultimi numeri ci ha abituato ad introduzioni azzeccate. Finalmente un “Horror Club” in cui si punta l'attenzione sugli autori, sui temi delle storie, sui personaggi, e si accentua il lavoro concettuale che si cela dietro la realizzazione dell’albo (talvolta, RRobe si trova a pubblicizzare un bel po’ il prodotto, ma del resto tutte le introduzioni sono così: se la storia a cui ti introducono fa schifo, c’è poco da enfatizzare!).

La cover di Angelo Stano: super-citazione al John Romita Sr. di Amazing Spider-Man #50, si sa. Via alle critiche sulla mancanza di originalità (ma dai, il disegno è proprio bello! Poi, ovvio, invitiamo caldamente a non eccedere in futuro con il citazionismo, ma Stano è Stano e la nostra fiducia ce l’ha!).
Soddisfatti? Noi Audaci sì, e tanto!


Il Sommo



DYLAN DOG #338: "Mai più, Ispettore Bloch"
NUMERO: 338
DATA: Ottobre 2014
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Paola Barbato

DISEGNI E CHINE: Bruno Brindisi
COPERTINA: Angelo Stano


Panini Crew a Lucca C&G 2014!

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Il nostro inviato Audace, dal fronte lucchese, ci parla delle iniziative Marvel / Panini


Tutte le novità Marvel Italia per il primo semestre 2015 appena presentate a Lucca dalla Panini Crew! 
Presenti: Marco M. Lupoi, Nicola Peruzzi, Marco Rizzo e Marco Ricompensa.
La Marvel ormai fa i suoi eventi a ciclo continuo. Dopo Original Sin, evento sempre cosmico come Infinity, arriverà Axis, presentato come "gli eroi che si menano fortissimo"!
Axis sarà pubblicato in 4 numeri (due albi per numero). È un settimanale, in America, di 9 numeri e il primo sarà in Italia dal 14/05/2015. 
Dopo Axis, il terzo cambiamento in tre anni: dopo Marvel Now! e All-New Marvel Now!, sarà la volta diAvengers Now!

La morte di Wolverinesarà scritta da Charles Soule. Con uno Steve McNiven mai così in forma negli ultimi anni... Sarà una serie "stupenda": in ogni numero verrà affrontata una versione di Wolverine differente. Da marzo, sarà in edicola ogni 15 giorni (evento storico, perché la Panini non ha mai avuto altri quindicinali oltre Spider-Man).

Spiderverse sarà tradotto in italiano con "Ragnoverso"(l'insieme dei mondi paralleli dell'Uomo Ragno), perché il termine in italiano era già stato utilizzato. "Un affresco stupendo" del mondo di Spider-Man, dice Peruzzi. Già annunciati vari spin-off in America, ancora da vedere come verranno trasposti in Italia.

Il matrimonio di Deadpoolsarà pubblicato a San Valentino 2015. Avrà la copertina con più personaggi disegnati di sempre e conterrà un contributo da parte di tutti i team creativi che si sono occupati di Deadpool, a partire da Rob Liefeld. 

La futura moglie di Deadpool sarà presentata in un volume pubblicato a gennaio 2015: "Deadpool: la sfida di Dracula".
 



Thor 1 (con il Thor donna) sarà da maggio 2015 in edicola, mentre Superior Iron-Man (con l'Iron-Man più cattivo) e il nuovo Captain America debutteranno a giugno!

Nelle testate degli Avengers, invece, ci si sposta 8 mesi nel futuro (evento presentato col teaser: "Avengers e New Avengers: il tempo finisce. Il più grande evento Marvel inizia qui, ad Aprile 2015.").

Nuove proposte del 2015:
- Agents of SHIELD (da luglio in edicola, mensile da 48 pag. realizzato da autori come Mark Waid)
- Angela
(titolo della miniserie da non citare completamente per evitare spoiler!)
- Miracleman Annual
(da maggio in edicola)
- Inumano
(speciale da edicola a maggio)

Si è poi parlato del modo in cui pubblicheranno le serie Marvel e del tempo di distanza dalla pubblicazione americana. I redattori presenti hanno detto che alcune periodicità (come il Wolverine quindicinale) sono obbligate dai collegamenti tra le varie trame e che da aprile con i nuovi cicli di Avengers e New Avengers cambieranno alcune cose relative alla linea temporale Marvel (viene poi spoilerato qualcosa riguardo Thor alla fine di Orginal Sin, che forse è meglio non riportare per chi non legge gli albi in lingua originale).
Infine, sulla linea Ultimate hanno annunciato che graficamente non saranno più differenziati gli albi ripetto alle serie Marvel classiche; inoltre, anche se la linea Ultimate sembra sempre sull'orlo della fine, è sempre miracolosamente viva...


Insomma, avremo modo di approfondire meglio questi rapidi spunti analizzando le varie serie, vi basti sapere che si prospetta un anno emozionante, avvincente e ricco di sorprese nella Casa delle idee made in Italy. 
Per maggiori info qui.

Lucca 2014 - DYLAN DOG

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Le novità relative alla testata dell'Indagatore dell'incubo.



Lucca Comics and Games 2014. Sabato 1 Novembre, Sala Chiesa San Giovanni:
Conferenza dedicata a Dylan Dog.
Presenti: Roberto Recchioni, Paola Barbato, Gigi Simeoni, Bruno Brindisi, Angelo Stano, Carlo Ambrosini, Pasquale Ruju, Andrea Cavaletto, Gigi Cavenago, Michele Masiero, Franco Busatta e Mauro Marcheselli. 

Introduzione di Roberto Recchioni. Si parte!

Mater Addolorata. Si parla del 2016 e del trentennale della testata. Gigi Cavenago (vincitore del Premio Gran Guinigi 2014 come miglior disegnatore) ha annunciato nel corso dell’incontro con la stampa al Lucca Comics & Games che è al lavoro per il sequel di “Mater Morbi”. La notizia è stata ribadita dallo sceneggiatore Roberto Recchioni: la pubblicazione dell’albo è in programma per il 2016, in occasione del trentennale dalla nascita di Dylan Dog. Il titolo provvisorio è “Mater addolorata” e uscirà simultaneamente anche pubblicato dalla Bao.



Bloch. Paola Barbato afferma durante la conferenza che Dylan Dog #338 ("Mai più Ispettore Bloch") fa parte di un piano per scardinare quella gabbia narrativa in cui si era infilato Bloch negli ultimi anni. Si era ritrovato ingabbiato, ma adesso che ha lasciato Scotland Yard è finalmente di nuovo lui, non più solo "un ruolo". La Barbato aveva anche già dichiarato in precedenza che Bloch è il suo personaggio preferito della serie.
Brindisi: "È la terza volta che Paola in una sua storia mi fa fermare il tempo. Inoltre, in questo episodio ho dovuto rendere la morte in maniera iconica ma non grottesca, cosa non semplice [Segue spoiler!]. I due non morti, ovvero Nora (il personaggio femminile più antipatico dell'intera serie) e l'altro personaggio che cade a pezzi (ritratto sulle fattezze di Carl Malden)
torneranno in futuro! Nora sembra persino destinata a diventare il capo della mala di Londra."

Carpenter. E' il nuovo ispettore che subentrerà a Bloch e lo conoscerete già dal prossimo mese, su Dylan Dog #339 , quando ritirerà e strapperà il tesserino di Scotland Yard che Dylan non aveva mai riconsegnato.
Simeone: "Costringere Dylan in un angolo, essere ostacolato dalla polizia e non più costantemente favorito, lo spingerà a cambiare alcune cose. Carpenter vorrebbe descrivere Dylan come un pagliaccio, un cialtrone.[...] Attualmente sto scrivendo la mia nona storia di Dyd, sempre con questa presenza di Carpenter, che renderà le storie più intriganti. Ci sarà poi n rapporto un po' particolare tra la vice di Carpenter, Ranya, musulmanta, e Dylan (viene detto subito che l'inquilino di Craven Road non se la porterà a letto!). Vogliamo sviluppare qualcosa che si evolva molto lentamente nei vari mesi."


Un nome. Il mese successivo, su Dylan Dog #340, la storia di Medda/Nizzoli, in cui conosceremo la nuova città di Bloch, Wickedford, e in cui"daremo finalmente un nome a Bloch" (l'ispettore non era mai stato chiamato per nome nella serie finora, mentre ora finalmente verrà rivelato il suo nome di battesimo, scelto da Tiziano Sclavi).

 


"Vi presento John Ghost". È il titolo di lavorazione dell'albo successivo. John Ghost (protagonista dell'albetto regalato allo stand Bonelli a Lucca a chi acquistava le edizioni variant di Ringo #1, Dylan Dog #337 e Adam Wild #1) è un agente del caos. La storia vedrà un intro e una conclusione disegnati da Angelo Stano (tavole già presentate nell'albetto). La parte centrale della storia sarà invece disegnata da Bigliardo.
Stano: "Un personaggio fuori dagli schemi. Elegante, e non di brutto aspetto, a differenza di molti cattivi. Graficamente ispirato a Michael Fassbender."

"Il cuore degli uomini", Dylan Dog #342 sarà invece ad opera di Recchioni per i disegni di Dall'Agnol.

"Nessuno siamo perfetti". Il documentario sull'ideatore di Dylan Dog, Tiziano Sclavi, realizzato da Gianmarco Soldi, è già terminato. Sarà possibile vedere un'anteprima già a metà mese prossimo, intanto durante la conferenza odierna viene proiettato un trailer (che riscontra i favori e gli applausi del pubblico).

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Il ritorno del Re del delitto con nuove storie inedite (di Casali, Catacchio, Camuncoli)




Kriminalè il personaggio di Max Bunker che fece il suo esordio ancor prima di Alan Ford, nell’agosto del 1964, per i disegni del sempre immenso Magnus (e non solo). Palesemente creato sull'onda del successo del "fratello maggiore"Diabolik, Kriminal seppe dare segni di rottura ed anticonformismo in tempi molto delicati.
Adesso, il Re del delitto ritorna con nuove avventure e un nuovo importante team creativo: finalmente il gruppo finora misteriosamente noto online solo come "i 3 K"si è svelato durante Lucca Comics e si è rivelato corrispondere a grandi firme fumettistiche, ovvero quelle di Onofrio Catacchio, Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli.
Sempre a Lucca, è stato presentato il numero zero della nuova incarnazione del Re del delitto, stampato in 2000 copie nel mastodontico formato tabloid (ovvero 39x30, fidatevi, l'abbiamo misurato!). Quella che segue è la tempestiva recensione di questo rilancio, ovvero della storia di 16 pagine dal titolo "Un buon inizio"... Lo è davvero? Continuate a leggere!

 
Partiamo dagli antefatti. Con il numero 419 (dal poco invitante titolo "La Fine ?"), nel novembre 1974 venne interrotta la serie originale di Kriminal. Ovviamente il personaggio nel tempo è stato oggetto di numerose ristampe e lo stesso Max Bunker aveva già provato varie volte a rilanciarlo (ultima ma non ultima, la storia inedita “Ritorno dalla zona buia” pubblicata nel 2004 in occasione di 50 anni dalla creazione del personaggio).
Dallo scorso anno, la Mondadori Comics aveva acquistato i diritti di pubblicazione iniziando una grossa opera di ristampa in bei volumi cartonati della serie a partire dalle mitiche storie disegnate da Magnus. Dopo aver realizzato varie ristampe di titoli francesi e di serie fondamentali come Ken Parker, era plausibile ipotizzare che la Mondadori avrebbe iniziato a pubblicare fumetti inediti.
Infatti il 17 ottobre sul sito della Mondadori era stato lanciato il seguente video:



con il teaser:

Chi sono i Ragazzi Teschio? Qual è il piano del Molok? Cosa scopriranno i 4occhi?Max, Antony e Sarah combattono una guerra dove la Terra e l’Umanità sono il campo di battaglia.We are Kriminal.

I nomi degli autori coinvolti nel progetto però rimanevano ancora avvolti nel mistero.
Pochi giorni dopo, il sito Badcomics.it ha reso noto che inizialmente ad occuparsi del rilancio di Kriminal erano stati chiamati Daniele Brolli e Riccardo Secchi, il figlio di Max Bunker (leggete questa interessante intervista per maggiori dettagli!), progetto poi accantonato.

Il fatto che, infine, la Mondadori si sia affidata a Catacchio, Casali e Camuncoli per il rilancio di Kriminal non poi dovrebbe stupire troppo (al di là del creare giustamente buone aspettative). Casali e Camuncoli avevano esordito insieme nel 1997 sul cult Bonerest (comic book simil-americano pubblicato inizialmente in Italia e poi ristampato anche negli States, caso alquanto raro). I due non sono nuovi a tali operazioni: alcuni anni fa si erano presi la briga di proseguire l’opera di un altro gigante del fumetto italiano: l’Hugo Pratt de Gli Scorpioni del deserto, con le avventure del capitano Koinsky.

Ora sono stati chiamati a rispolverare un classico nerissimo, uno di quei fumetti la cui prerogativa è stupire ma anche far riflettere sui nostri tempi.Del resto, ciò che può rendere accattivante Kriminal nel 2014 è “la capacità di raccontare le trasformazioni del contemporaneo, cosa che faceva in modo molto critico e incisivo negli anni ’60”, comeafferma Riccardo Secchi.

Durante l’incontro di presentazione che si è svolto a Lucca, Onofrio Catacchio ha spiegato che “Kriminalnon sarà né un remake nostalgico né un reboot. Si partirà da dove la continuity si è conclusa trent’anni fa”. Il nuovo progetto, ideato da Luigi Belmonte, si presenta già esteticamente con una dissonanza: al formato pocket, tipico degli albi "K" (a partire da Diabolik), si contrappone questo albone non spillato in formato tabloid; dalle due vignette per pagina si passa a una media di 4/6 grandi vignettone a tavola; al bianco e nero si contrappongono tavole coloratissime; il costume giallo con scheletro nero del protagonista viene sostituito da uno nero con scheletro giallo; infine, alla solitudine del protagonista si contrappone una squadra di criminali (sarà davvero così?). Insomma, una bella rottura con il passato.

Ma alcune cose in comune con il “vecchio” Kriminal, questo numero zero ce le ha! Intanto, la violenza e la noncuranza verso il perbenismo e il pudore. Basti vedere ciò che il colombiano combina con “Ana e Mana” e cosa accade ai tre poche pagine dopo, per rendersene conto!
Poi, la ripresa di vari personaggi, come il defunto Ispettore Patrick Milton che viene citato già dalla prima vignetta (e sua figlia Sarah apparirà poche pagine dopo).
La storia appare disegnata davvero benissimo e colorata in modo moderno e preciso. Un plauso per la pregevole illustrazione di copertina cui ha contribuito il buon Francesco Mattina per dare l'effetto dipinto. Dal punto di vista dei testi, ovviamente visto il numero di pagine a disposizione e lo scopo molto introduttivo, appare più che altro come una sorta di trailer pubblicitario, un manifesto di intenti per quella che potrebbe essere una serie veramente da seguire.

La “prima stagione” del nuovo Kriminal esordirà infatti a maggio 2015 e sarà ambientata a Londra ma non solo (ricordiamo che il settingè il mondo reale, a differenza della immaginaria Clerville di Diabolik). Non è ancora stata annunciata la periodicità e il formato (che dovrebbe comunque essere simile a quello di Hammer), in ogni caso viene dato per certo che sarà a colorie che il numero di pagine che dovrebbe variare tra 48 e 64 pagg e un prezzo inferiore ai €5. In ogni caso, a breve sarà online un sito dedicato alla testata: Kriminal.us. 

Attendiamo fiduciosi!

il Sommo


Davvero credevate che i nostri amici/colleghi Fallaci non avrebbero giocato Kriminalmente?








KRIMINAL #0: "Un buon inizio"
DATA: Ottobre 2014
MONDADORI COMICS

SOGGETTO E SCENEGGIATURA:
Onofrio Catacchio e Matteo Casali
DISEGNI E CHINE: Giuseppe Camuncoli e Onofrio Catacchio

COLORI: Nicola Righi e Alberto Bugiù
COPERTINA: Giuseppe Camuncoli e Francesco Mattina


Le news più interessanti da Lucca Comics and Games 2014

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Ovvero: cosa ci aspetta il prossimo anno!



Terminata la bagarre della manifestazione lucchese, è arrivato il momento di tirare le somme su quali nuove importanti rivelazioni sono state fatte da autori ed editori.
Le novità annunciate a Lucca sono state tantissime e nonostante la multimedialità e la tendenza social del mondo moderno, è facile che alcune notizie siano andate perse o passate sottotono.
Gli Audaci provano a porre rimedio e parlandovi dei fumetti da tener d'occhio tra quelli annunciati e che arriveranno in edicola e in fumetteria non prima del prossimo anno (ma è giusto segnarsi in agenda da subito!)

(Nota: scusateci se saremo per forza di cose parziali e magari non tratteremo alcune serie o autori o tematiche che vi stanno a cuore, ma potrete comprendere come Lucca sia una manifestazione enorme, con una mole di annunci e anteprime incredibile! Praticamente l'intero mondo dell'editoria a fumetti si incontra nella cittadina toscana, e noi abbiamo scelto giusto qualche news che a parere Audace sembrava intrigante ed irresistibile!)


Chris Ware e Bao. Chris Ware è l'autore che aveva sconvolto la struttura, l'estetica, l'impostazione, l'importanza di una graphic novel con il suo fondamentale Jimmy Corrigan (Mondadori). Tornerà l'anno prossimo con una nuova opera, Building Storiesche sarà pubblicata da Bao. Building Stories si compone di 14 "materiali narrativi" differenti che potranno essere letti in qualsiasi ordine! Insomma, un nuovo lavoro metanarrarivo sul linguaggio del fumetto e sulla comunicazione.



Il trentennale di Dylan. 
Roberto Recchioni è al lavoro con Gigi Cavenago (fresco vincitore del Premio Gran Guinigi 2014 come miglior disegnatore) per il sequel di Mater Morbi, in programma per il 2016 (come vi avevamo preannunciato qui), in cui appariranno sia Morgana che Mater Morbi. Il titolo provvisorio è Mater addolorata, uscirà in occasione dei festeggiamenti per i trent'anni dell'Old Boy e sarà pubblicato simultaneamente in edicola ma anche in edizione da libreria (pubblicata dalla Bao).
Questo "dettaglio" della co-pubblicazione con la Bao è importante per il semplice motivo che si tratta della prima volta (almeno a memoria audace) che un albo inedito Bonelli viene presentato contemporaneamente sia in edicola che in libreria. Un classico istantaneo!
Insomma, iniziamo a trepidare?



Rat-Man: The walking rat.Leo Ortolani e The Walking Dead? Qualunque cosa sia, qualunque formato abbia, questo è un fumetto che ci farà morire... Dalle risate!





Editoriale Cosmo: la miniserie di Battaglia e non solo. Per la serie "si può comprare ancora qualcosa con un euro", l'Editoriale Cosmo ha presentato a Lucca
Postumi, deliziosa e terrificante nuova avventura del vampiro Battaglia realizzata dai suoi ideatori, Roberto Recchioni e Leomacs.E questo numero zero è solo l'inizio: ad aprile 2015 esordirà la nuova miniserie di Battaglia (in formato pocket alla Diabolik), antieroe del ’900 che attraverserà momenti cruciali della storia del nostro paese. Nei 4 numeri previsti per la miniserie (affidati ad autori esordienti o poco noti ai più, coadiuvati da Recchioni e Leomacs), si andrà dal fascismo al rapimento di Aldo Moro, da Ustica alla Camorra. Insomma, non ci sarà da annoiarsi!
Questa miniserie segna di fatto l'ingresso di una casa editrice come la Cosmo nella produzione di fumetti italiani seriali da edicola, andando a prendere il posto di case editrici come la Star Comics (in passato regina dei "bonellidi"). E proprio dalla Star Comics proviene un altro personaggio di cui la Cosmo ha annunciato di voler proseguire (e terminare) la pubblicazione: quel Lazarus Ledd di Ade Capone che fu uno tra i più longevi mensili non bonelliani. Seguiremo con estremo interesse!





Il ritorno di Kriminal.Dopo la breve e gustosa anteprima del numero zero, da maggio 2015 la Mondadori pubblicherà il rilancio di Kriminal con nuove storie che riprendono la saga da dove si era interrotta vari anni fa. 
Onofrio CatacchioMatteo Casali e Giuseppe Camuncoli in regia.
 





Morgan Lost. Tra le tante novità Bonelli annunciate, ci piace annunciare che finalmente abbiamo il titolo della nuova serie di Claudio Chiaverotti, dopo la triste fine di Brendon che avverrà a dicembre di quest'anno. Pare che per saperne di più dovremo aspettare un altro po', ma ci fidiamo!


 

Nathan Never: un nuovo rilancio! Molti lo sapevano già, ma ora ne abbiamo la conferma: sono state annunciate ufficialmente a Lucca due miniserie sulle origini di Nathan Never, che usciranno a partire dal prossimo anno. Saranno miniserie di sei numeri che usciranno parallelamente alla serie regolare (una sorta di universo Ultimate?). Pare quindi che alcuni autori storici di Nathan Never stiano tornando ad occuparsi del personaggio in una maniera sicuramente inedita per la casa editrice di via Buonarroti. I team creativi prevedono infatti, tra gli scrittori, due dei tre ideatori del personaggio, e tra i disegnatori due colonne storiche della serie: Vigna & De Angelis realizzeranno interamente una miniserie e Medda & Bonazzi l'altra. Ovvio avere molte aspettative a riguardo.
Tempo fa gli Audaci avevano incontrato Bepi Vigna a Torino, il quale ci accennava all'idea di scrivere qualcosa legato ad Aristotele Skotos, storica nemesi dei primi albi di Nathan Never. Che sia lui il protagonista di una delle due miniserie?
Ulteriori rumors non confermati citano anche una terza miniserie, realizzata dal terzo membro del trio, Antonio Serra, con un disegnatore non noto. Sarà vero?



Toffolo per Panini 9L.
Dopo aver realizzato, ormai quindici anni fa, FANDANGO: 5 allegri ragazzi morti, Davide Toffolo torna a pubblicare per Panini!



Death of Wolverine.Wolverine morirà.E dopo la morte dell'artigliato canadese, il mensile a lui dedicato diventa una testata quindicinale, visto che la serie in America è passata a una periodicità settimanale. Alla serie principale saranno collegate una serie di spin-off che troveranno spazio in Italia sempre in questo albo, in edicola a partire da marzo. Si tratta della prima volta nella storia Panini Comics che c’è una seconda serie quindicinale in edicola, oltre a Spider-Man!




 

Life Zero.  Stefano Viettie Marco Cecchetto vedranno finalmente pubblicata la loro Life Zero (Panini). Sarà un fumetto di 3 albi (48 pag ciascuno) con "una storia cattiva, che avrà a che fare con un mondo attaccato dagli zombie, ma questa ambientazione farà solo da sfondo a un racconto incentrato sui protagonisti e sulla loro vicenda".
Roba che spacca, eh!




Atomico. Il Dr. Manhattan con il suo Antro Atomico online si è da tempo fatto spazio nel cuore degli appassionati di fumetti, e non solo. Ora lancia un'etichetta digitale, Atomico, che si occuperà di proporre fumetti tramite finanziamenti dal basso (=crowdfunding).
La "fase 1" di Atomico, presentata a Lucca lo scorso sabato, comprenderà tre miniserie di quattro numeri da 20 pagine a ciascuna (per un totale di 80 pagine a colori): un progetto sarà realizzato da Matteo Casali per i disegni di Mick Bertolenzi; un altro scritto dallo stesso Matteo Casali insieme a Tuono Pettinato con i disegni di Cenci; l'ultimo realizzato dallo stesso Alessandro "Dr. Manhattan" Apreda per i disegni di Daniele Orlandini.




 

Infine:
Sempre nella giornata di sabato, mentre eravamo a Lucca (fuori dalla Chiesa San Giovanni), prima dell'incontro su Dylan Dog abbiamo incrociato il buon Roberto Recchioni, che interrogato audacemente riguardo le tematiche che avrebbe affrontato durante la conferenza, ci anticipava che la prossima bomba sarà...La "fase tre" di Dylan Dog??? Cosa? Come? Dove? Per ora sappiamo solo che sarà "ancora più scioccante della due". 
Stay tuned!




Battaglia #0

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Le nuove avventure del vampiro di Recchioni & Leomacs per l'Editoriale Cosmo





























Come già accennato nel post sulle novità da Lucca Comics and Games 2014, l'Editoriale Cosmo lancerà da aprile del prossimo anno una miniserie dedicata a PietroBattaglia, interessantissimo personaggio ideato da Roberto Recchioni (testi) e Leomacs (disegni) che sinora non aveva mai potuto contare sul vasto pubblico e su una pubblicazione regolare.
Di seguito vi narreremo del numero zero, faremo un accenno agli autori coinvolti nella miniserie a venire, e vi daremo qualche buona ragione per avere l'acquolina in bocca!


Partiamo dal principio. Pietro Battaglia è un vampiro siciliano, la cui biografia si intreccia volentieri (ed egregiamente) con gli avvenimenti più cupi e controversi della storia del Novecento italiano.
Delle storie d'esordio di Battaglia (recentemente ristampate in un unico ottimo volumetto dalla Cosmo) vi aveva parlato ampiamente il nostro Rolandoveloci qui.
Come lo stesso Recchioni ricorda nella postfazione, l'esordio editoriale di Battaglia coincise con l'esordio come scrittore di fumetti dello stesso RRobe (nonché di Massimiliano "Leomacs" Leonardo!). Ecco perché i due autori evidentemente, nonostante tutto ciò che hanno realizzato nei vent'anni passati dall'esordio di Battaglia, l'idea di rilanciarlo ce l'avevano.
Infatti, Recchioni e Leomacs hanno presentato a Lucca un albetto inedito, il Numero Zero, contenente una breve storia inedita (di otto tavole) scritta dallo stesso Recchioni e disegnata dall'ottimo Leomacs (che ha realizzato anche la copertina, per i colori di Luca Bertelé), corredata da illustrazioni, studi del personaggio ed approfondimenti.



Seppur brevissima, la storia (intitolata "I postumi") è un colpo al cuore! Breve ma intenso racconto della fine di un personaggio che ha avuto molto a che fare con il potere, e cui si attribuisce un famoso detto sul potere stesso (ma ovviamente si parla di un potere diverso da quello tipico dei supereroi): ovviamente stiamo parlando di Giulio Andreotti.
Siamo a Roma, è il 5 maggio 2013. E se Alessandro Manzoni in tale data celebrava la fine di Napoleone, Roberto Recchioni ci narra sotto una luce fantasiosa l'ultimo giorno di Andreotti (realmente deceduto il giorno dopo, il 6 maggio). Giochi di coincidenze e di stile (non sottovalutiamo anche la splendida copertina, con Battaglia riflesso nel sangue), per questo viaggio che è solo il prologo di ciò che vedremo nella miniserie in uscita il prossimo anno!
La miniserie avrà la durata di quattro numeri e sarà pubblicata in formato pocket (quello di Diabolik).
 

Illustrazione di Fabrizio Des Dorides per Battaglia #1, in uscita ad aprile





Recchioni si occuperà dell'ideazione dei soggetti e della revisione delle sceneggiature, mentre Leomacs realizzerà le copertine e coordinerà i vari disegnatori.
Dalle anticipazioni in fondo all'albetto, apprendiamo alcune cose interessanti sui vari numeri:
- il numero uno sarà sceneggiato daMichele Monteleone e disegnato da Fabrizio Des Dorides e sarà ambientato durante il fascismo;
- il numero due parlerà del rapimento di Aldo Moro e sarà sceneggiato da Giulio Antonio Gualtieri e realizzato graficamente da Ryan Lovelock;
- il numero tre sarà realizzato per i testi da Giovanni Masi e per i disegni da Francesco Francini, parlerà di Ustica;
- infine, il quarto numero sarà sceneggiato da Stefano Marsiglia e disegnato da Riccardo La Bella, affrontando il tema della Camorra.
Insomme, speriamo proprio di vederne delle belle! 

il Sommo



“BATTAGLIA. I postumi”
Edizione speciale Lucca Comics and Games 2014
NUMERO: 0
DATA: Ottobre 2014
COSMO EDITORE

SOGGETTO e SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni
DISEGNI, CHINE e COPERTINA: Leomacs
COLORI COPERTINA: Luca Bertelé

 


 

 

Highway to Hell #1

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Horror, metal, strade roventi e comics a go-go!

"I'm on the Hiiiighway to heell!"
Scusate la banalità, ma era davvero difficile aprire un post su "Highway to hell" senza citare gli AC/DC. Il fumetto che porta questo titolo è un albo Panini dallo stile americanissimo, ma non fatevi ingannare: ben tre dei quattro autori sono italiani (e che autori, ci verrebbe da dire!).
L'unico americano è lo sceneggiatore noir Victor "Deadpool" Gischler; per il resto, i disegni sono ad opera di Riccardo "DMZ" Burchielli, mentre i flashback e la mostruosa copertina sono di Francesco "Matt" Mattina. Ultimo (ma non ultimo) membro di questa "superband"è il tastierista dei Subsonica, Davide "Boosta" Dileo: infatti la storiaè basata su un suo racconto inedito intitolato Il Tramontatore (lo sapevate che Boosta è anche uno scrittore no?).
Insomma, in questo progetto, non sappiamo dove finisce la musica e inizia il fumetto...
L’icona del trash metal e leader degli Anthrax, Scott Ian, si unisce al talento di Sam Kieth (BATMAN/LOBO, The Maxx) per una surreale storia dell’Uomo. Lobo si è fatto un nuovo nemico: Satana in persona! Preparatevi a una feroce lotta senza pietà e a seguire il viaggio di Lobo all’Inferno! - See more at: http://www.rwedizioni.it/negozio/dc-universe/dc-universe-library-13-lobo-highway-to-hell/#sthash.FvmW4Tzj.dpuf


Questa miniserie di quattro numeri era in gestazione da oltre due anni, prendendo spunto dall'incontro tra Davide "Boosta" Dileo e alcuni membri dell'Italian Job Studio ("factory creativa" dall'anima rock composta, oltre che da Riccardo Burchielli e Francesco Mattina, dall'editor Diego Malara e da altri due grandi artisti italiani che hanno avuto grosso successo negli States, ovvero Stefano Caselli e Giuseppe Camuncoli). A loro, si è aggiunto l'ottimo Victor Gischler, a confermare il dato risaputo che per realizzare un comic book "american style" i disegnatori italiani vanno più che bene (tanto da essere all'apice del mercato supereroistico statunitense di case editrici come Marvel e DC) mentre gli scrittori italiani (tranne pochissimi esempi), chissà perché, no!
Detto ciò, parliamo della storia.

Variant cover realizzata da Lee Bermejo

L'albo è ambientato nel cuore gotico degli States, sulla Route 5 al confine tra il Maine e il Massachussetts. Ma forse sarebbe più opportuno dire che è ambientato in quel paesaggio che funge da sfondo alle paure di ognuno di noi. 
Il filo conduttore è l'indagine molto particolare dei detective dell F.B.I. Jayesh Mirchandani e Isaac Brew. I due arrivano in un posto dove c'è un serial killer uccide la gente in maniera orrenda (tra le altre cose, prosciugando e lasciando senza sangue i corpi). Durante la loro indagine, non particolarmente favorita dagli sceriffi locali, arriveranno ad incrociare la loro strada con quella di Dusker e Littie, una coppia che va in giro a... Uccidere?
Insomma, in mezzo all'oscurità e all'orrore, non pare esserci particolare salvezza. Tutti i personaggi sono già caratterizzati benissimo dall'ottimo Gischler, che riesce a tenere il lettore incollato dalla prima all'ultima pagina.


Man mano che si va avanti nella lettura, ci si immerge in un abisso di follia, sangue e violenza: tutto ciò che è già avvenuto, si materializza nei flashback davvero oscuri di Francesco Mattina, artista con una marcia in più che rappresenta quanto di più moderno sia realizzabile nel mondo del fumetto, con uno stile che tiene ben presente i videogames, le copertine dei romanzi e il mondo dell'illustrazione (ma senza farsene risucchiare!). Sempre sl fronte disegni, la maggior parte delle tavole sono frutto della matita di Riccardo Burchielli, artista che avevamo amato già ai tempi di John Doe e Garrett, che ci aveva stupito ed ammaliato con DMZ, e che ora torna a stupirci (anche grazie ai colori di Luca Saponti). Qui realizza una prova egregia, funzionale al racconto e densa di ottimo storytelling. Inoltre alcune tavole, come i giochi di luci ed ombre di tavola 8 (quella in cui Dusker entra nell'American Dinner e Littie l'aspetta fuori, non vi diciamo altro!) sono davvero da antologia!


Insomma, si capisce che siamo già in attesa del prossimo numero?

Un'ultima annotazione, per tornare al tema musicale: in realtà non si tratta del primo fumetto a portare il titolo della canzone degli AC/DC (ritornata in voga, come se ce ne fosse bisogno, dopo Iron Man 2): qualche tempo fa, il leader e cantante degli Anthrax, Scott Ian, aveva scritto una miniserie con lo stesso titolo (per i disegni dello strepitoso Sam "The Maxx" Keith). In quel caso il protagonista era il folle e sopra-le-righe Lobo, il più biker e metallico dei personaggi DC.




il Sommo









Highway to hell #1
NUMERO:1 (Panini Suspense #7)
DATA: Novembre 2014
PANINI COMICS

SOGGETTO: Italian Job Studio e Davide "Boosta" Dileo (basato sul racconto "Il tramontatore" di
Davide Dileo)
SCENEGGIATURA: Victor Gischler
DISEGNI: Riccardo Burchielli
DISEGNI FLASHBACK e COPERTINA:Francesco "Matt" Mattina
COLORI:Luca Saponti




L’icona del trash metal e leader degli Anthrax, Scott Ian, si unisce al talento di Sam Kieth (BATMAN/LOBO, The Maxx) per una surreale storia dell’Uomo. Lobo si è fatto un nuovo nemico: Satana in persona! Preparatevi a una feroce lotta senza pietà e a seguire il viaggio di Lobo all’Inferno! - See more at: http://www.rwedizioni.it/negozio/dc-universe/dc-universe-library-13-lobo-highway-to-hell/#sthash.FvmW4Tzj.dpuf
L’icona del trash metal e leader degli Anthrax, Scott Ian, si unisce al talento di Sam Kieth (BATMAN/LOBO, The Maxx) per una surreale storia dell’Uomo. - See more at: http://www.rwedizioni.it/negozio/dc-universe/dc-universe-library-13-lobo-highway-to-hell/#sthash.FvmW4Tzj.dpuf
L’icona del trash metal e leader degli Anthrax, Scott Ian, si unisce al talento di Sam Kieth (BATMAN/LOBO, The Maxx) per una surreale storia dell’Uomo. - See more at: http://www.rwedizioni.it/negozio/dc-universe/dc-universe-library-13-lobo-highway-to-hell/#sthash.FvmW4Tzj.dpuf
L’icona del trash metal e leader degli Anthrax, Scott Ian, si unisce al talento di Sam Kieth (BATMAN/LOBO, The Maxx) per una surreale storia dell’Uomo. - See more at: http://www.rwedizioni.it/negozio/dc-universe/dc-universe-library-13-lobo-highway-to-hell/#sthash.FvmW4Tzj.dpuf
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