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Aspettando Lucca Comics & Games 2018

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Un pizzico d'audacia nell'imminente nuova edizione della manifestazione


Ancora una volta, Lucca Comics & Games è alle porte. Ogni anno la grande kermesse - tra le prime al mondo in termini di affluenza - porta con sé un numero spropositato di novità, anteprime, annunci, mostre, ospiti ed eventi, tutti imperdibili e altrettanto difficili da seguire in contemporanea (ma, in qualche modo, ci proveremo!).

Illustrazione di Silvia Ziche.

In questa edizione, una delle novità più incredibili è l'idea alla base del manifesto, a dir poco rivoluzionaria: non un solo poster, ma un poster personalizzato per ognuno dei partecipanti. Lorenzo "LRNZ" Ceccotti ci ha consegnato così un tassello di futuro: questi, ad esempio, sono i due personalissimi manifesti Audaci!



E noi?
Noi come d'uopo saremo in giro, a seguire incontri, a fare file, a fotografare mostre, a raccogliere informazioni, a fare (eccessivi?) acquisti, a farci fare "disegnini" e dedicare albi. Vivremo l'esperienza sia da appassionati che da cronisti, come è nella nostra natura, cercando di raccontarvi - più o meno in diretta - la manifestazione sul vostro amichevole blog di fiducia e sulle nostre pagine Facebook e Instagram.
Insomma, appuntamento a Lucca: magari se ci sarete anche voi potreste incontrarci dal vivo. Come ritracciarci? Semplice: lasceremo in giro dei biglietti da visita nuovi di zecca!




Lucca Comics & Games 2018: gli appuntamenti della prima giornata

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Gli eventi principali del 31 ottobre


Domani avrà inizio Lucca Comics & Games 2018: ecco a seguire gli appuntamenti principali della prima giornata.


Lucca, 30 ottobre 2018
Lucca Comics & Games 2018
Gli eventi principali del 31 ottobre
E fra i protagonisti anche la Ferrari
Lucca 31 ottobre – 4 novembre

Alle ore 10 il taglio del nastro quest'anno sarà sall'auditorium del Palazzo delle esposizioni delle Fondazione Banca del Monte di Lucca (piazza San Martino), ribattezzato per l'occasione Palazzo delle illustrazioni.  Dopo gli interventi istituzionali prenderà il via una giornata ricca di eventi: proprio al palazzo delle illustrazioni la mostra Scuderia Ferrari GP Covers la Casa di Maranello, icona di stile, tecnologia, lusso, velocità e design, si richiama alla tradizione della poster art, dandole un respiro moderno, tra arte e cultura pop, con una serie di illustrazioni originali dedicate ai Gran Premi delle stagioni 2017 e 2018. 41 opere firmate dai più importanti esponenti del fumetto italiano e internazionale (tra questi, Kim Jun Ji, Karl Kopinski, Giuseppe Camuncoli, Claudio Villa e lo stesso LRNZ), che incarnano lo spirito della Scuderia e regalano ai fan, storici e nuovi, uno sguardo inedito sul mondo dei Gran Premi.
Pper la prima volta la maggior parte di essi sarà esposta per il pubblico di Lucca Comics & Games, che potrà ammirare anche un inedito dedicato al “Gran Premio di Lucca”.

- 12,45 cappela Guinigi incontro con Kengo – ScultoreLo scultore KENGO san, che per Banpresto ha già realizzato le figures One Piece di Ace in versione Master Stars Piece e Super Master Stars Piece, terrà un incontro insieme al produttore Banpresto Sakata san, dove illustrerà le varie fasi e i segreti per creare una figure originale Banpresto ! Al termine della presentazione sarà possibile porre qualche domanda allo scultore KENGO san, che regalerà ad una ventina di fortunati
una figure Banpresto da lui autografata.

Alle 14 - Finale Project Contest 2018 (Area pro) – I 15 finalisti si contendono il premio del concorso per i progetti di storie a fumetti - con Tito Faraci, Luca Baldazzi, Giovanni Marinovich.
16,30– Junior Real Collegio sala incontri - Polvere nera - Un omaggio teatrale ad una delle penne piu brillanti dell’editoria italiana per ragazzi, Miriam Dubini, recentemente scomparsa. Dai 7 anni.
- 16 – Teatro del Giglio - Incontro con Nicholas Brendon - Il volto di Xander Harris nella serie televisiva “Buffy l’ammazzavampiri” e Kevin Lynch in “Criminal Minds” incontra il pubblico.
 17  Regal Academy Halloween Party auditorium San Girolamo- Una grande festa all’insegna della fantasia, pensata per tutta la famiglia.
18 - Teatro del Giglio- Inferno – Gabriele Dell'Otto, uno dei piu importanti disegnatori al mondo, artista di punta delle due grandi casi editrici americane di supereroi, Marvel e DC - con Alessandro D’Avenia, Gabriele Dell’Otto, Franco Nembrini, Emanuele Vietina.
21.15 – Area Palco - Baluardo S. Donato  Concerto dei Lacuna Coil - La band in concerto a Lucca. Accesso con coupon gratuito ritirabile al Castello di Porta S. Donato Nuova, dalle 10.00 alle 19.00 del giorno stesso fino ad esaurimento, esibendo biglietto del giorno stesso o abbonamento e il braccialetto.

alle 21,30 – Teatro del Giglio - Feltrinelli Comics Show – L’evento con gli autori Feltrinelli Comics con la performance dal vivo de Lo  Stato Sociale - con Marco Rizzo, Simone Albrigi, Tito Faraci, Giacomo Bevilacqua, Daniele Fabbri, Roberto Recchioni, Lelio Bonaccorso, Lo Stato Sociale, Claudio Di Biagio (ritirare i tagliandi al Teatro del Giglio presentando biglietto e braccialetto di Lucca Comics & Games).

Lucca 2018: le novità su Dylan Dog

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Le novità dalla conferenza lucchese sul nuovo anno editoriale dell'Indagatore dell'incubo 


Sembra proprio che il 2019 sarà un anno molto importante per l'Indagatore dell'incubo. Il futuro del personaggio ideato da Tiziano Sclavi è stato al centro della conferenza lucchese dal titolo "Dylan Dog: L'anno della Meteora!" tenutasi sabato 3 novembre in una gremita Chiesa San Giovanni alla presenza del curatore Roberto Recchioni, in compagnia di Michele Masiero e Gigi Cavenago.
Vi riportiamo a seguire le principali novità editoriali annunciate e le anticipazioni.



- Il logo di Dylan Dog si modificherà mese dopo mese e si distruggerà alla fine del ciclo della meteora: la disgregazione del logo rappresenterà il cambiamento del mondo del personaggio.
- I tarocchi di Dylan Dog saranno pubblicati in allegato a quattro albi e il raccoglitore dei tarocchi sarà abbinato al Color Fest di febbraio, un albo legato al gotico che racconterà di un Dylan alternativo che vive sul finire dell'800 che si imbarca su una nave che porta a Dracula; la storia sarà scritta da Giulio Antonio Gualtieri e Fabrizio Accatino, con copertina di Nicola Mari.
- Dario Argento scriverà nuove storie di Dylan Dog. 



- Recchioni ha annunciato che si occuperà maggiormente delle sceneggiature in futuro (ad esempio del trittico di numeri: 399, 400, 401).
- Dal numero 401 l'universo di Dylan Dog cambierà, ma per certi versi ci sarà anche un ritorno alle origini del personaggio. Le storie che seguiranno saranno realizzate da un numero minore di sceneggiatori, per costruire archi narrativi più serrati tra loro.
- Su "I racconti del domani", la nuova serie ideata da Tiziano Sclavi: il primo numero sarà disegnato da Gigi Cavenago. Per il resto, "quando sarà pronta ne parleremo...".


Audaci a Lucca 2018: l'esperienza e gli acquisti

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Un breve resoconto dalla manifestazione toscana


A conclusione della manifestazione lucchese, vi proponiamo alcune considerazioni riguardo la nostra esperienza di Lucca Comics & Games, condita dalle foto dei tanti (troppi?) acquisti fatti in fiera.



È complesso riassumere in poche righe i giorni appena trascorsi.
Lucca Comics & Games è andare in giro, seguire eventi, incrociare cosplayer, chiacchierare con autori, farsi fare dediche e autografi, fare foto a tutto e tutti, incontrare amici, raccogliere informazioni, fare file (e quest'anno, per noi, anche disseminare i nostri bigliettini nuovi di zecca!). Tra pioggia e sereno, tra gioie e delusioni, tra novità interessanti e aspetti meno suggestivi, un miscuglio di momenti e sensazioni contrastanti che, superata la sensazione di stanchezza infinita, ti ricarica in vista di una nuova annata di fumettistiche emozioni.

Come sempre ci piace condividere e mostrare i nostri acquisti, con la promessa di parlarne più approfonditamente nell'arco delle prossime settimane.
Quest'anno sono stati davvero numerosi: a voi il gusto di scoprirli in queste quattro foto suddivise per aree tematiche (seriali, graphic novel, autoproduzioni e piccoli editori e altro).
Alcuni poi contengono dediche molto belle, che contiamo di mostrarvi nei prossimi giorni.





Il Sommo, Il Fosco, Carmela

Lucca 2018: le novità di Sergio Bonelli Editore

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Reportage del keynote tenutosi a Lucca al Teatro del Giglio


Nel pomeriggio di sabato 4 novembre si è tenuto a Lucca l'incontro sulle novità editoriali di Sergio Bonelli Editore, moderato dal direttore editoriale Michele Masiero, alla presenza di tantissimi autori della casa editrice di via Buonarroti.


Sul palcoscenico del Teatro del Giglio sono state sono state introdotte diverse novità e presentate numerose anteprime. Tra queste, senz'altro le più eclatanti sono state gli annunci della partnership tra SBE e DC Comics (con la collaborazione di RW Edizioni) e del film dedicato a Dampyr in uscita nel 2020. Oltre a queste due importanti novità, sono stati fatti altri annunci che vi riassumiamo a seguire:
- Dopo le prime storie, disegnate da Roberto De Angelis, la nuova serie Tex Willervedrà ai disegni Bruno Brindisi.
- Majo sta realizzando una storia di Tex come autore completo e si occuperà dei disegni della storia del ventennale di Dampyr.
- Mohawk River, l'episodio Speciale de Le Storie Bonelli di Mauro Boselli e Angelo Stano appena ristampato in edizione cartonata, avrà un seguito (anzi, più di uno... Titoli: Kentucky River, Ohio River).
- Nel 2019 Zagor sarà il protagonista di una nuova miniserie inedita: Moreno Burattini ha narrato la genesi di questi sei albi che rinarreranno le origini dello Spirito con la Scure dalla nascita fino all'incontro con Cico, con retroscena inattesi anche per chi già conosce (o crede di conoscere) le vicende già narrate nello storico episodio Zagor racconta... (la proposta iniziale era infatti quella di fare un semplice "remake" della storia di Nolitta e Ferri, che Burattini ha ritenuto intoccabile, per cui ha preferito inserirsi in ciò che l'episodio non aveva narrato).
- Il Confine: nel portfolio presentato a Lucca, oltre alle dodici illustrazioni realizzate da Mauro Uzzeo e Giovanni Masi insieme a un team di artisti straordinario, c'è una tredicesima illustrazione "nascosta". Inoltre, alcuni degli artisti che hanno partecipato al portfolio sono già al lavoro sulla serie.
- Mister No tornerà la prossima estate con una nuova miniserie "classica".
- Emiliano Mammucari ha annunciato l'esordio di Nero, nuova serie per l'etichetta Audace Bonelli, da lui creata e sceneggiata insieme al fratello Matteo. Alessio Avallone, Matteo Cremona e Pietrantonio Bruno saranno alcuni degli autori coinvolti per occuparsi dei disegni. Sarà una storia ambientata nel momento in cui è nata la Jihad, un racconto con un aspetto magico-favolistico abbinato all'avventura e incentrato su due guerrieri, uno arabo e uno cristiano: l'incontro tra due parti del Mediterraneo che non sanno di parlare la stessa lingua.


- K-11è il titolo di una nuova serie dell'etichetta Audace scritta da Matteo Casali. Alla parte grafica hanno lavorato Michele Benevento e Davide Gianfelice. Si tratta di una serie che ha avuto una lunga gestazione e che avrà un'ambientazione "particolare". Il genere è stato definito "pseudofantascienza".
- Alfredo Castelli realizzerà insieme a Corrado Roi un volume intitolato Apocalisse, ispirato all'Apocalisse di San Giovanni.
- Il prossimo anno torneranno le Nuove Avventure a Colori di Martin Mystère (anticipate a Lucca da una versione in bianco e nero del primo episodio in anteprima).
- È stato confermato che Dario Argento scriverà nuove storie di Dylan Dog (le altre novità sull'inquilino di Craven Road le abbiamo riassunte qui).
- Un altro annuncio inatteso ed estremamente interessante è stato fatto con la colonna sonora della canzone Eternità dei Camaleonti: il nuovo lavoro di Alessandro Bilotta per l'etichetta Audace Bonelli, dal titolo Eternity, presentato con un'immagine in anteprima realizzata da Sergio Gerasi (colori di Nicola Righi). Si sa poco altro a riguardo, se non alcune parole chiave come eternità, luci a neon e club dei suicidi, e una frase rilanciata da Bilotta sui social: "L’eternità ha a che fare solo con il nostro futuro."

- Sergio Bonelli Editore e DC Comics (con RW Edizioni) hanno annunciato una partnership che porterà alla realizzazione di alcuni crossover a fumetti. Zagor e Flash saranno i primi a incontrarsi, come mostrato nella foto con i loghi dei due personaggi (dunque è lecito iniziare a chiedersi: quali altri personaggi si incontreranno? E gli autori coinvolti?).


- A gennaio Morgan Lost ripartirà con nuove storie, in un ciclo intitolato Black Novels, prima di un nuovo incontro tra Morgan Lost e Dylan Dog.
- Annunciato il film dedicato a Dampyr, in uscita il 23 gennaio 2020, nato dalla partnership tra SBE, Eagle Pictures e Brandon Box.


Nota: Trovate altre foto e informazioni a riguardo in questo articolo
https://www.lospaziobianco.it/le-grandi-novita-annunciate-dalla-sergio-bonelli-editore-a-lucca-2018/

Gli Audaci

Letture Audaci #19

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Tre nuovi inizi Marvel
In questa puntata delle Letture Audaci parleremo in anteprima di tre albi particolari, dedicati rispettivamente a Tony Stark/Iron Man, agli Avengers e a Spider-Man in occasione del "Fresh start", come battezzato da C.B. Cebulski (attuale Editor in Chief Marvel nonché tra gli ospiti speciali di Lucca), o più semplicemente un nuovo (ennesimo) inizio.
Le testate principali riprendono dal numero 1, si ritrovano vecchi protagonisti, si stabiliscono nuovi status quo. E allora cosa c'è di veramente inedito? Intanto la pubblicazione italiana, curata da Panini Comics, si avvicina rapidamente alla pubblicazione originale, accorciando ulteriormente il gap di tempo dall'uscita dell'albo americano. Inoltre sparisce (anche se non completamente) la formula "antologica" degli albi: niente testate comprimarie imposte dall'editore, ma titoli singoli legati ai personaggi più noti della Casa delle Idee.
Pro: Come dicevamo, si riduce il gap temporale tra la pubblicazione americana e quella italiana. Nell'era social dove regnano gli spoiler e le news immediate (ed effimere) era praticamente inevitabile. In più, diciamo addio a tante serie decisamente poco attraenti delle quali spesso gli albi erano farciti.
Contro: Spariscono le testate comprimarie e di conseguenza diminuisce il numero di pagine dell'albo, ma in molti casi il prezzo rimane invariato. È vero, tante serie comprimarie non ci sono piaciute ma spesso abbiamo avuto tra le mani piccole perle inattese e gradite, che difficilmente avremmo avuto modo di leggere altrimenti.

Nota: Come già avvenuto negli States, a partire da questo mese le testate mostrano una doppia numerazione (ovvero proseguono con la numerazione portata avanti finora, mostrando al contempo il numero uno in copertina).


Tony Stark - Iron Man #1 di Dan Slott e Valerio Schiti

La premessa è che molti degli eroi protagonisti delle nuove testate Marvel vengono fuori da un periodaccio. Nel caso specifico, Tony Stark era praticamente morto fino a qualche settimana fa.
Come spesso accade con l'Uomo di ferro, i nuovi inizi lo vedono protagonista adrenalinico e rinnovato nello spirito e nelle risorse, ma questa volta, almeno apparentemente, rivolto ad un ritorno alle origini, rappresentato già esteticamente dal ritorno dei baffetti spavaldi anni '50. Iron Man diventa un eroe che non è solo un uomo con un armadio pieno di armature ma soprattutto un'idea in evoluzione, condivisa da uno staff di menti geniali che lavorano insieme per migliorarlo giorno dopo giorno. E poi... Ok, tranquilli, ci sono anche nuove armature! Dan Slott e Valerio Schiti hanno l'occasione di divertirsi in siparietti divertenti al limite del kitsch (vedi: Iron Man robottone giapponese o nella versione "vespa" che vedremo tra qualche numero) che fungono da parentesi leggere in una macro-trama che riserverà sorprese.



Avengers #1 di Jason Aaron e Ed McGuinness

"Eravamo tre amici al bar, che volevano salvare il mondo". O almeno Cap e Thor sembrano crederci ancora, Tony Stark pensa invece di appendere il tesserino di Vendicatore al chiodo, lasciando spazio a nuove formazioni, nuovi eroi con nuovi metodi e nuove motivazioni. Tutto quello che ora sembra mancare all'Uomo di ferro.
Niente paura: ci penseranno i suoi due amici e una schiera di Celestiali caduti dal cielo a fargli cambiare idea, anche se l'albo inizia con uno sguardo ai Vendicatori preistorici introdotti da Jason Aaron qualche tempo fa nel Marvel Legacy e sembra voler portare avanti parallelamente le due vicende e chissà, magari intrecciarle più di quanto non lo siano già.
Gli arazzi di Aaron non si possono giudicare da un singolo albo ma vanno gustati nel complesso, mentre i pupazzoni di Ed McGuinness rendono le pagine fitte ma scorrevoli. Si, i Celestiali hanno i design di Jack "The King" Kirby, ed è subito malinconia pop.




Amazing Spider-Man #1 di Nick Spencer e Ryan Ottley

E riparte anche Spider-Man, testata che  accoglie ancora titoli comprimari dedicati all'universo ragnesco.
"Ritorno alle origini" di Nick Spencer è davvero una bella sorpresa che allevia il mio poco entusiasmo iniziale. In una manciata di pagine riporta definitivamente Peter Parker e il suo alter ego in calzamaglia allo status di sfigato, povero, incompreso ma sempre amichevole eroe di quartiere. Che poi è l'aspetto che ha reso il personaggio così amato nel tempo, per il modo di rivedere nella sua vita le nostre piccole sconfitte quotidiane, insegnandoci però a rialzarci sempre e a non mollare mai. Anche quando tutto va storto. Ed è anche il contesto migliore per i monologhi intimisti sul potere e le responsabilità e la differenza tra il non fare scelte sbagliate e il non prendere decisioni giuste. Riflessioni profonde e intense che trovano sempre il tempo di sfociare in divertenti gag e battute che strappano un sorriso.
Dal canto suo, Ryan Ottley forse non sarà il ragno-disegnatore preferito della scuderia audace, ma l'albo come primo episodio tiene fede al titolo: un ritorno alle origini di un personaggio che, negli ultimi anni e non in senso cattivo, è un po' mancato.



Fosco

Alla prossima puntata!

Dylan Dog #386

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Salvezza e sacrificio di una madre


Giancarlo Marzano e Piero Dall'Agnol, con il contributo di Francesco Cattani, confezionano per Dylan Dog una storia malinconica, amara, in linea con la stagione che la vede venire alle stampe.
Un episodio che anticipa il tanto atteso ciclo della meteora, che inaugurerà una nuova fase della vita dell'Indagatore dell'incubo.



La storia racconta di uno spietato serial killer che miete vittime tra le strade di Londra piantando nel loro cervello un'orchidea e di una donna che si reca a Craven Road perché è convinta che suo figlio sia l'assassino.
Per Dylan e per l'umanità che lo circonda non sembra esserci spazio né per la redenzione né per il perdono. Marzano delinea personaggi dal destino segnato: Hyppolita, anziana signora per la quale Dylan perde la testa, personaggio destinato a restare nella memoria dei lettori per via della sua adolescenza triste e del suo presente nebuloso; il Giardiniere, assassino inizialmente senza volto e senza nome ma alla fine "vittima" proprio delle ricerche di Dylan; Tyron e Rania, impiegati pubblici stritolati dalla routine quotidiana e meno attenti al lato umano della vicenda (scarsa considerazione per le vittime, stanchezza per il proprio ruolo).

Una storia cupa, che si lascia leggere con piacere e che, almeno nella prima parte, attrae in un intrigo funesto.
ll finale, sinceramente non troppo convincente e un po' frettoloso, è alla fine in linea con altre incongruenze presenti nell'albo, la più grossa delle quali ci è parsa quella relativa agli anni passati nell'istituto da Hyppolita: la donna afferma di essere rimasta incinta a 16 anni e di essersene andata a 18 anni dall'istituto religioso in cui ha vissuto e nel quale, nel frattempo, ha partorito. Intanto le religiose che gestivano la struttura le hanno tolto il figlio, il quale viene mostrato come un bimbetto più grande che le portava i fiori (cosa difficile per un bambino di uno o due anni).


Incongruenze a parte, in generale il mood della prima parte della storia non ci è dispiaciuto e forse è anche per merito dei disegni di Piero Dall'Agnol, qui coadiuvato da Francesco Cattani. Dall'Agnol, mitico disegnatore di alcuni degli episodi più belli e amati dell'intera storia dylaniata, è un autore che lascia il segno e porta sempre a schierarsi: o lo si ama o lo si odia. Noi propendiamo per il primo schieramento, considerando il maestro uno degli artisti più completi nel panorama italiano. Va detto che questa prova, spigolosa e con figure e tratteggi che spesso sanno di non finito, non è a parere di chi scrive da annoverare tra le sue migliori in assoluto, nonostante il supporto di Cattani. L'autore di Barcazza e Luna del mattino, qui alla sua seconda incursione bonelliana dopo uno splendido numero di Mercurio Loi, rappresenta una scelta non banale, ennesimo "ponte" tra l'universo del fumetto seriale e il mondo delle graphic novel.

Merita una parentesi la cover realizzata da Gigi Cavenago: uno spettacolo immaginifico di notevole fattura per un artista che ormai ci sta viziando con le sue opere di grande valore.


In definitiva, un gustoso antipasto prima della storia di fine novembre che, si spera, ci faccia vivere belle emozioni.

Rolando Veloci
(con l'impercettibile e pleonastico contributo del Sommo)


"Hyppolita"
SERIE: Dylan Dog
NUMERO: 386
DATA: ottobre 2018
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Giancarlo Marzano
DISEGNI E CHINE: Piero Dall'Agnol e Francesco Cattani
COPERTINA: Gigi Cavenago




Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.

FIGLIE | la cruda delicatezza di Bianca Bagnarelli

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Prendete un pugno e datevelo dritto nello stomaco con una forza necessaria a togliervi il fiato per un secondo. FIGLIE, di Bianca Bagnarelli, fa più o meno questo effetto.

Una storia fatta di un rumore muto, raccontata in sottrazione con parole misurate e sguardi furtivi che catturano dettagli di una delicatezza unica e spiazzante.
Le linee morbide e sottili scandiscono un tempo lento quasi quanto quello necessario a tracciarle, ma i colori, forse i veri protagonisti dell'opera, parlano di estate e cicale, di tramonti rossi e mattine di sole freddo, di tempo che passa e di ricordi che restano. Ombre di piante a nascondere i dispiaceri e modellare corpi malinconici.



È una storia che ne racconta almeno tre, come fosse la matrioska rappresentata in copertina: la storia di un padre innamorato che paga per gli errori dovuti ad un ruolo cadutogli dal cielo troppo presto; quella di due figlie e dei loro "nonostante tutto" raccontati dalle loro lacrime; quella di un mondo strano, desolato e stanco.
Figlie è come una nevicata in pieno inverno: gelido e magico allo stesso tempo.



Bianca Bagnarelli nasce a Milano nel 1988. È co-fondatrice di Delebile, etichetta indipendente che pubblica fumetti di giovani autori italiani e stranieri tra cui proprio Figlie. Le sue storie brevi a fumetti sono state pubblicate in Lettonia, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Taiwan e Svizzera. Il suo primo libro, Fish, edito da Nobrow, ha vinto la medaglia d'oro nella categoria storie brevi della Society of Illustrators di New York. Collabora e ha collaborato come illustratrice con The New York Times, The New Yorker, Wired, ESPN, Moleskine, Mondadori, PM e altri. Nel 2014 vince il premio Nuove Strade, nel 2016 il premio Lorenzo Bartoli. Vive e lavora a Bologna.

Fosco



FIGLIE
Bianca Bagnarelli

Novembre 2017
170 x 240 mm
24 pagine a colori, spillato

Acquistabile qui

Vecchio Occhio di Falco #1

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Chi lo ha conosciuto in quel capolavoro del comics americano che è Vecchio Logan avrà imparato ad amarlo in fretta, per la sua personalità drammaticamente fuori dalle righe, per il sarcasmo pungente come le frecce che scocca, per gli scambi di battute tra amore e odio col suo compagno artigliato. Parliamo di Vecchio Occhio di Falco, un personaggio dal potenziale troppo grande per restare un  comprimario, per quanto importante, e così ecco la serie scritta da Ethan Sacks e illustrata da Marco Checchetto per i colori di Andres Mossa (un team decisamente Made in Italy).

Sketch di Marco Checchetto

I primi sei episodi (di 12) raccolti nel volume Panini Comics narrano di ciò che accade poco prima degli eventi di Vecchio Logan, dell'inizio del viaggio di Clint Barton e delle motivazioni (oltre a quelle già note) che lo spingono a muoversi una volta per tutte alla ricerca della vendetta.
Una storia dai ritmi serrati che può permettersi di dare per scontate parecchie cose, visto l'esimio predecessore, ma che comunque non destabilizza quei quattro marziani che non conoscono le vicende dell'opera di Mark Millar e Steve McNiven. Ritroviamo vecchie conoscenze (spesso in versione "old" anche loro), vengono introdotti nuovi importantissimi personaggi e le vicende si susseguono in maniera rapida e diretta, senza troppi preamboli e giri di parole. Un vero e proprio action-western futuristico, fatto di deserti e desolazione, situazione che spesso diventa anche umana e spirituale.

ZAN ZAN ZAAAAAN

Se esiste un problema in merito a questa storia è legata proprio all'esimio predecessore di cui parlavamo prima. Vecchio Loganè una storia così cruda, intimista e drammaticamente devastante che alza moltissimo il livello qualitativo della narrazione, diventando irraggiungibile sotto molti aspetti. Fa bene quindi Sacks a non voler emulare gli aspetti più profondi e drammatici di Millar e a puntare su molta più azione e dinamicità, senza comunque far apparire i suoi personaggi aridi e poco emotivi. Il dolore è sempre presente e la sofferenza per ciò che è accaduto in passato non viene mai messa da parte.

Ad un grandissimo McNiven, Vecchio Occhio di Falco risponde con un altro grande, Checchetto, capace di ridisegnare il personaggio rendendolo profondamente "cazzuto", con l'aria da vagabondo solitario che gli conferisce grande fascino. I suoi combattimenti sono puro dinamismo, e la narrazione scorre fluida e veloce pagina dopo pagina. Inoltre i design dei personaggi introdotti in questa storia sono eccezionali, molto cinematografici, coerenti con la loro natura e il contesto, credibili.

Studio sul personaggio a cura di Checchetto

Una narrazione sicura e chiara dicevamo, merito anche del grandioso supporto ai colori di Andres Mossa, che opta per una palette cromatica meno satura ma anche più convincente di quella della saga precedente (che soffriva un po' della pluralità dei coloristi che ci hanno lavorato), adattandosi bene ai disegni di Checchetto e valorizzandone dettagli ed atmosfere, differenziando i "paragrafi" della storia ed evidenziando in maniera efficace i ricordi del passato nei quali Clint si perde spesso nei momenti peggiori.



Insomma, un universo interessante e ricco di spunti quello degli "Old Man", che a dispetto del nome non sembra proprio essere la casa di riposo della Marvel, anzi, si contraddistingue per maturità di contenuti e caratterizzazioni convincenti. Inoltre è interessante vedere come questa linea temporale interagisca con le serie regolari del Marvel Universe (penso all'incursione nei Fantastici Quattro di Mark Millar, nella saga dei "Nuovi difensori" e "La morte della Donna Invisibile").

Riflettori accesi allora, aspettando i prossimi e ultimi sei episodi di Vecchio Occhio di Falco, della sua fuga per la salvezza e della ricerca di una consolatoria vendetta.

Il Fosco 

Vecchio Occhio di Falco #1
Old Man Hawkeye #1/6

Autori
Ethan Sacks, Marco Checchetto
Pagine
136 pp
Formato
17X26, Cartonato a colori

Letture Audaci #21

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Lucca Comics & Self Area
 
Aver vissuto per la prima volta l'esperienza del Lucca Comics & Games non è roba da poco. È un insieme di sensazioni, emozioni, scoperte e stanchezza che ti porti per un po' di giorni e che ti costringono ogni tanto, durante la giornata a fermati a ripensarla. Si, il Lucca Comics è una continua scoperta, un continuo essere alla ricerca e in questo cercare ti ritrovi nello stand della Self area da dove è impossibile uscire a mani vuote. La Self area è lo spazio dedicato alle autoproduzioni dove trovi le novità che sono ancora in grado di essere una novità. Due di queste, e non perché siano le uniche cose acquistate ma perché sono le uniche cose che il tempo mi ha dato possibilità di leggere: sono "La fine dell'estate" di Giulio Macaione e "Tempo da lupi" di Lorenzo Palloni (Mammaiuto).



 La fine dell'estate | Giulio Macaione
In "La fine dell'estate" Macaione, racconta di rapporti autentici che a distanza di tempo e spazio aiutano a ritrovare se stessi, in una Sicilia sempre protagonista al termine dell'estate.
Tre vecchi amici, Carlo, Teo e Elena, separati da carriere vite diverse decidono di incontrarsi e passare l'ultimo weekend estivo insieme. È un crescendo di emozioni, un ritrovare sentimenti mai sopiti che porta a voler vivere la fine dell'estate come l'inizio di una nuova fase delle proprie vite, con nuove responsabilità e nuovi obiettivi.
In sottofondo musica d'autore che Macaione usa per creare le giuste atmosfere.




Tempo da lupi | Lorenzo Palloni (Mammaiuto)
Di amore, nelle sue varie declinazioni, si parla anche in "Tempo da lupi". Amore, amicizia, famiglia, raccontati in quattro storie brevi e affidati a cuori feroci. Ogni racconto è introdotto da una citazione letteraria ed è un insieme di emozioni che tiene viva l'attenzione del lettore, mantenendo una tensione emotiva che porta a voler scoprire l'epilogo della storia nonostante in alcuni casi se ne intuisca il finale. Il grigio delle pagine porta il lettore ad assuefarsi al disagio della quotidianità dei protagonisti come se fosse la normalità. O forse è proprio questo: Palloni racconta quella che ormai è la normalità delle nostre vite, storie ascoltate in televisione che qui sono raccontate in posti e tempi poco definiti.
All'autore il merito di aver raccontato in modo intelligente e con sfumature noir storie che aiutano a riflettere sulla nostra società.


È anche per racconti come questi che penso: la Self area è stata una bella scoperta!
Alle prossime letture.
Carmela




Il ventesimo grado | Ilaria Apostoli (Manticora)
"Perché possa rimbalzare, andando avanti, una pietra deve incontrare l'acqua con un angolo di incidenza pari a venti gradi. Altrimenti affonderà."
Con il terzo capitolo della "Trilogia dei veleni" elaborata dal gruppo Manticora, Ilaria Apostoli si discosta dal significato letterale del termine (che aveva tenuto banco nei precedenti "Malerba" ed "Abigail") per affrontare il tema della velenosa sconfitta di un amore, dello sgretolarsi dell'illusione che il sentimento sia eterno e della ricerca del grado di incidenza di una pietra sull'acqua per permetterle di rimbalzare e andare avanti. Venti gradi appunto, un'angolazione spesso difficile da raggiungere ma preziosa nel percorso di fuoriuscita da un dolore che sembra interminabile.
Il Sommo



Dylan Dog Color Fest #27

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Navigare nel diluvio


"Siamo come pachidermi in una cristalleria...
Quello che ci lasciamo dietro sono soltanto rovine!"

Rovine esistenziali e scampoli di coscienza si mescolano a incubi mistici e indagini nell'inconscio nel nuovo Dylan Dog Color Fest, che vede un ritorno tanto atteso in cabina di regia: Carlo Ambrosini. L'autore di tanti splendidi episodi dylaniati, ma anche creatore serie indimenticabili come Napoleone e Jan Dix, cura testi, disegni e cover dell'albo (per i colori di Francesca Zamborlini).

[Attenzione: potrebbe contenere alcuni blandi spoiler, ma comunque non roviniamo la lettura a nessuno!]

Tra atmosfere oniriche e momenti surreali degni dei migliori episodi di Napoleone, ne Il male infinito Ambrosini porta avanti la sua narrazione personale, autentica, che richiede uno sforzo al lettore per evitare di cercare soluzioni immediate ai quesiti proposti e di non interpretare tutti gli avvenimenti in maniera esclusivamente razionale: ai fatti reali fanno sovente da contraltare le componenti metafisiche e filosofiche, dubbi atavici e misteri irrisolti (spesso espressi dalla voce fuori campo).
L'autore prosegue qui nel suo percorso attraverso i concetti e l'iconografia sacra, mescolata ad aspetti profani come i misteri terreni e il male tangibile. Un percorso che si ricollega a una delle sue ultime incursioni nel mondo dylaniato, ovvero Lacrime di pietra (Dylan Dog #350), altra storia da lui scritta e disegnata e pubblicata a colori, nella quale aveva approfondito il rapporto con l’ignoto e con la fede.
Qui riprende l'episodio biblico di Noè e del Diluvio universale, arrivando a inserire il nostro Dylan in uno dei momenti cardine della costruzione dell'Arca. E se un indagatore dell'incubo dichiaratamente ateo incontra uno dei personaggi più noti ed emblematici della Sacra Bibbia possono venire fuori solo riflessioni da custodire gelosamente.

Il legame con gli animali, che già è aspetto fondante nella storia di Noè, fa poi da collante con il racconto di una giovane dottoressa che ha un rapporto particolare con gli animali, dei quali riesce a percepire la coscienza.
Ambrosini si sposta nel tempo, tra i piani di realtà, tra le diverse suggestioni e ambientazioni con la sua solita disinvoltura. Prende per mano il lettore e lo conduce in un quadro tetro e colmo di suggestioni noir dove la fanno da padrona il germe del dubbio, i limiti della coscienza umana e le domande sulla natura del male. A volte ci sono voli pindarici, collegamenti non immediati e piroette narrative, ma a parere del sottoscritto è un'altra delle sue storie che vale la pena leggere per via della profondità intrinseca delle considerazioni che avanza e per lo spaccato umano (e in certi casi, purtroppo, disumano) che propone.


Le tavole di Ambrosini sono, come è nel suo stile, impalpabili, a tratti eteree e indefinite, spesso tese a uscire fuori dagli schemi in più di un senso. Un buon lavoro viene realizzato anche dalla colorista, Francesca Zamborlini, che impreziosisce le pagine con scelte efficaci e non troppo invadenti (sebbene la resa su carta in alcune scene, soprattutto nel finale, sia un po' troppo tendente allo scuro fino a mascherare e coprire in parte il tratto di Ambrosini).

In chiusura una breve riflessione generale. Come noto, la "nuova vita" editoriale di Dylan Dog sotto la cura di Roberto Recchioni aveva esordito con un albo scritto e disegnato da Carlo Ambrosini (Una nuova vita, Dylan Dog #325, circa un anno prima del vero e proprio inizio con Spazio Profondo). A pochi giorni dall'esordio dell'annunciato "ciclo della meteora", che si appresta a spazzare via alcune delle consuetudini regolari della testata, ci sembra indicativo che si sia ricorsi nuovamente, sebbene in un albo "extra" come il Color Fest, allo stesso Ambrosini: un'interessante chiusura del cerchio, in attesa di ciò che verrà.

Il Sommo



Dylan Dog Color Fest #27: "Il male infinito"
Data: Novembre 2018
Editore: Sergio Bonelli Editore

Soggetto, sceneggiatura, disegni e copertina: Carlo Ambrosini
Colori: Francesca Zamborlini





Tutte le immagini : © 2018 Sergio Bonelli Editore.

Tex Willer #1 - Vivo o morto!

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Il folgorante esordio della nuova serie regolare dedicata a Tex


Difficile non ricorrere al concetto di "evento epocale" se si parla di una nuova serie regolare dedicata a Tex Willer, a settant'anni dal suo esordio in edicola. Certamente uno degli avvenimenti più importanti di questa annata fumettistica, la decisione di Sergio Bonelli Editore di affiancare alla serie "classica"un nuovo mensile incentrato sulle avventure del giovane Tex fuorilegge si regge senz'altro sull'affetto e sul seguito che il personaggio continua a riscuotere sin dal 1948. Il compito, solenne e da far tremare i polsi, di occuparsi della storia d'esordio è ricaduto su Mauro Boselli, curatore e sceneggiatore-principe della testata, e Roberto De Angelis, a lungo tra gli artisti principali di Nathan Never e che già si era confrontato con Tex alcuni anni fa in un Texone.


La foliazione dell'albo, come noto, è minore rispetto a quella che caratterizza la serie regolare "classica". Ciò non di meno, è importante sottolineare sin da subito come il formato "snello" non coincida con un'esiguità di contenuti: la densità di eventi è alta e la lettura non lascia la sensazione di incompiuto o l'idea di aver letto una storia breve. In questo la garanzia è fornita dalla versatilità di Mauro Boselli nella scrittura: come già avvenuto per le storie brevi del Color Tex e ancor più per il Tex "alla francese" dei volumi cartonati, lo sceneggiatore-principe della testata riesce ad adattare egregiamente la storia al formato, modificando la scansione narrativa e la struttura della trama in modo da rispondere in egual modo al desiderio di storie classiche e alle esigenze di innovazione formale. Come opportunamente rivelato da Boselli nell'articolo che chiude il prezioso numero zero (allegato a Tex #697 e a Zagor #691), l'intento non è quello di riscrivere le storie classiche fuoriuscite dalla macchina da scrivere di Gianluigi Bonelli (cosa che renderebbe questa operazione un vero e proprio "reboot", frequente ad esempio nel mercato fumettistico statunitense), quanto piuttosto quello di inserirsi tra le pieghe inesplorate del passato del personaggio, tra eventi completamente inediti e nomi solo accennati e mai approfonditi.


"La nostra intenzione è quella di farvi riassaporare il gusto e il ritmo d'altri tempi di un giovane West e di un giovane Tex, il sapore dell'avventura semplice, diretta e incantata, come la vivevano le fantasie di Bonelli, di Galep e dei loro lettori", scrive Boselli. Una riscrittura moderna che, già in questo primo episodio, ci mostra antefatti e dettagli inediti della primissima, indimenticabile avventura di Tex, scritta da Gianluigi Bonelli e resa visivamente da Aurelio Galeppini.
La fedeltà ai "sacri testi del grandissimo G.L. Bonelli" (come li definisce lo stesso Boselli) è garantita dalla passione che traspare da queste pagine, nelle quali l'autore ha infuso tutta la sua conoscenza delle storie classiche, rievocando il sapore autentico dell'avventura.

A questo contribuiscono le tavole di Roberto De Angelis, che mostra uno stile decisamente espressivo che coniuga sapientemente classicità e modernità. In ulteriore evoluzione rispetto alla sua già convincente prova sul Texone, il disegnatore campano interpreta al meglio la storia permeandola di notevole realismo nelle ambientazioni e nella resa dei vari personaggi in scena.


In chiusura, una breve riflessione sulle premesse di base che animano questa serie. L'interesse nei confronti delle avventure del giovane Tex era stato rinvigorito negli ultimi anni da varie storie pubblicate nei Tex cartonati (oltre che nella storia speciale Nueces Valley sul Maxi, incentrata addirittura sull'infanzia del personaggio). Tali volumi sono da considerarsi un vero e proprio banco di prova per questa neonata serie. La formula del cartonato a colori con impostazione "alla francese" aveva creato potenzialmente un contesto ideale per i nuovi lettori che volevano avvicinarsi alla figura mitologica del Ranger. Di conseguenza, una testata interamente dedicata al giovane Tex sulla carta avrebbe potuto seguire un approccio maggiormente sperimentale e innovativo, cercando una via per differenziarsi maggiormente rispetto al formato classico (sebbene a foliazione ridotta), nell'altrettanto classico bianco e nero, eventualmente coinvolgendo autori esterni alla serie (per fare un esempio, come avviene in alcune storie brevi dei Color Tex o, ancor di più, nei Dylan Dog Color Fest, che raccolgono spesso autori e storie più sperimentali e anche stilisticamente lontani dai canoni abituali).

A prescindere dal discorso editoriale e di approccio, la sfida rimane quella di conquistare non solo la "vecchia guardia" di lettori, che si innamorerebbe comunque di queste storie sia per la qualita che per il gusto di scoprire lati inediti di un personaggio intramontabile, ma anche di espandersi e convincere nuovi lettori a dare una possibilità a questo contesto narrativo che, nonostante i settant'anni di vita editoriale, sembra davvero ancora tutto da esplorare. Esattamente come il selvaggio West.

Il Sommo
(con opportune aggiunte del Fosco)


Tex Willer - “Vivo o morto!”
NUMERO: 1
DATA: novembre 2018
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Maurizio Dotti (edizione variant: Claudio Villa; edizione variant "Taglia": Alessandro Piccinelli)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Roberto De Angelis




Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.

The Man

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Un personale e doveroso saluto al Sorridente
Ieri sera mi sono ritrovato a parlare di Stan Lee. No, non della macchietta pop che era diventato anche grazie ai divertenti cameo nei film Marvel, no.
Ho dovuto spiegare in poche parole come mai la dipartita di questo omino baffuto abbia procurato tanta tristezza nei nostri cuori audaci (e non solo i nostri, chiaramente).
A mio modo di vedere, se c'è un motivo, uno solo, per cui valga la pena ricordare Stan Lee, è per il merito di aver donato ai suoi eroi il super-potere col maggior livello di devastazione che si possa immaginare. Il senso di umanità.

Ritratto di Paul Azaceta.

Perché è facile prendere una persona, mettergli un costume sgargiante e permettergli di fare cose impossibili. La vera sfida è trasformare un essere che può l'impossibile in un essere umano, fatto di gioie e dolori, ma soprattutto fragilità.

Stan Lee, con i grandissimi nomi dei quali si è circondato, è stato capace di fare questo: portare l'uomo (imperfetto per antonomasia) in un mondo dove tutto è possibile, dove gli dèi camminano al suo fianco, avanzando paragoni ingloriosi, enfatizzando l'imperfezione fino a farla diventare un pregio, qualcosa su cui lavorare costantemente ma mai motivo di vergogna.

Dare dei super-problemi ai super-eroi è stato il modo per renderli più vicini a noi lettori, per fare in modo che sognassimo con le loro prodezze mirabolanti, e che ci rispecchiassimo in loro tra vittorie e fallimenti.

Ho raccontato di un caro amico, Peter Parker, il vero eroe dietro la maschera di Spider-Man, compagno fedele e fonte di ispirazione nei periodi più bui, appiglio nei giorni sbagliati, àncora nei momenti di solitudine. Rivedersi nelle sue giornate storte da super-eroe travagliato, condividere presenze importanti ma anche perdite dolorose e, proprio per questo, imparare da lui a reagire e andare avanti, sempre.

Ed è vero, molte delle storie che mi hanno accompagnato non sono state di certo scritte da Stan, ma a lui va il merito di essere stato la scintilla, quella luce che ha illuminato poi la via dei suoi successori che, chi più e chi meno, hanno sviluppato i suoi presupposti adattandoli ai tempi, alle mode, alla società, per un'avventura che dura da oltre cinquant'anni.

Illustrazione di Olivier Coipel.

Stan Lee ci ha lasciato.
Sì, ci ha lasciato un universo di meraviglie capaci di sorprenderci ancora oggi, mentre la barba si fa incolta e i pochi capelli, grigi;
ci ha lasciato degli eroi capaci di esserlo anche e soprattutto senza una maschera sul volto, nella vita di tutti i giorni e non solo durante le invasioni aliene;
ci ha lasciato un modo di raccontare storie capace di accendere la mente e trasformare la lettura in un'esperienza liberatoria;
ci ha lasciato il concetto di speranza, il fatto di preservarla anche e soprattutto quando le cose si mettono male, perché forse non arriverà un dio col martello a svoltarci la giornata, ma grazie ad essa riusciremo sempre a trovare in noi stessi la forza di combattere e risalire, magari lentamente, per vivere ancora un altro giorno felice.

Excelsior.

Gli Audaci

Gli Scarabocchi di Maicol & Mirco - ARGH

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Già, abbiamo davvero bisogno di queste pagine


Credevate che fossero solo scarabocchi.
Eravate certi che tutto sommato fosse abbastanza semplice porre segni neri e spessi su uno sfondo rosso e scrivere dialoghi sulla vita, la morte e tutto (ma proprio tutto) ciò che c'è in mezzo.
Ipotizzavate persino di conoscerne a fondo la natura e gli intenti.
E invece Maicol & Mirco riescono sempre a spiazzarci, in modi di volta in volta differenti, con stilettate taglienti di filosofia esistenziale.
Che si tratti della relativa semplicità (e universalità) di Palla Rossa e Palla Blu, della teologia sui generis del Papà di Dio o della sociologia deflagrante degli Arcanoidi, tutto sembra appartenere al medesimo universo, che ha la sua base e il suo culmine negli Scarabocchi.


Con ARGH esordisce dunque l'Opera Omnia degli Scarabocchi di Maicol & Mirco, volumetti rossi e bellissimi editi da Bao Publishing.
Lette una dietro l'altra, queste tavole travolgono chiunque, sia chi è abituato a leggere gli Scarabocchi mentre scorre la bacheca di Facebook che coloro (e sfortunati loro!) che non li conoscono affatto. E si rimane sorpresi (ancora una volta) perché i tempi vengono scanditi in maniera differente rispetto alla lettura delle singole tavole. Perché ci sono collegamenti, richiami, tematiche, che spesso esulano e soverchiano la struttura della tavola singola (e la parola "Fine" posta in calce a ogni pagina). Letto in sequenza tutto assume un altro sapore.

La saggezza, il nichilismo, l'innocenza, la tragedia e la poesia coesistono e si fondono in tavole che hanno il dono raro della sintesi vera. No, non la sintesi dei caratteri di un tweet che non dice sostanzialmente nulla o di chi per riassumere un concetto taglia fuori elementi non marginali, ma la sintesi vera, quella che nell'arco di poche parole e pochi tratti racchiude una vita intera. O la morte, dato che i personaggi messi in scena da Maicol & Mirco, proprio come tutti noi, hanno questa strana attitudine, a un certo punto, a concludere il proprio viaggio esistenziale (spesso in maniera alquanto violenta).



Insomma, di queste pagine avevamo davvero bisogno, perché parlano di noi meglio di quanto avremmo mai pensato di poter leggere, con incredibile e disarmante sincerità. Pagine preziose al punto che, dopo averle lette, chiunque sarà costretto ad ammettere che la genialità si può nascondere anche in personaggi sghembi e scarabocchi fulminanti colmi di nonsense e dissacrante ironia.


Il Sommo















Gli Scarabocchi di Maicol & Mirco - ARGH
Testi e disegni: Maicol & Mirco
Data: Ottobre 2018
Editore: Bao Publishing

NEGATIVA di Alessandro Baronciani

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E l'esistenzialismo si tinge di sangue.


Dalle mie parti, di una persona non particolarmente coraggiosa, si dice che "ha paura della sua stessa ombra", considerando oltretutto l'ombra innocua e passiva.
Un'ombra è quel lato oscuro e silenzioso che ci trasciniamo dietro e che segue incondizionatamente ogni nostro movimento. Si adegua alle decisioni che prendiamo, ai gesti che facciamo, li asseconda e non resiste. Ed è lì. Sempre lì.

L'ombra è la testimonianza silente del nostro abisso senza eco, un promemoria, l'equo bilanciamento di ogni parte in luce. E tutti ne hanno una, anche i più illuminati... anzi, spesso proprio loro hanno le ombre più scure, profonde e lunghe. Di equilibri trascendentali tra luce e ombra ne è piena la filosofia di ogni cultura. È quanto di più naturale e intuitivo ci possa essere e, come la notte e il giorno, si dividono frammenti di esistenza. Ma cosa accade quando un'ombra prende il sopravvento?


Negativa, di Alessandro Baronciani, indaga nel profondo onirico e psichico di Stella (nome decisamente evocativo di luminosità e bellezza) e della sua ombra, del suo lato oscuro, il suo negativo appunto. Con influenze legate al concetto lynchiano del doppio, il viaggio tra le pagine grigie del volume è confuso e procede in bilico tra il sogno e la realtà, tra la vita reale e quella patinata, tra le luci dei flash e le ombre delle camere oscure, tra bene e male.
Scandito da parole che non escono da bocche ben precise, spesso prive dei classici baloon che ne indicano la provenienza, queste sembrano appartenere ad una voce narrante che si alterna ai personaggi plasmandone le gesta o seguendone i fili logici, sovrapponendosi ad essi, sostituendosi ad essi, come un'ombra che segue fedelmente una persona e ne disegna i contorni pieni senza renderla mai del tutto riconoscibile.
La copertina dell'edizione variant

La scelta della cromia in toni di grigio evoca tumultuose battaglie tra le due parti in questione. Come il bene e il male, così il bianco e nero finiscono per mescolarsi, impastarsi, contaminarsi, vincendo ognuno una battaglia che dura lo spazio di una tavola, che finisce per essere di un grigio più chiaro o più scuro a seconda del vincitore del momento. Vincitore che, per l'occasione, è supportato solo della suggestione che il narratore decide di dare al racconto, rimpolpandone le fila.

Poche sfumature, molti contrasti, tagli netti e pennellate feroci raccontano una storia di tensione e violenza come mai l'autore ci aveva raccontato, tanto che spesso si stenta a riconoscerlo a livello narrativo, mentre visivamente imprime il suo marchio di fabbrica col suo tratto riconoscibilissimo anche nelle espressioni di paura e sgomento, finora quasi inedite anche quelle.


Baronciani si conferma narratore espressivo ed esistenziale che mescola frasi a spazi visivi che raccontano silenzi, per una narrazione dal ritmo cadenzato che tiene alta la tensione.
Come fosse una vecchia pellicola horror con i violini che stridono scandendo i colpi inferti o i giri di basso funky a musicare le sequenze di stretti dettagli consecutivi ingabbiati in vignette dai bordi inclinati, che spingono l'occhio di volta in volta sulla vignetta successiva.

In comune con la sua poetica resta senz'altro la ricerca introspettiva di se stessi e la convivenza con la malinconia della felicità apparente. Ritroviamo le riflessioni intime e le metafore visive (bellissima quella sulle fotografie in bianco e nero rappresentata in una sequenza che sembra rubata alla Valentina di Crepax) ma dimenticate gli amori travagliati di "Le ragazze nello studio di Munari" e "Come svanire completamente" o le calde giornate estive e i colori accesi de "La distanza".

locandina promozionale del libro


Negativa si presenta come un esperimento riuscito: Baronciani racconta l'horror in modo nuovo, psicologico e sottile senza mai cadere nei banali chichés legati al genere, ma omaggiandoli con una sapiente regia. Le scene più "crude" del racconto sono narrate sapientemente con giochi di ombre (appunto) e inquadrature suggestive. E non dimentichiamo infine che la trovata del Magazine dedicato alla protagonista (distribuito gratuitamente in alcune librerie), con lo scopo di promuovere l'uscita del libro è stata una piccola perla.

Custodia VHS. Una variant bocciata? Di sicuro l'avremmo amata.


Una nota "negativa":
Se ne Le ragazze nello studio di Munari gli interventi cartotecnici erano vari e mirati, studiati nei dettagli per servire il racconto, in Negativa si rivelano più semplici e spesso non del tutto funzionali alla narrazione, fatta eccezione per gli ultimi in ordine di lettura che fanno da regia ad una scena importantissima in maniera utile e intelligente.

Insomma, un volume consigliato a chi conosce l'autore e desidera vederlo alla prova su terreni diversi dalle storie esistenziali-adolescenziali e prettamente sentimentali. In un'intervista Baronciani non ha nascosto il desiderio di lavorare a una storia di Dylan Dog... Che questo sia un banco di prova per prendere confidenza col genere? 
Il Fosco





NEGATIVA

Autore: Alessandro Baronciani
Data di pubblicazione: 22/11/2018
Formato e rilegatura: Brossurato 15 x 21
Pagine: 160 Bianco e nero

GrizzlyShark

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Quando Sharkanado incontra l’orso Yoghi (strafatto di LSD)


Quando il Sommo audace mi propose di scrivere una recensione per il blog* (dopo molto, troppo tempo dalla precedente) immaginavo si trattasse di recensire un fumetto fuori dagli schemi... Ma questo GrizzlySharkè un volume letteralmente fuori di testa (come piacciono a me, del resto)!

*Ricordo di avergli detto più o meno così: "Ascolta Sommo, tu invii, io leggo e recensisco e poi passiamo dall’armeria di Rolando, carichiamo i fucili con pallettoni foschi perforanti e andiamo tutti insieme nei fo¥¥₩ti boschi a cacciare questi fo¥¥₩tissimi squali grizzly".

Ryan Ottleyè un mito: disegnatore di Invicible, Haunt e ora anche di Amazing Spider-Mannonché, ovviamente, di questo fumetto, da lui anche sceneggiato… e qui mi fermo: se volete sapere altro andate su Wikipedia (è gratis!), non è che mi posso mettere a scrivere la biografia ufficiale di Ottley.

Come egli stesso racconta nel volume edito da Saldapress, l’idea di Grizzly Shark e Sea Bear gli venne in mente una sera dopo una lunga giornata in una fiera di comics. Lui e Jason Howard erano stanchi fradici ed anche un po rotti di cog£!oni, per cui iniziarono a pensare a storie assurde da trasformare in fumetto, e sparando ca%%ate una dietro l’altra… Sbam, ecco l’illuminazione: uno squalo che vive nei boschi e un Grizzly che vive in mare… Beh, fo¥¥₩tamente geniale, no?!

Questo volume, che raccoglie 3 albi originali, pur nella sua brevità è pieno di follia fallace.
Uno splatter/comedy pieno zeppo di gag e scene tanto cruente quanto esilaranti, proprio perché narrate in un contesto assolutamente assurdo, dove ci si lascia trasportare senza difficoltà alcuna da scelte totalmente illogiche e prive di senso. Però, man mano che la storia procede, tutto acquista logica e sensatezza se visto con gli occhi e con l’humor tipico del nonsense più totale (LA GUERRA PIÙ TOTAAAAALEEEEEEEE!!!!!!, cit.).


Ecco la trama in breve, senza spoilerare troppo sennò che ca%%o ve lo comprate a fare (ci vuole un po' di sopresa).
Tutto inizia in campeggio di notte: padre e figlio davanti a un falò fra i boschi. La calma notte in un attimo si trasforma in un bagno di sangue….
I due, si scoprirà poco più avanti, sono/erano/saranno in attesa di uno pseudo cacciatore di mostri (tipo cacciatori di coccodrilli e Troll Hunter, di quelli che si vedono in tv) che sta per essere accompagnato nei boschi da una guida del posto e da un nerboruto gigante (che ricorda lo Slooth dei Goonies). Da questo momento in poi, la caccia è aperta, ma chi sarà a cacciare chi? Come in Predators, tutti sono prede… e tutti sono fo¥¥₩ti.

Ora basta, non aggiungo più niente perché sennò mi si fredda il caffe (caffè della macchinetta, che anche se non è moka è buono lo stesso… e io ci metto il miele nel caffè, non il fo¥¥₩to zucchero! Bei tempi quelli di Lucca a casa del Sommo a Pisa, quando ci svegliava alle 7 e ci preparava un ottimo pessimo caffè. Grazie Sommo!).



GrizzlyShark, un'opera fuori di testa come piace a noi ex-veterani del Lucnam ed ex-veterinari/ginecologi di Pisa e provincia.

Addio.

Grullino Biscottacci 
(Caffeinizzato Caffettacci)


GrizzlyShark
ottobre 2018
SaldaPress

Testi e disegni: Ryan Ottley (con Ivan Plascencia)

Dampyr #224 - Il Santo venuto dall'Irlanda

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Una Lucca magica e orrorifica, sospesa tra passato e presente e tra realtà e fantasia


Il Santo venuto dall'Irlanda, numero 224 della serie regolare di Dampyr, è un episodio speciale per più di una ragione.


Innanzitutto si tratta di una storia a colori, evento ormai sempre più frequente in Bonelli quando si vuole sottolineare l'importanza di un albo (e non più solo per celebrare particolari ricorrenze come le cifre tonde o gli anniversari editoriali). In questo caso l'esigenza nasce dalla natura peculiare dell'episodio, che ospita splendide tavole pittoriche di alcuni noti illustratori fantasy italiani, che sarebbero state poco valorizzate dalla pubblicazione in bianco e nero.
La storia, scritta dal curatore e co-creatore della testata Mauro Boselli, è stata disegnata da quattro artisti dampyriani, ovvero Michele Rubini, Nicola Genzianella, Michele Cropera e Majo (con colori di Romina Denti e Giovanna Niro), ai quali si sono aggiunti appunto ben nove illustratori guest provenienti dall'artist playground di Lucca (l'Area Performance): Paolo Barbieri, Ivan Cavini, Alberto Dal Lago, Antonio De Luca, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio, Lucio Parrillo e Luca Zontini.
Idea importante e interessante è l'inserimento delle loro tavole come parte integrante della continuità della storia e non come semplici illustrazioni d'appendice. Questo crea un effetto ibrido e sperimentale decisamente interessante, nel confronto tra la normale grammatica bonelliana della narrazione "classica" e l'inserimento di tavole di illustrazioni pure, splash page (o doppie splash page) senza dialoghi che sembrano cristallizzare alcuni momenti della storia e necessitano del loro tempo per essere ben apprezzate in ogni loro dettaglio.


L'episodio è sostanzialmente diviso in due parti: la prima riprende la figura di Taliesin, il Dampyr del passato, e racconta l'origine celtica di San Frediano, mescolando realtà, sogno e fantasia. Tra Vanth (dea della morte etrusca), i Grandi Antichi di H.P. Lovecraft, i draghi e le creature fatate, giugiamo all'epoca moderna dove, nella seconda metà dell'episodio, Harlan, Kurjak e Tesla affrontano alcune conseguenze rimaste in sospeso dalle succitate vicissitudini medievali. Un episodio che, viste le premesse, potrà essere aprezzato maggiormente da coloro che hanno familiarità con la continuity narrativa della serie, ampiamente presente e rilevante nello svolgersi della trama.


Altra particolarità è che la storia è ambientata in buona parte tra le strade di Lucca (in parte medievale, in parte onirica, in parte odierna). Per l'occasione, è stata realizzata una mappa della città, ad opera di Michele Cropera. Il vero aspetto sperimentale è che la cartina ha permesso ai lettori che erano a Lucca Comics & Games 2018 di districarsi tra le vie, i vicoli, le case e i locali che ospitavano una mostra dampyriana itinerante, per ripercorrere i luoghi che appaiono nell'albo. Il lettore aveva dunque la possibilità di leggere la storia di Dampyr negli stessi luoghi in cui avviene, sentirsi egli stesso parte della storia.

Non solo: l'episodio è stato pubblicato in doppia versione, da edicola e da libreria, quest'ultima disponibile in anteprima (prima ancora della pubblicazione dell'albo in edicola) proprio durante l'ultima edizione di Lucca Comics & Games, in un prezioso volume cartonato di 128 pagine.
L'edizione in volume, contenente degli extra che raccontano la nascita dell'albo e approfondiscono le carriere degli artisti ospiti, ha una copertina speciale, opera dell'artista No Curves. Quest'ultimo è conosciuto per l'uso della "tape art", tecnica che impiega il comune nastro adesivo colorato per rappresentare le forme e che si ispira al futurismo, al cyberpunk e ai videogame. Qui No Curves ritrae un Dampyr al contempo inedito e altamente riconoscibile (l'originale dell'opera è stato esposto a Lucca e rivelato durante l'inaugurazione della manifestazione).


Insomma, non solo una bella storia ma anche un'intrigante iniziativa di interattività, che ha coinvolto il lettore su diversi piani di realtà, nonché di commistione artistica tra mondi diversi dell'arte contemporanea.
Il Sommo


Dampyr: "Il Santo venuto dall'Irlanda"
NUMERO: 224
DATA: novembre 2018
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Michele Rubini, Nicola Genzianella, Michele Cropera, Majo, Paolo Barbieri, Ivan Cavini, Alberto Dal Lago, Antonio De Luca, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio, Lucio Parrillo e Luca Zontini
COLORI: Romina Denti e Giovanna Niro
COPERTINA: Enea Riboldi (edizione da edicola); No Curves (edizione da libreria)



Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.

Letture Audaci #22

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Nathan Never Generazioni #6, Capitan America #103 e Kick-Ass: La nuova tipa 1
Bentornati alle Letture Audaci, brevi pareri su fumetti di recente uscita.
In questa puntata parleremo del numero conclusivo di Nathan Never Generazioni di Antonio Serra, Adriano Barone e Massimo Dall'Oglio, che rievoca atmosfere e design cari a Tsutomu Nihei, del numero conclusivo della saga futuristica del Capitan America di Mark Waid e Leonardo Romero e del nuovo volume del Kick-Ass di Mark Millar e John Romita Jr. incentrato su un personaggio inedito.



Gli Alfa e gli Omega - Nathan Never Generazioni #6 di Antonio Serra, Adriano Barone e Massimo Dall'Oglio (SBE)

"Da quanti anni questa guerra va avanti? È come se stessimo combattendo da sempre."


Il sesto e ultimo numero di Generazioniè una storia drammatica e intensa, che parte dalle battaglie fantascientifiche di un'umanità costretta alla fuga da mostruosi esseri mutaforma e si sposta nel finale su vicissitudini familiari e personali, rivelandoci dunque l'inatteso destino dei protagonisti. La trama ideata da Antonio Serra e la sceneggiatura di Adriano Barone riportano alla mente lo stile di un autore che già era stato omaggiato brevemente nel numero zero: Tsutomu Nihei. Stavolta però il riferimento esplicito (come sempre intuibile già a partire dalla cover) non è a Blame bensì a un'altra sua famosa serie, Knights of Sidonia.
Ai disegni Massimo Dall'Oglio conferma la sua capacità di reinterpretare gli stilemi del fumetto giapponese aggiungendovi la propria personale sensibilità, in pagine davvero suggestive e d'impatto.
Una degna conclusione per un progetto nel quale gli autori hanno potuto riversare il loro amore verso la fantascienza letteraria, cinematografica, televisiva e fumettistica senza doverlo trasformare in qualcos'altro o lasciare sullo sfondo. È solo passione quella che emerge, viscerale, sentita e autentica. Proprio per questo, risulta ancora più prorompente: il lettore viene coinvolto con trasporto, impossibile rimanere distaccati.
Di sicuro una miniserie che rimarrà nella memoria, per il coraggio di sperimentare e di non fermarsi sui sentieri già battuti.




Capitan America #103 di Mark Waid, Leonardo Romero e AA.VV. (Panini Comics)

Volge al termine l'avventura futuristica orchestrata da Mark Waid e disegnata da Leonardo Romero con illustri incursioni (in questo caso spicca il nome del maestro Alan Davis). Una storia che ha puntato all'essenza di Capitan America, tanto da non vederlo nemmeno protagonista in prima persona, lasciando piuttosto la scena ai suoi degni successori circondati da nemici vecchi e nuovi.
L'essenza di un eroe, dicevamo, ma soprattutto di un uomo che ha saputo sempre indicare la giusta via da seguire, spesso fatta di sacrifici ma affrontata sempre con volontà e amore verso il proprio Paese e soprattutto verso chi lo vive giorno dopo giorno con l'intento di renderlo un posto migliore.
La storia scorre, godibile e veloce. Romero fa un lavoro mai esaltante ma sempre costante e funzionale al racconto.
Sicuramente un ciclo curioso per scoprire che non è la maschera o lo scudo a fare il Capitano, ma l'uomo dietro di essi.

In appendice, Tales of Suspanse si rivela una bella sorpresa. Poche chiacchiere, esplosioni, mosse marziali e proiettili condiscono pagine divertenti e ricche di azione in un gioco di spie spesso surreale. La bassa aspettativa iniziale lo ha reso una vera chicca.




Kick-Ass: La nuova tipa - Libro uno, di Mark Millar e John Romita Jr. (Panini Comics)

Mark Millar torna su Kick-Ass con una nuova stagione, con nuovi personaggi e nuovi stimoli.
L'idea vincente alla base della serie, qui ripresa in maniera potente ed efficace, è quella di rimodulare le dosi di realismo nella narrazione supereroistica, calando i personaggi in un contesto talmente realistico da renderlo assimilabile al mondo che ci circonda. Ogni azione sembra avere una ripercussione autentica sulla vita dei protagonisti e ciò contribuisce a favorire nel lettore un processo di immedesimazione (certo, ci sono calci e pugni e sangue e pallottole, ma quello è un discorso a parte...).
Molto azzeccata in tal senso la scelta della nuova protagonista, Patience Lee. Ex sergente maggiore del 160esimo reggimento dell'aviazione, di stanza in Afghanistan, una volta tornata a casa affronta problemi sin troppo reali: un marito che le volta le spalle, le difficoltà a sbarcare il lunario, l'impegno nel tirare su i figli. Calata in tale contesto, la scelta di indossare una maschera e un costume rappresenta al contempo una necessità e una follia, esattamente come sarebbe nella vita reale. Un personaggio al quale è estremamente facile appassionarsi, insomma.
Ai disegni il co-creatore della serie originale, John Romita Jr., sembra davvero tornato agli antichi fasti, plausibilmente anche grazie al contributo di Peter Steigerwald (e altri collaboratori) alle chine digitali e ai colori. Nulla da recriminare a tavole ben confezionate e che rendono piacevole la lettura.
Insomma, un bel ritorno, che fa il paio con la nuova serie dedicata a Hit-Girl e che contribuisce a portare avanti gli spunti di Millar che tanta fortuna hanno avuto (e verosimilmente avranno, grazie all'accordo con Netflix) in tutto il mondo.


Il Sommo & Fosco

Alla prossima puntata!

Scavare Fossati – Nutrire Coccodrilli: il catalogo della mostra di Zerocalcare al MAXXI di Roma

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Bao Publishing porta in libreria il volume che ripercorre la carriera dell'autore, dai fumetti politici alle locandine punk, dai non-reportage alle storie più pop


Tra il 10 novembre 2018  e il 10 marzo 2019 è possibile visitare presso il prestigioso museo MAXXI di Roma una grande mostra dedicata a ZerocalcareA partire dal 22 novembre in libreria è disponibile Scavare fossati - nutrire coccodrilli, il catalogo ufficiale della mostra edito da Bao Publishing, contenente oltre quindici anni di attività, tra disegni, fumetti politici, locandine, non-reportage, copertine di dischi underground e altro.

Comunicato stampa
Scavare Fossati – Nutrire Coccodrilli

Dal 10 novembre 2018 al 10 marzo 2019, il prestigioso museo MAXXI di Roma ospita una grande mostra di Zerocalcare, che ripercorre quindici anni di carriera dell'autore, dai fumetti politici alle locandine punk, dai non-reportage alle storie più pop. BAO Publishing è stata chiamata a curare il catalogo, un'edizione preziosa per chiunque ami e voglia conoscere meglio il più famoso e poliedrico autore di fumetti dell'ultimo decennio.


BAO Publishing è orgogliosa di annunciare l'uscita in tutte le librerie di Scavare fossati - Nutrire coccodrilli, il catalogo della grande mostra di Zerocalcare al MAXXI di Roma (10 novembre 2018 – 10 marzo 2019). 

Il volume, curato da BAO Publishing, contiene quattro storie a fumetti mai stampate primatesti critici di Claudio CaliaFrancesca Romana EliseiOscar Glioti Loredana Lipperini, oltre a centinaia di disegni rari o mai visti, che ripercorrono oltre quindici anni di vita e lavoro dell’artista di Rebibbia.

Un libro importante, per la storia personale di un autore e per un pezzo di Storia recente, presentato nello stesso formato di Macerie prime e reso imprescindibile da una cronologia 1999-2018 (scritta da Oscar Glioti) che contestualizza Zerocalcare con una precisione mai raggiunta prima negli scritti su di lui.

La mostra di Zerocalcare al MAXXI di Roma è a cura di Giulia Ferracci, con la collaborazione di Silvia Barbagallo ed è realizzata in coproduzione con Minimondi Eventi.

Scavare fossati, nutrire coccodrilli è in libreria dal 22 novembre 2018.

Zerocalcare è nato ad Arezzo il 12 dicembre 1983. Dopo aver vissuto in Francia, si trasferisce a Rebibbia (Roma), quartiere cui l’autore è molto legato. Da sempre molto attivo nel mondo dei centri sociali, partecipa a numerose edizioni della manifestazione Crack Fumetti Dirompenti, iniziando così un periodo in cui realizzerà numerose locandine di concerti e copertine di dischi e fanzine. Nel 2011 realizza il suo primo libro a fumetti, La profezia dell’Armadillo, che nel 2012 viene ristampata in un’edizione a colori dalla casa editrice milanese BAO Publishing. Il suo blog, zerocalcare.it, diventa in breve tempo uno degli spazi web più visitati, al punto da ottenere nel 2012 la candidatura come “Miglior Webcomic” al Premio Attilio Micheluzzi del Comicon di Napoli, e il premio Macchianera Award come “Miglior disegnatore – Vignettista”. Sempre nel 2012, La profezia dell’armadillo si aggiudica il premio Gran Guinigi indetto da Lucca Comics & Games come “Miglior storia breve”. Nel frattempo continua il sodalizio con la casa editrice BAO Publishing, per la quale nello stesso anno pubblica il suo secondo libro, Un polpo alla gola, in cui per la prima volta si cimenta con un racconto di ampio respiro. Nel 2013, la BAO Publishing pubblica Ogni maledetto lunedì su due, raccolta delle storie del blog in cui è presente una storia inedita che funge da raccordo tra i vari spezzoni. Sempre nello stesso anno, per la casa editrice milanese esce Dodici, racconto di genere apocalisse-zombi, una non troppo celata dichiarazione d’amore verso il proprio quartiere, Rebibbia. Nel 2014 viene pubblicato Dimentica il mio nome, quarto libro dell’autore, che nel 2015 viene candidato al Premio Strega. Dopo essere arrivato nella dozzina dei finalisti, il libro si aggiudica il secondo posto nella sezione “Giovani”. Nello stesso anno, ottiene il riconoscimento “Premio dell’anno” della trasmissione Fahrenheit di Radio 3 Rai e il “Premio Speciale Librerie Feltrinelli” ai Gran Guinigi di Lucca Comics & Games. A inizio 2015, sulla rivista Internazionale, Zerocalcare pubblica un reportage a fumetti intitolato Kobane Calling, in cui racconta la propria esperienza sul confine turco-siriano in supporto al popolo curdo. Il reportage, arricchito da una seconda parte inedita, è stato pubblicato dalla Casa editrice milanese BAO Publishing nel 2016, diventando in pochissimo tempo un best seller in libreria con una tiratura da 100.000 copie. Il 2017 è l’anno della Artist Edition del suo capolavoro La Profezia dell’Armadillo, titolo che ha ispirato l’omonimo film presentato nel 2018 alla 75esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il film, diretto da Emanuele Scaringi, viene presentato nella categoria “Nuovi Orizzonti”. Sempre nello stesso anno, Zerocalcare realizza l’opera in due volumi Macerie Prime, divisa in Macerie Prime – Se una notte di inverno un armadillo e Macerie Prime – Sei mesi dopo. L’opera non fa che accrescere la popolarità di uno dei narratori più importanti della nostra epoca.

Per un'anteprima del libro: 
https://issuu.com/baopublishing/docs/preview_scavare_fossati_-_nutrire_c

ARGH: intervista a Maicol&Mirco

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Tra scarabocchi, codice morse e immortalità


Il crudele e inarrivabile genio degli scarabocchi di Maicol&Mirco non smette di conquistarci. Tavola dopo tavola, battuta dopo battuta, ci ritroviamo sempre disarmati e rigenerati da queste stilettate taglienti di filosofia esistenziale. Raccolti da Bao Publishing nell'opera omnia che ha esordito recentemente con ARGH, gli scarabocchi hanno trovato ora una nuova dimensione. Di questo, ma anche di altro, abbiamo parlato con Maicol&Mirco.



Maicol&Mirco fanno fumetti dalle scuole medie. Sono amici per la pelle. Le persone invidiose dicono che Mirco non esiste. Ma non sanno che i fumetti fanno esistere chiunque. Creatori de Gli scarabocchi di Maicol&Mirco, le geniali vignette rosse e nere pubblicate sul web, hanno addirittura scritto libri per bambini come Palla Rossa e Palla Blu (Bao Publishing, 2016).

Come è nata l'idea di raccogliere gli Scarabocchi in un'opera Omnia?
Si sta semplicemente tornando all'Età della pietra. Abbiamo pensato fosse meglio trasferire su carta tutti i nostri scarabocchi pubblicati su internet. Torneremo a vivere nelle caverne. Sarà meglio procurarsi dei buoni libri. E con questa collana stiamo facendo la nostra parte.

Quali sono le differenze, a tuo parere, tra gli scarabocchi autoconclusivi letti in maniera autonoma e l'esperienza di lettura degli scarabocchi nell'Opera Omnia?
Gli Scarabocchi sono un lunghissimo fumetto unico travestito da migliaia di strip. Solo leggendoli uno dietro l'altro (e in rigoroso ordine cronologico) si potrà effettivamente conoscere la trama di questa chilometrica opera.
Sembrava stessimo picchiettando sul tavolino, in realtà era un poema in codice morse.

Le tue storie non celano spesso il vissuto e una certa componente autobiografica. Quanto della tua esperienza di vita è finito negli Scarabocchi e fino a che punto invece credi sia giusto tenere la vita in disparte?
Tutto quello che ho vissuto è nei miei scarabocchi. Ma attenzione: anche tutto quello che non ho avuto la forza di vivere. Tramite i miei personaggi ho avuto esperienze nuove, impossibili. I miei personaggi mi hanno fatto crescere. Mi hanno educato. O forse - meglio ancora - ineducato a dovere.

In una nostra umile recensione del volume abbiamo ipotizzato che i tuoi personaggi, pubblicato su volumi e formati differenti, appartengano in qualche modo al medesimo universo narrativo. Che ne pensi?
Sì. Lo stesso infinito universo narrativo.

Ti poni mai il problema di voler essere universale?
Lo sono mio malgrado. Non mi interessa Mario, mi interessa il mondo di Mario. Negli inghippi quotidiani leggo sempre il medesimo bastone nelle medesime ruote. Siamo frammenti della stessa Roba.


Ci sono a volte dei filtri o delle limitazioni che ti autoimponi nel realizzare le tue opere (e gli scarabocchi in particolare) o ti senti completamente libero?
C'è un solo filtro: quello che esce di bocca ai miei personaggi deve essere interessante. Possono dire quello che vogliono e come vogliono, basta sia interessante.

C'è chi ti considera un filosofo. Che ne pensi di questa definizione? Qual è il tuo filosofo preferito?
I filosofi semplificano il mondo, noi autori lo complichiamo. Il mio filosofo preferito non ha mai parlato né scritto.

Leggi fumetti attualmente? Cosa c'è sul tuo comodino?
Leggo sempre fumetti e libri, per questo so raccontare. Ora sul mio comodino c'è Osamu Tezuka. Sopra Stephen King. Sopra Paolo Bacilieri. Sopra Carmelo Bene. Sopra Pat Sullivan. Sopra Adriano Carnevali.

Su cosa sei al lavoro attualmente?
Libri che vedranno la luce nel 2020. I tre che usciranno nel 2019 sono già consegnati da mesi. Morirò con tante storie ancora da pubblicare. Questo mi rende strano e quasi immortale.

Grazie ancora per la disponibilità e a presto.
Ci mancherebbe. Un abbraccio doppio.

Il Sommo & Gli Audaci
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