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Audaci Awards '15: FUMETTO ITALIANO

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Come sempre inauguriamo la nostra premiazione con il fumetto italiano. Nello specifico, i premi che state per leggere riguardano il fumetto seriale e quindi sono in qualche modo legati principalmente alle due realtà che da sempre dominano la produzione seriale di fumetti inediti in edicola, ovvero Sergio Bonelli Editore e Disney (da alcuni anni appannaggio di Panini Comics), ma non solo.
Leggiamoli insieme!







Audace scrittore di fumetti italiani
Casty (Topolino)
Sono anni che Andrea Castellan, meglio noto come Casty, incanta i lettori con storie degne della miglior tradizione Disney, a partire dall'insuperabile Floyd Gottfredson. Quest'anno è stato superlativo: ci ha fornito fulgidi esempi della sua bravura da fuori classe con Topolino e l’Impero Sottozero su Topolino #3091, 3092 e 3093, Topolino e le pipposcarpe mnemoniche su Topolino #3099 e Topolino e il Ramiro di Transvitania su Topolino #3127. Ma la vera gemma è Tutto questo accadrà ieri (su Topolino #3130), un instant classic degno di essere ricordato negli anni, realizzato con la collaborazione di Massimo Bonfatti (già al suo fianco su Cattivik). Omaggio al Mickey Mouse di oggi ma anche a quello degli anni Trenta, la storia è stata pubblicata in occasione dell'ottantasettesimo anniversario da Streamboat Willie, l'esordio del Topo al cinema. Casty è riuscito a cogliere l'essenza del personaggio orecchiuto e a interpretarne le caratteristiche al meglio, ricordandosi nel tragitto che la prima regola è sempre far emozionare.



Audace(i) disegnatore(i) di fumetti italiani
Cestaro Bros (Dylan Dog)
Due artisti in grado di mettersi in gioco e superarsi costantemente. In ...e cenere tornerai (Dylan Dog #343), uno degli albi più significativi del nuovo ciclo dylaniato, ci hanno incantato con una prova da manuale mettendosi al servizio della sceneggiatura pensata da Paola Barbato dopo averne compreso il cuore profondo. Andando oltre le tante citazioni disseminate qua e là (a Giampiero Casertano, Marco Soldi, Neal Adams e tanti altri) è opportuno sottolineare come la loro rappresentazione dello sconfortante viaggio di Dylan verso l'abisso sia dotata di una profondità e una qualità che hanno davvero pochi paragoni. Rileggere per credere!



Audace autore completo di fumetti italiani
Leo Ortolani (Rat-Man)
Il solo e unico Leo. 
Si fa spesso fatica a dar fiducia a un maestro della risata e dell'ironia che si cimenta in una saga particolarmente seria e complessa. Lo stesso Leo ha ammesso di aver rischiato più volte di rimanere impigliato nelle maglie della continuity ratmaniana, tra nodi da sciogliere e fili da riannodare. E ogni tanto pensa bene di distrarci con intermezzi ugualmente straordinari come la bellissima pseudoparodia di The Walking Rat. Eppure noi ben sappiamo che è nelle cose difficili che si misura la grandezza di un Maestro. E mentre si procede a passo svelto verso la fine della serie ("Che avverrà con il numero 122. Settembre 2017", come ha laconicamente annunciato l'autore), Leo torna a concentrarsi su Valker e dimostra ancora una volta che non è il genere in cui cataloghiamo una storia a far la differenza, ma il talento dell'autore che c'è dietro.
In questo caso, il solo e unico Leo.
[Un inchino, poi flettiamo i muscoli e torniamo nel vuoto!]





Audace(i) autore(i) rivelazione di fumetti italiani
[Un ex-aequo. Perché gli artisti che ci hanno colpito quest'anno erano (almeno) due.]
Fabrizio Des Dorides(Battaglia, Dracula) 
Sempre in coppia con Michele Monteleone, a lui spetta l'onore di riportare in edicola Battaglia, il vampiro siciliano ideato da Recchioni e Leomacs nonché di reinterpretare con estrema fedeltà il Dracula di Bram Stoker per la collana I maestri dell'orrore. Il suo è un bianco e nero sporco, ruvido, che deve qualcosa a grandissimi artisti come Dino Battaglia Corrado Roi ma che mette in luce una cifra stilistica autentica e personale. Sentiremo molto parlare di lui. Molto.




e... 


Christopher Possenti (Le Storie, Dylan Dog - I colori della paura)
All'esordio in Bonelli, Possenti ci ha folgorato con Ex Tenebris (Le Storie #32), in cui ha rappresentato egregiamente gli spazi angusti di un'abbazia medievale e le forze demoniache che vi si annidavano. Un'ulteriore consacrazione del suo talento inatteso è arrivata con le splendide copertine di Dylan Dog - I colori della paura, illustrazioni dall'impatto decisamente prorompente!






Audace colorista di fumetti italiani
Annalisa Leoni (Orfani, Dylan Dog - I colori della paura)
Ultimamente ogni volta che c'è Annalisa Leoni ai colori di un albo qualcosa dentro di noi entra in subbuglio. 
Su Orfani: Ringo #7 ha impreziosito egregiamente le matite di Luca Genovese sin dall'efficacissima splash page della sequenza iniziale (sapientemente analizzata in un apposito approfondimento di David Padovani su Lo Spazio Bianco).


Ne La nuova alba dei morti viventi, esordio della collana Dylan Dog - I colori della paura, è tornata a collaborare con Emiliano Mammucari (come già aveva fatto su Orfani #12 e su Ringo #1), conferendo alle sue chine particolare profondità e atmosfera.



Infine, ultimo ma non ultimo, su Orfani: Nuovo Mondo #1 in coppia con l'inarrivabile e mai troppo osannato Gigi Cavenago, ha espresso il suo meglio. Il loro connubio creativo ha lasciato il segno: il tratto immediato e dinamico di Cavenago è stato esaltato dai suoi colori forti ed efficaci per un lavoro mai così fresco e allettante.


Audace copertinista di fumetti italiani
Fabrizio De Tommaso (Morgan Lost)
Fino a ottobre avevamo almeno altri due nomi in mente per questo premio (uno ve lo diciamo, e non ci sono segreti: è Michele Benevento, per il suo lavoro concettuale su Lukas Reborn).
Poi è arrivato De Tommaso. Quasi esordiente, gli viene affidata la complessa missione di rendere fresca e appetibile la nuova serie Bonelli scritta dal divo Claudio Chiaverotti. Senza farsi tremare troppo i polsi dall'emozione, memore delle modalità compositive tipiche dei fumetti statunitensi della Vertigo, De Tommaso ha reso ogni copertina di Morgan Lost un evento (e promette nei mesi a venire di farci rimanere sempre di più a bocca aperta!).










Audace serie italiana
Dylan Dog
L'abbiamo amata. L'abbiamo criticata. Alla fine dei conti non possiamo che riconoscere quanto il 2015 sia stato l'anno di Dylan Dog. Forse non nello stesso modo in cui ce l'aspettavamo, ma lo è stato.
La squadra capitanata da Roberto Recchioni ha indubbiamente riportato attenzione sulla serie, non solo con un robusto rinnovamento editoriale ma anche con un diverso modo di interagire con i lettori e con la critica sul web e i media generalisti (in maniera analoga a quanto fatto con Orfani).
Chiaramente il passo decisivo era riprendere la voglia di sperimentare e di osare, per nulla scontata in una testata che quest'anno compie trent'anni. Eppure è stato fatto, complice l'ottimo lavoro di differenziazione delle serie collaterali (intrigante il Color Festdedicato ai nuovi volti, molto sentito il debutto del Pianeta dei Morti sullo Speciale e persino i Maxi hanno rivelato una loro funzione e autonomia). Senza contare il debutto di due nuovi sceneggiatori (ci ha stregato soprattutto l'approccio underground di Ratigher) e l'apporto di disegnatori di primo livello (in ordine di apparizione: Daniele Bigliardo, Angelo Stano, Piero Dall'Agnol, Gigi Simeoni, Giorgio Pontrelli, Sergio Gerasi, i già premiati Raul e Gianluca Cestaro, Giampiero Casertano, Nicola Mari, Bruno Brindisi, Carlo Ambrosini, Alessandro Baggi e Luigi Piccatto e collaboratori).
Un'annata nel segno dell'incubo.









Nota: Non lo facciamo mai, ma stavolta ci preme perlomeno citare due altre serie che secondo noi si sono distinte, per l'attenta ideazione delle trame e per l'ottimo lavoro degli autori. Stiamo parlando di Dragonero, con la costruzione certosina di Luca Enoch e Stefano Vietti e di uno stuolo di ottimi disegnatori, e di Lukas/Lukas Reborn, miniserie in cui Michele Medda e soci sono riusciti a ideare un affresco appassionante e coerente.

Audace episodio
"Il prezzo dell'onore"(Le Storie #31)
Un episodio autoconclusivo, delizioso, impeccabile, da antologia del fumetto. In sole 110 pagine Fabrizio Accatino e Paolo Bacilieri hanno dimostrato le potenzialità di una serie che non sempre è riuscita a centrare l'obiettivo e ad essere compiuta come avrebbe potuto. 







Audace episodio breve
"Il suono della sirena" (SmartCoMIX #5)
Un gioiello straordinario e inatteso, in cui il lirismo di Mauro Uzzeo si sposa egregiamente con il tratto sinuoso di Mattia Surroz.


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"Viaggio a Tokyo" di Vincenzo Filosa al Lanteri

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Nuovo appuntamento pisano per la serie Fumetti&PopCorn






Con il solito immutato piacere, vi segnaliamo un nuovo evento per la serie Fumetti&PopCorn al Cinema Caffé Lanteri di Pisa. Si tratta questa volta della presentazione della graphic novel di Vincenzo Filosa per Canicola Edizioni, Viaggio a Tokyo. L'incontro si terrà Venerdì 5 Febbraio alle 20, in occasione del finissage della mostra delle illustrazioni originali realizzate da LRNZ per l'edizione italiana del nuovo libro di Murakami, "La strana Biblioteca".


Comunicato stampa


Venerdì 5 Febbraio il Cinema Caffè Lanteri, per il sesto appuntamento della serie Fumetti&PopCorn, ha il piacere di avere come ospite il fumettista e traduttore dal giapponese Vincenzo Filosa ed il suo Viaggio a Tokyo, graphic novel di esordio edito da Canicola edizioni. Un romanzo a fumetti in cui l’autore raggiunge la sua maturità narrativa dopo il suo viaggio di studi a Tokyo, dove ha la possibilità di approfondire la sua passione per il manga e la tradizione artistica giapponese ed elabora un diverso approccio al segno e al ritmo narrativo. L’incontro, moderato da Valerio Stivé di Fumettologica, è realizzato in occasione della chiusura della mostra delle illustrazioni originali realizzate da LRNZ per l’edizione italiana de “La strana biblioteca” di Murakami (Einaudi).

Viaggio a Tokyo è un’avventura allucinata sulle orme dei grandi autori del fumetto gekiga Tsuge Tadao e suo fratello Yoshiharu. Viaggio a Tokyo è uno sguardo inedito e personale sulla grande città. Un diario sgangherato alla ricerca di un senso per una vita di rese e sconfitte. Un racconto onirico e grottesco delle abitudini dei suoi abitanti stranieri e giapponesi tra quartieri a luci rosse, foreste dei suicidi, karaoke, manga kissaten, love hotel, templi buddhisti e negozi di jeans. Un viaggio e un’educazione sentimentale in una grande metropoli e nell’immaginario del fumetto giapponese, tra grandi icone pop e autori meno celebrati. La storia di un paradiso trovato, rinnegato e perduto per sempre. Viaggio a Tokyo è stato realizzato con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con Far East Film Festival di Udine. 

Come sempre ringraziamo Radiocicletta, media partner dell’evento, che realizzerà il podcast della presentazione.

Vincenzo Filosa nato a Crotone nel 1980, dopo le pubblicazioni underground su antologie come “Futuro Anteriore”, “Zero Tolleranza”, “Spaghetti”, “Crack Antologia”, “Deriva”, “Epoc”, “Lamette”, “Gilette”, fonda l’etichetta indipendente Ernest. Nel 2011 realizza per la rivista “Domus” un servizio a fumetti sull’architetto giapponese Shigeru Ban, che ha realizzato il progetto dell’auditorium provvisorio per il conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila, a seguito del terremoto del 6 aprile 2009. Nel 2012 illustra la sua ZeroGuida di Roma, edita da Zero Edizioni e inoltre è tra gli invitati alla mostra Nuvole di Confine, Graphic Journalism L’arte del reportage a fumetti, inaugurata presso il Museo Internazionale dell’Umorismo dell’Arte di Tolentino e con un catalogo edito da Rizzoli Lizard. Filosa vive a Milano dove disegna e traduce grandi autori come Jiro Taniguchi e Shigeru Mizuki.


Canicola associazione culturale è nata a Bologna nel 2004. Attraverso un progetto editoriale di ricerca in ambito grafico e narrativo, esposizioni, workshop, presenza a festival, si occupa di fumetto contemporaneo e disegno. La produzione si concentra su una rivista a progetto e libri di autori italiani a cui si affianca la traduzione di autori inediti in Italia. Canicola fa rete culturale con le altre realtà internazionali affini e ha ricevuto per la sua attività diversi premi e riconoscimenti nazionali e all'estero.

www.canicola.net
facebook.com/canicolaedizioni
canicolaedizioni.tumblr.com




Cinema Caffè Lanteri
Presenta

Viaggio a Tokyo
di

Vincenzo Filosa

Modera Valerio Stivé

Incontro con l’autore Venerdì 5 Febbraio ore 20
Finissage della mostra di LRNZ



Cinema Caffè Lanteri

Via San Michele degli Scalzi 46, Pisa

BoyLord: un nuovo progetto in crowdfunding

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Fantascienza, misticismo, persone-gatto e una dea della guerra annoiata...






Come sempre poniamo la nostra attenzione sui progetti attualmente in corso di crowdfunding. Vi parliamo oggi di BoyLord, fumetto ideato e scritto da Nathan Peabody, disegnato e colorato da Manuela Soriani, attualmente in crowdfunding su Kickstarter.

Comunicato stampa

BoyLord: fantascienza, misticismo, persone-gatto e una dea della guerra annoiata...

Un fumetto ideato e scritto da Nathan Peabody, disegnato e colorato da Manuela Soriani.

Ettan, un ragazzo del popolo Pranan, longevissime persone-gatto con poteri telepatici, è il figlio di Giulia, la grande sacerdotessa. Durante una festa sacra, sentendo un amico in pericolo, abbandonerà il suo pianetà in compagnia di Yinyin, una creatura amorfasuo compagno da tutta la vita.
Il ragazzo si caccerà in un mare di guai quando incrocerà la strada di un demone, Kazundal, pieno di desideri di vendetta e conquista.
Toccherà a Jilljoy, dea della guerra ormai stanca di millenni di massacri insensati, soprannominata Killjoy per via del suo carattere cinico e sarcastico, salvargli la pelle, ma nel processo i due si fonderanno...


BoyLord è una storia ispirata dalle poliedriche esperienze di Nathan Peabody: professore di fisica alla Notre Dame De Namur in California, fa volontariato insegnando scienze a studenti immigranti, ha studiato entomologia e genetica, si interessa di misticismo e filosofie orientali, pratica yoga e Qì Gōng, e non ha paura di mettersi in costume per promuovere il suo lavoro di autore di fumetti!

Il character design è stato raffinato da Manuela Soriani, fumettista e illustratrice italiana, che si occupa di tutti i disegni e colori delle tavole: l'esperienza con divinità e creature più o meno umanoidi maturata su Jonathan Steele e su altri fumetti di sci-fi come TIN (anch'esso oggetto di un Kickstarter concluso con successo nel 2014) le è valsa la fiducia di Nathan!



Una parte dell'ispirazione di BoyLord era italianaancora prima di Manuela: il personaggio di Giulia, con la sua sensuale vitalità e positività, è infatti ispirato ad una donna italiana che Nathan ha conosciuto in Puglia!

In molte, troppe storie, i protagonisti sono orfani o hanno genitori stupidi o dannosi, ma BoyLord è diverso: Ettan ha una famiglia felice, con una mamma e due papà che gli vogliono bene e che lo aiuteranno attivamente di fronte ai gravissimi pericoli.

Il kickstarter attualmente in corso ha raccolto il 78% del finanziamento richiesto in soli tre giorni, e si chiuderà il 26 Febbraio 2016: tra le ricompense per i più generosi, la possibilità di essere ritratti come personaggi nella serie come eroici Pranan, con tanto di orecchie e pelliccia del vostro colore preferito!



Nathan Peabody in costume

Manuela Soriani

Contatti:

Pagina Facebook ufficiale: https://www.facebook.com/dr.boylord/
E-mail del progetto (in inglese): dr.boylord@gmail.com

Manuela Soriani: arcemproject@yahoo.it

Perché ho ucciso Pierre di Alfred e Olivier Ka

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La storia vera di Olivier Ka, che racconta la sua infanzia segnata dal rapporto traumatico con un prete sopra le righe


Alfred è un autore che seguiamo da tempo. Lo scorso anno, oltre al Fauve d’or per il Miglior fumetto ad Angoulême, ha vinto l'altrettanto (se non di più) prestigioso premio Audaci Awards come miglior graphic novel per Come prima. Ora Bao Publishing ristampa un volume duro e struggente, ma al contempo bellissimo: Perché ho ucciso Pierre, in cui l'autore riporta su carta i ricordi di Olivier Ka.
A seguire la presentazione del volume.

Comunicato stampa

Perché ho ucciso Pierre
La storia vera di Olivier Ka, disegnata da Alfred. L'infanzia segnata dal rapporto problematico con un prete sopra le righe e il duro percorso da adulto per superare il trauma dell'abuso.

"Non so bene ultimamente, va avanti da un po'.
E poi mi vergogno.
Mi vergogno di essermi convinto, per anni, che quello che mi era successo non fosse grave." 
Torna in libreria nell'edizione Bao Publishing un capolavoro dolceamaro, sincero e toccante.


Basato su una reale esperienza di vita, Perché ho ucciso Pierre è un romanzo grafico nel quale Alfred, uno dei massimi talenti francesi attualmente in attività, raccoglie le memorie d'infanzia dell'amico scrittore Olivier Ka, sulla violenza subita da bambino da parte un'adulto del quale si fidava, il sacerdote responsabile di una colonia estiva per ragazzi.

Spiazzante nella sua franchezza, lacerante nelle emozioni che evoca e racconta, Perché ho ucciso Pierre è un libro difficile da definire, impossibile da dimenticare.

Perché ho ucciso Pierre è disponibile in tutte le librerie a partire dal 4 febbraio 2016.

Una preview del libro:

MORGAN LOST #4

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Una rosa per morire



Diciamo la verità: non abbiamo il fisico per leggere – affrontare! – ogni mese una storia scritta da Claudio Chiaverotti. Troppo intense! Troppe emozioni! Come si fa a stargli dietro?
Quando uscivano le sue storie – una dietro l’altra – su Dylan Dog e le vendite della testata schizzavano oltre i limiti dell’umana immaginazione, con buona pace di chi ancora imbratta la rete con recensioni antichiaverottiane al limite del patetico e del patologico (Jung avrebbe tanto da dire, ma è meglio lasciarlo lì a riposare…), chi scrive andava alle scuole elementari e gli unici fumetti che leggeva erano quelli con Qui, Quo e Qua.
Ora, invece, bisogna fare i conti con le uscite mensili di un autore che da diciotto (18!) anni ci aveva abituato a uscite bimestrali che permettevano al nostro cuore di prendere una pausa, tra un sussulto e l’altro.
Ecco, Morgan Lost è arrivato a spazzare via tutto questo… e non è solo! Con lui c’è un personaggio del quale si è ampiamente parlato: la famosa rockstar dei serial killer: Wallendream.


Questo film d’animazione, disegnato in modo impeccabile dalla talentuosa Val Romeo (prima donna a disegnare su Morgan: e aspettiamo la mitica Lola Airaghi!), è quello della sua definitiva consacrazione. Chiaverotti aveva parlato di Wallendream nelle conferenze di lancio come suo villainpreferito; nei primi numeri c’erano stati tanti e intriganti riferimenti a questo assassino seriale (la caratteristica del quale è una rosa nera conficcata nella gola delle sue vittime) e adesso, grazie a un sapiente uso delle tecniche narrative di cui il divo Claudio possiede ampia padronanza, possiamo assaggiarne la storia passata e le vicende presenti.
L’uso misurato dell’analessi ci permette di scandire le travagliate infanzia e adolescenza di Wallendream con il risultato di essere mossi da una profonda simpatia (alla greca: soffriamo con lui! Chi non prova compassione per il bambino che assiste a certe scene e subisce certe violenze?) e quasi facciamo il tifo affinché non venga ucciso da Morgan o preso dalla polizia. Certo, questo vorrebbe dire la morte di altre povere donne innocenti ma…inutile nascondere il fatto che ci siamo affezionati a questo indecifrabile figuro (e come noi, siamo sicuri che si siano legati in modo particolare a lui sia Morgan che Pandora Stillman, la bella criminologa sua amica, protagonista dell’inaspettata sequenza a p. 98).
Fulminante l’esordio della narrazione con il dirigibile che precipita (solo più tardi capiremo quale sia la sua valenza) e l’episodio disturbante a casa della Stillman (non c’è niente che inquieti come le telefonate mute…). Il nostro cacciatore di serial killer, o meglio il suo addome scolpito dalla Romeo (novella Michelangelo!), fa il suo ingresso in scena solo a pagina 19, a conferma di quanto questa serie si basi su trame ben costruite e su una serie di personaggi che più che secondari sarebbe opportuno definire comprimari, e non solo sulla figura del suo protagonista.



Spaventose le rivelazioni che attendono al varco la povera Pandora: chi vorrebbe vivere ciò che ha vissuto e che sta vivendo la donna? Chi riuscirebbe ad avere il coraggio la forza per continuare a vivere nonostante tutto? A volte sopportare e ricordare possono essere più difficili che morire e dimenticare. Il compito di Chiaverotti è chiaro: denunciare la violenza maschile sulle donne e tener alta l’attenzione dell’opinione pubblica su un fenomeno del quale non si parla mai abbastanza e che non si riesce, ancora, ad arginare. E non potrebbe essere il naso lungo – un becco? –, del nostro Wallendream, un riferimento al sesso e alla natura maschili, naturalmente invasivi? Se questa non è grande letteratura, ditemi voi cos’è?!
Un accenno merita anche la figura di Smiley, potente criminale versione bonsai legato a doppio filo a Morgan da un passato appena accennato ma che siamo certi saprà riemergere al momento opportuno.
Sconvolgente – e non aggiungiamo altro! - il finale: le pagine 89-90 sono da infarto!
E ora non ci resta che ascoltare il ticchettio dell’orologio del tempo che ci separa dalla nuova avventura firmata Chiaverotti (ma avete visto che copertine continua a sfornare Fabrizio De Tommaso?!), in edicola dal 20 febbraio.
Quanto siete contenti che Morgan vegli su di noi?
Noi Audaci tanto!

RolandoVeloci


MORGAN LOST: “La rosa nera” 
NUMERO: 4
DATA: gennaio 2016
SERGIO BONELLI EDITORE 

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Claudio Chiaverotti
DISEGNI E CHINE: Valentina Romeo
COLORI: Studio Arancia
COPERTINA: Fabrizio De Tommaso

Valiant Comics: le uscite di Febbraio

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Le uscite di questo mese targate edizioni Star Comics e il mini-sito italiano ufficiale!





Ne avevamo parlato mesi fa qui e quiÈ arrivato il momento dell'uscita dei primi titoli Valiant Comics pubblicati dalla Star Comics: si tratta X-O Manowar #5, Harbinger #4 e Unity #1.
Di seguito la presentazione con alcune tavole in anteprima.








Comunicato stampa


Le uscite di febbraio targate edizioni Star Comicse il mini-sito italiano ufficiale!

Edizioni Star Comics è lieta di annunciare l’inizio delle pubblicazioni dei titoli Valiant Comics. I primi volumi saranno: X-O MANOWAR n. 5, HARBINGER n. 4 e UNITY n. 1, prima pubblicati da Panini Comics,  che saranno ristampati nel formato paperback da libreria al prezzo di € 8,90, un euro in meno rispetto all’edizione precedente.

X-O MANOWAR N. 5 (contiene X-O Manowar #19-22)
IN GUERRA CON UNITY
Il visigoto Aric viene rapito sul campo di battaglia da una razza aliena e condotto come schiavo sul loro pianeta. Riesce a liberarsi grazie a una misteriosa armatura che gli alieni venerano come una divinità, e che lo rende X-O Manowar, uno degli esseri più potenti dell'universo.

Formato e prezzo: 17x26, B., 112 pagine € 8,90
Data di uscita: 10/02/2016











HARBINGER N. 4 (contiene Harbinger #15-19)
PERFECT DAY
Quando il teenager Peter Stanchek manifesta degli enormi poteri psichici, attira l'attenzione del filantropo Toyo Harada, che lo convince a unirsi ad altri giovani con super poteri nella sua Harbinger Foundation. Ma Peter vede per sé e altri psioti come lui un destino diverso da quello disegnato per loro da Harada.

Formato e prezzo: 17x26, B., 144 pagine € 8,90
Data di uscita: 17/02/2016

UNITY N.1 (contiene Unity #1-4)
UCCIDERE UN RE
Unity, una unità operativa con membri dotati di super poteri agli ordini dei servizi segreti statunitense e britannico.
Del team fanno parte tra gli altri X-O Manowar, Bloodshot, Eternal Warrior e Ninjak.

Formato e prezzo: 17x26, B., 128 pagine € 8,90
Data di uscita: 17/02/2016
Seguirà, a marzo, la pubblicazione delle storie inedite in Italia.





Le testate saranno pubblicate con la maggior uniformità editoriale possibile rispetto ai volumi Panini, e saranno disponibili solo in fumetteria e libreria.

Per entrare ancora più a fondo nell'universo Valiant e i personaggi che lo popolano, i lettori potranno accedere al mini-sito ufficiale in cui trovare, oltre a splendide illustrazioni, tutte le informazioni per comprendere la Fase 1 e 2 del piano editoriale e le sinossi delle testate che saranno pubblicate.

Di seguito alcune tavole in anteprima:

Harbinger 





Unity




X-O Manowar




Audaci Awards '15 - FUMETTO AMERICANO

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Lo diciamo sempre: non riusciamo con cadenza mensile a parlare del fumetto americano (per non parlare dei manga, sigh!). Eppure è innegabile l'affetto che lega indissolubilmente gli Audaci a questa realtà cangiante piena di spunti felici, classici immediati e facili dimenticatoi. 

Speriamo qui di consigliarvi (o confermarvi) un po' di letture piacevoli e di soffermarci su autori da non sottovalutare affatto.





Audace scrittore di comics americani
Jonathan Hickman(Avengers, New Avengers, Secret Wars, Manhattan Project, East of West)
Una parte di noi avrebbe votato Warren Ellis, autore nominato troppo poco in giro e responsabile con il suo Moon Knight di uno dei rilanci più convincenti della Marvel recente (ed è solo l'ultima delle straordinarie serie da lui architettate negli ultimi vent'anni!). Ma nessuno nel panorama fumettistico attuale d'oltreoceano è stato capace di una premeditazione e di un'elaborata costruzione delle trame quanto Jonathan Hickman. Troppo elaborata, diranno alcuni. Eppure, anche se Secret Wars qui in Italia è lungi dall'esser conclusa, Hickman ha dimostrato con Avengers e New Avengers (e molto tempo prima con Fantastic Four e Ultimates) una lungimiranza fuori dal comune, in un contesto evanescente ed effimero come quello dei supereroi dai costumi sgargianti. Senza contare East of west e The Manhattan Project (e persino quel Secret che non ci ha entusiasmato ma comunque si mantiene a livelli alti!).
In poche parole, un autore in grado di farti riappassionare al fumetto seriale.
Avercene di sceneggiatori così.



Audace disegnatore di comics americani
J.H. Williams III (Sandman Overture)
Sublime. Già in Promethea, al fianco di Alan Moore, ci aveva stupito e incantato con soluzioni grafiche innovative, da fuoriclasse. Ora su Sandman Overture, in coppia col maestro Neil Gaiman, reinterpreta a suo modo l'universo del Signore del Sogno. E se il suo unico, piccolo problema, è stato che a volte la portata concettuale delle sue tavole ne inficiava la leggibilità, ora sembra aver raggiunto un equilibrio invidiabile.



Audace autore completo di comics americani
Kaare Andrews (Iron Fist)
Seppur graficamente debitore in qualche modo al Frank Miller di Dark Knight Returns, Andrews riesce a trovare una sua strada e a percorrerla senza compromessi. Il suo Iron Fist è visivamente potente e ha una trama che, pur senza eccellere, intriga e spinge a proseguire la lettura. E soprattutto, i suoi disegni spaccano di brutto.



Audace autore rivelazione di comics americani
Declan Shalvey (Moon Knight)
Elegante, preciso, maturo, in Moon Knight, in coppia con il già citato Warren Ellis, Shalvey ci ha convinto come pochi. D'ora in poi ogni annuncio di una sua nuova opera sarà seguito in breve tempo dal tasto "Acquista" cliccato da un audace sparso per il mondo.



Audace colorista di comics americani
Dean White (Black Science)
Rick Remender e Matteo Scalera hanno lasciato la loro fantasia a briglia sciolta per dar vita a Black Science. Come vari altri autori contemporanei (potremmo citare Brian K. Vaughan e Fiona Staples con Saga o Matt Fraction e Chip Zdarsky con Sex Criminals), quando si tratta di concepire opere creator-owned riescono ad esprimersi al meglio, mettendo in piedi un magnifico viaggio interdimensionale. In pochi però sottolineano come le tavole del parmense Matteo Scalera siano impreziosite e rese impeccabili dal mastro colorista Dean White, già premiato dai sottoscritti Audaci ma che senz'altro merita nuovamente questo riconoscimento.



Audace copertinista di comics americani
Phil Noto(Black Widow)
Seguiamo da tempo le evoluzioni grafiche di questo artista, sempre capace di stupire. 
Le sue copertine hanno una valenza comunicativa invidiabile e nascondono un'estrema padronanza tecnica. Guardare per credere!






Audace serie comics americani 
Ms Marvel (di G. Willow Wilson e Adrian Alphona)
Semplicemente la serie Marvel più attuale e attenta al mondo circostante.
Una protagonista musulmana, dalle origini pakistane e al contempo una classica nerd americana, una teeneger del New Jersey che vive i suoi problemi etnici e da giovane supereroina in modo alquanto plausibile.Le storie di G. Willow Wilson e Adrian "Runaways" Alphona meritano tutti i riconoscimenti possibili. Punto.




Audace nuova serie comics americani 
Moon Knight (di Warren Ellis, Brian Wood, Declan Shalvey, Greg Swallowood)
Una narrazione superlativa, prima di Ellis poi di Wood. Tavole meravigliose, prima di Shalvey poi di Swallowood. E un personaggio che finalmente esprime il suo grosso potenziale.
Insomma, se avesse vinto anche "Miglior scrittore", questa serie avrebbe fatto l'en plein. Perché entrambi i cicli (stagioni?) di Moon Knight ci hanno convinti pienamente, con le giuste dosi di pathos, introspezione e azione.
Tanto di cappello.




Audace episodio comics americani
Multiversity: Pax Americana (di Grant Morrison e Frank Quitely)
Multiversity è la maestosa opera di metanarrativa ideata da Grant Morrison, interamente giocata sulla storia editoriale e sulle potenzialità del fumetto nonché sul concetto stesso di supereroe. Lo sceneggiatore scozzese è stato coadiuvato da un disegnatore diverso per ogni numero; nel quarto episodio, Pax Americana, si è riunito con il conterraneo Frank Quitely (occorre ricordare che, da InvisiblesNew X-Men fino a All-Star Superman, ogni volta che i due si sono incontrati sono state faville!). Insieme hanno realizzato un evidente omaggio all'imprescindibile e inarrivabile Watchmen (o meglio ai medesimi eroi della Charlton Comics che Moore e Gibbons ripresero a loro volta per il loro capolavoro di revisionismo supereroistico), condendo il tutto con trovate narrative a dir poco eccelse. Inizio e fine, spazio e tempo, realtà e finzione fumettistica, tutto si sovrappone e contorce su sé stesso, tra una citazione al principio di indeterminazione di Heisenberg e irriproducibili simmetrie nella costruzione delle tavole.
Geniale!




Dylan Dog: cosa cambia nel Color Fest

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Dal 9 febbraio in edicola la nuova incarnazione della collana







Lo avevamo annunciato alcuni mesi fa quasi in diretta da Lucca Comics. Adesso mancano pochi giorni dall'uscita di un albo che, comunque vada, segnerà una tappa fondamentale per l'Indagatore dell'incubo. Stiamo parlando del sedicesimo Color Fest, in cui cambierà la formula editoriale della collana e soprattutto esordiranno in Bonelli quattro autori inusuali e, a nostro parere, davvero talentuosi: Ausonia, Marco Galli, Aka B e Arturo Lauria (copertinista dell’albo).
Vi riportiamo la presentazione editoriale del Color Fest, in attesa di averlo tra le mani e, come sempre, recensirlo audacemente.


Comunicato stampa
Dal 9 febbraio, in edicola, la nuova formula di Dylan Dog Color Fest

Dylan Dog Color Fest, collana a colori dell’Indagatore dell’Incubo, pubblicata da Sergio Bonelli Editore, diventa trimestrale e si rinnova nella forma e nel contenuto. A partire dal numero 16 (in edicola dal 9 febbraio), Dylan Dog Color Fest sarà composto da tre storie, novantasei pagine e prezzo ridotto (€ 4,50).
Le storie protagoniste di questo numero rispecchiano in pieno la natura della collana: ospitare grandi autori di fumetto che si cimentano per la prima volta con la creatura di Tiziano Sclavi. A inaugurare il nuovo Color Fest saranno: Ausonia, Marco Galli, Aka B e Arturo Lauria, quest’ultimo autore della copertina dell’albo.


Sir Bone – Abiti su misura
Soggetto, sceneggiatura, disegni e colori: Ausonia
Dylan apre l’armadio: i suoi vestiti, composti di carne, si stanno decomponendo… Meno male che, come tutti gli anni, arriva la signorina Claretta a portarlo nell’oscuro antro dove vengono appositamente fabbricati.



Grick Grick
Soggetto, sceneggiatura, disegni e colori: Marco Galli
Un demone sovrappeso e incapace di muoversi è misteriosamente finito nello studio dell’Indagatore dell’Incubo… Come fare a liberarsene al più presto, dato che il mantenimento dell’incredibile creatura sta costando caro a Dylan?


Claustrophobia
Soggetto, sceneggiatura, disegni e colori: Aka B
Qualcuno ha fatto finire l’Inquilino di Craven Road in un profondo pozzo situato nel mezzo di un bosco, dal quale non c’è possibilità di fuga… Dylan deve tornare indietro con la memoria per capire chi sia stato a imprigionarlo in quel remoto buco…




Mokapop, storie fatte a mano

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La nascita di una nuova comunità di artisti


Nato da poco, Mokapopè un forum dove gli autori possono confrontarsi e proporre collaborazioni. Allo stesso tempo Mokapop è la rivista che ospiterà le storie nate all’interno della comunità, un blog a più mani che tocca temi sia teorici che pratici, attività didattica online o in presenza.
Un bottega di storie fatte a mano.

Comunicato stampa

“Zang! Tumb! Tumb!” suonava la campana su quel ramo del lago di Como. Nel meriggio pallido e assorto, il pelide Achille meditava su donne e cavalieri, armi e amori; preso da ira funesta e vendicativa, cominciò a disegnare segni a forma di V nel mezzo del cammino chiedendosi se essere o non essere.
“Mokapop!” fu la risposta.

In 20-30 secoli, le forme e gli stili della scrittura sono cambiati di continuo, ma i narratori hanno sempre avuto lo stesso obiettivo: raccontare storie emozionanti che sappiano inchiodare l’attenzione del pubblico. Non una cosa da poco, lo sa bene chiunque abbia provato a cimentarsi con l’impresa.
Per questo nasce Mokapop.
Mokapop è la prima comunità italiana dedicata allo storytelling completamente incentrata sugli utenti. Mokapop è un cantiere sempre aperto, una bottega artigiana che si avvale delle nuove tecnologie per far collaborare maestri ed apprendisti dovunque essi si trovino. Mokapop è un forum dove gli autori possono chiedere consigli, proporre idee, cercare collaborazioni, trovare assistenza. Allo stesso tempo Mokapop è la rivista che ospiterà le storie nate all’interno della comunità, un blog a più mani che tocca temi sia teorici che pratici, attività didattica online o in presenza.
Mokapop è la comunità dei suoi iscritti e tutto quello di cui essi hanno bisogno.
Attualmente Mokapop è in fase beta: l’attività si concentra sulla fase di scrittura e la partecipazione è su invito; chi è interessato può proporre la propria candidatura scrivendo a submission@mokapop.com e allegando esempi di lavori già realizzati.


Per eventuali ulteriori informazioni o per contattare lo staff di Mokapop: media@mokapop.com

La conclusione di Aâma di Frederik Peeters

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In libreria il quarto e ultimo capitolo della tetralogia fantascientifica




Frederik Peeters non è solo l'autore di quel classico moderno che è Pillole blu (che prima o poi contiamo di recensire) o di Pachiderma, anch'esse rintracciabili nel catalogo Bao Publishing. Da alcuni anni l'autore ha intrapreso il racconto di Aâma, coinvolgente saga sci-fi giunta ora al volume conclusivo, da pochi giorni disponibile in libreria.
A seguire ne trovate la presentazione editoriale.

Comunicato stampa

Aâma volume 4
Arriva in libreria l'epica conclusione dell'appassionante saga di fantascienza d'autore di Frederik Peeters.

"Tu ti servi di me per raggiungere i tuoi scopi."
"In un certo senso."
"Resisterò ad ogni modo."
"Proverai."
BAO Publishing è lieta di annunciare l'uscita del volume conclusivo dell'emozionante tetralogia fantascientifica di Frederick Peeters: Aâma.Verloc Nim non esiste più, invaso ormai dall'organismo senziente che ha preso il controllo di Ona(ji) e che intende trasformare l'universo.

In questo quarto, lisergico, capitolo della saga tutto è svelato. La totale consapevolezza della trama si dipana, accecante, davanti al lettore in un crescendo abbacinante degno di questo autore sempre più fondamentale nel panorama fumettistico europeo. 

Aâma volume 4 è disponibile in tutte le librerie a partire dal 5 febbraio 2016

Frederik Peeters è nato a Ginevra nel 1974. Nel 1997 ha debuttato con il fumettoFromage et Confiture per l'editore Atrabile, lo stesso che nel 2001 pubblicherà la prima edizione del suo grande successo internazionale Pillole blu (In Italia per BAO Publishing nel 2015 in edizione rinnovata e aggiornata). Nel 2003 inizia la realizzazione di Lupus eKoma (con lo sceneggiatore Pierre Wazem), mentre nel 2007 realizza RG, su testi di Pierre Dragon. Pachiderma, edito da BAO Publishing, esce in Italia nel 2010. Ha da poco completato di realizzare la tetralogia di fantascienza Aâma, pubblicata sempre da BAO tra il 2014 e il 2016.

ARF: Il cinema secondo Leo Ortolani

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Una mostra dedicata all'autore di Rat-Man nel contesto del festival romano (20-22 maggio)



Con un post sulla pagina facebook ufficiale del festival, è stato annunciato oggi che nel contesto dell'ARF Festival sarà allestita una mostra dedicata alle tavole originali di Leo Ortolani, da Rat-Man alle recensioni cinematogratiche alle straordinarie parodie.
La mostra si terrà al MACRO Testaccio - La Pelanda a Roma tra il 20 e il 22 maggio prossimi.


Laaaaaadies and Gentlemen, abbiamo l’immenso onore di annunciarvi la PRIMA · GRANDE · INCREDIBILE · STUPEFACENTE MOSTRA DI TAVOLE ORIGINALI DI LEO ORTOLANI a Roma!!!
Da Rat-man fino a Star Wars, passando per Venerdì 12, le grandi parodie e le esilaranti recensioni cinematografiche, una rassegna di splendide tavole presentate da Leo Ortolani Official and Gentleman in persona!
Noi vi abbiamo avvisato, a voi non resta altro che flettere i muscoli e lanciarvi all’ARF! FESTIVAL il 20, 21 e il 22 Maggio al MACRO Testaccio - La Pelanda. Boom!
Fonte:  https://www.facebook.com/arfestival

Audaci Awards '15 - GRAPHIC NOVEL

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Proseguiamo con i nostri Awards addentrandoci nell'universo delle graphic novel, che ci ha offerto parecchie opere memorabili rendendo le nostre scelte ancora più difficoltose del solito. Se nella scorsa edizione ci eravamo "accontentati" di assegnare solo due premi (al miglior autore e alla migliore opera), quest'anno abbiamo optato per un'espansione in modo da dare risalto ai tanti autori e volumi che ci hanno impressionato (e parecchi altri ne sono rimasti fuori).

Audace sceneggiatore di graphic novel
Alessandro Tota (Il ladro di libri)
Le avventure del giovane Daniel Brodin, protagonista de Il ladro di libri, sono semplicemente deliziose. Le ambizioni letterarie, la scena esistenzialista e la Parigi degli anni '50 narrate con un garbo e una grazia fuori dal comune.



Audace disegnatore di graphic novel
Manuele Fior (Le variazioni d'Orsay)
L'indiscutibile eleganza di Manuele Fior trova il suo compimento in un'opera dedicata al mondo dell'arte, commissionata al fumettista dallo stesso Museo d'Orsay. Nelle sue pagine quadri e artisti rivivono e si fondono, a creare un unico grande affresco. Tavole da rimirare all'infinito.




Audace autore completo di graphic novel
Luz (Catarsi)
L'elaborazione di una tragedia collettiva che ha colpito la Francia (e la redazione di Charlie Hebdo in particolare, della quale lo stesso Luz faceva parte). Un processo che passa attraverso fasi simili a quelle dell'elaborazione del lutto, che l'autore riesce a superare utilizzando l'unico strumento di cui ha piena padronanza: la matita, che scava a fondo sul foglio e nelle nostre emozioni.



Audace autore rivelazione
Martoz (Remi Tot in Stunt)
Alessandro Martorelli, in arte Martoz, è letteralmente esploso con Remi Tot in Stunt. Uno stile unico, che abbandona completamente ogni pretesa di rappresentazione realistica e si lascia affascinare da influenze cubiste, dadaiste (in una parola sola: artistiche). Non abbiamo idea alcuna dei livelli che questo autore sarà in grado di raggiungere e questo, senza dubbio, è molto affascinante.



Audace graphic novel
Qui (di Richard McGuire)
Peccato per tutte le altre opere: a concorrere con il libro di Richard McGuire si perde in partenza.
Un volume che è davvero complicato riassumere e concentrare in poche righe, in cui l'autore prova a chiedere ai lettori di impegnarsi di più. I legami concettuali e temporali sono suggeriti e mai esplicitati, la narrazione segue vie mai percorse prima, quasi a dar voce finalmente al luogo, più che alle persone che vi abitano ("Ah, se queste mura potessero parlare!").

Anche prima che vincesse il prestigioso Fauve d'Or al Festival di Angoulême, l'avevamo consigliato come regalo universale e lo confermiamo appieno.



Audace graphic novel rivelazione
Anubi (di Marco Taddei e Simone Angelini)
Una divinità umanissima scesa in Terra e due autori saliti nell'Olimpo dei grandi. Anubi è un librone che scorre via piacevolmente, lasciandosi dietro strascichi di macro e micro riflessioni sulla fragile umanità che ci circonda.





Nimona di Noelle Stevenson

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Avventura, ragazze-mostro, cavalieri scintillanti e rivelazioni inaspettate




Noelle Stevenson, autrice dell'apprezzato Lumberjanes, torna con un libro definito "fresco, veloce, profondo, colorato, sorprendente e intricato": Nimona. Nata come web-comic, l'opera si espone nella difficile impresa di far ridere di gusto il pubblico di tutte le età.
A seguire la presentazione del volume, in uscita in libreria l'11 febbraio prossimo.

[Potevamo noi non parlarne se nella tavola di presentazione c'è il dialogo "Be', è alquanto... audace." e la risposta "Ora ti mostro un po' di audacia [...]"?]




Comunicato stampa

Nimona: storia di azione, paladini, grandi cambiamenti e rancori a lunga conservazione, divertente e ironica, firmata da una delle più giovani, brillanti e premiate fumettiste del mondo: l'americana Noelle Stevenson.

Nato come web-comic e vincitore di numerosi premi e candidature, Nimona riesce nella difficile impresa di far ridere di gusto il pubblico di tutte le età.


BAO Publishing è orgogliosa di annunciare un libro straordinariamente fresco, veloce, profondo, colorato, sorprendente e intricato, opera di una straordinaria e giovanissima autrice, la pluripremiata Noelle Stevenson.

Nimona vuole diventare la nuova spalla del criminale più cattivo del regno, Lord Ballister Cuorenero. Sebbene sia molto giovane, è intraprendente, entusiasta, e può trasformarsi in qualunque animale! Saranno una squadra temibile, insieme.

Solo che nulla è veramente come sembra, in questa storia. Ma proprio nulla. E la piccola Nimona scoprirà cosa è davvero importante e chi le vuole bene veramente.

Noelle Stevenson ha solo 23 anni, ma ha già scalato le classifiche del New York Times, ottenuto alcuni tra i maggiori riconoscimenti del settore e collaborato con le principali case editrici americane, portando una ventata di novità nel mondo dei comics. In Italia l'abbiamo vista all'opera anche sulla serie Lumberjanes, pubblicata sempre da BAO Publishing, che ha vinto l'Eisner Awards per la Best New Series e per la Best Publications for Teens (age 13-17) come Best Original Graphic novel publication for Young Readers.

Nimona è disponibile in tutte le librerie a partire all'11 febbraio 2016.

Dylan Dog Color Fest #16

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Dylan è morto, Dylan è vivo...






















Ancora una volta saranno in molti a sbandierare il proprio dissenso. Quello di Ausonia, Galli e Aka B, diranno, non è il "vero"Dylan Dog.
L'unica risposta possibile, citando la storia di Aka B, è che "abbiamo bisogno di racconti per vivere". E ne ha bisogno anche lui, l'Indagatore dell'incubo, per continuare a sentirsi vivo.


[Inevitabilmente, per poter sviscerare a fondo l'albo, potrebbe sfuggirci qualche SPOILER. Non vogliatecene!]



Benarrivati alla recensione dell'albo che attendevamo da un po'. Nel sedicesimo Color Fest non debutta solo una nuova formula editoriale (carta non patinata, prezzo ridotto, storie dalla lunghezza variabile e periodicità trimestrale, tutto sempre a colori). Questo è anche e soprattutto l'albo d'esordio di ben tre autori provenienti dall'ambito delle graphic novel (vedi: Coconino Press) e delle autoproduzioni (vedi: underground). Ausonia, Marco Galli e Aka B, insieme al copertinista Arturo Lauria, sono da annoverare tra le voci fuori dal coro, quegli occhi esterni la cui acuità può aiutare a dar maggiore ampiezza allo sguardo. Un albo coraggioso. E ci sarebbe da aggiungere che anche il solo vederlo comparire in edicola rappresenta un piccolo grande traguardo, per chi crede nell'abbattimento delle futili categorizzazioni.
Ma andiamo con ordine.

[Spoiler: soprattutto dal punto di vista grafico, ci ha davvero convinto. 
Fine dello spoiler, inizio dell'analisi storia per storia.]



Sir Bone – Abiti su misura

Dylan Dog ha da sempre una "divisa" ufficiale, immutabile, ben scolpita nell'immaginario dei lettori. Camicia rossa, giacca nera, jeans blu e scarpe Clarks. Di ogni capo custodisce tanti esemplari, tutti uguali. Da dove provengono?
L'episodio, scritto/disegnato/colorato da Ausonia (alias Francesco Ciampi), si apre con la scoperta, da parte dell'Indagatore dell'incubo, che i suoi vestiti si stanno putrefacendo. Tempestivamente giunge a Craven Road la signorina Claretta, pronta a condurlo nel luogo in cui vengono fabbricati i suoi abiti su misura: la sartoria di Sir Bone.




La storia, almeno all'apparenza, contiene un chiaro e potente messaggio sul consumismo, sulla produzione mondiale di abiti e sull'aspetto in buona parte oscuro della loro fabbricazione. Nessuno sa davvero come e dove vengano prodotti i nostri vestiti, eppure li indossiamo, tutti i giorni, ne abbiamo armadi pieni. Da dove vengono i tessuti? Dove sono stati lavorati? Per non parlare dei lavoratori, qui raffigurati letteralmente come capre sfruttate e bistrattate ("Sono qui dalla notte dei tempi e non hanno ancora capito come si lavora"), che parlano un altro linguaggio e non hanno possibilità di esprimere una volontà autonoma. Capre, appunto.

L'infernale e sanguinolenta discesa di Dylan coincide con uno spunto importante per i lettori. Ausonia sembra voler aprire porte nuove, quasi a dirci: credete davvero che Dylan Dog sia un personaggio di cui sapete tutto? Credete davvero che l'orrore possa battere unicamente strade note? In questo l'episodio rispecchia appieno l'intento di un'indagine sui meccanismi narrativi della serie. La metafora, chiara, del vestito fatto su misura, sempre uguale, è il simbolo di un certo canone di storie da ricalcare, di abitudini da seguire, di rituali da mantenere. Sarà mai possibile per lui indossare qualcosa di diverso?




Un dettaglio non ininfluente è la scelta di far dimenticare tutto all'Indagatore dell'incubo ("ogni volta è come se ricominciassimo da zero"). Un'altra gabbia, un altro meccanismo della serie che lascia poca libertà al personaggio. Possibile che non possa ricordare quanto accaduto anche il mese dopo, durante la storia successiva, senza dover dimenticare sempre tutto per preservare l'autoconclusivitàIn questo, lo spunto sembra parzialmente riprendere il filone metafumettistico intrapreso negli ultimi tempi da Roberto Recchioni in Spazio Profondo (Dylan Dog #337) e da Paola Barbato in ...e cenere tornerai (Dylan Dog #343).
Come accennato, i disegni sono davvero da ricordare. Lo stile molto personale di Ausonia emerge dai colori cupi e dalle tante linee a matita, ritraendo un Dylan dai capelli lunghi (e il perché viene esplicitato durante la storia) che discende verso un antro infernale, sede di scene splatter e inquietanti. Una prova graficamente impeccabile.

[E così, il primo passo nel delirio è compiuto.]


Grick Grick

Un demone famelico e iperobeso piomba nello studio dell'Indagatore dell'incubo e la sua presenza si rende sempre più ingombrante.
Grick Grick
Su questo spunto Marco "Kazzemberg" Galli intesse una storia sfuggente, che mantiene celato il suo significato più profondo. Certamente la presenza del demone assume connotati esistenziali e psicologici. In qualche modo non sembra essere lui il vero problema, quasi che fosse (non prendetela per una battuta sull'obesità, restiamo seri!) il classico "elefante nella stanza". [Ci avvarremo di wikipedia per ricordarvi dell'"elephant in the room", ovvero quella "espressione tipica della lingua inglese per indicare una verità che, per quanto ovvia e appariscente, viene ignorata o minimizzata. L'espressione si riferisce cioè ad un problema molto noto ma di cui nessuno vuole discutere"]. Nel caso di Dylan e di Genny, entrambi lo vedono e vi si concentrano fino ad ammattire, per via di quel rumore irritante che fa. Ma magari il vero problema è che, di fondo, loro due non sono destinati a restare insieme.
Grick Grick

["Grick Grick"è forse il suono della sanità mentale che si sgretola poco a poco?]

Il Dylan di Galli è anemico e scheletrico. Una figura inafferrabile, poco riconoscibile. Ma Galli eccelle soprattutto nella scelta delle ombre: nella parte centrale della storia, improvvise ondate di nero invadono le vignette e ne emergono piccole porzioni di corpi. E la colorazione, stupenda.
Grick Grick

[Un altro passo nel delirio.]


Claustrophobia


La storia di Aka B è forse quella più incisiva. Dylan è sul fondo di un pozzo, in mezzo al bosco, dove ha il tempo per riflettere su se stesso e sul suo mondo. L'accezione metafumettistica impressa dall'autore diventa evidente quando, sotto l'effetto di un fungo, l'inquilino di Craven Road inizia a vedere il suo mondo fatto di carta ("Case di carta. Strade di carta. Città di carta."), quasi come se si vedesse con i nostri occhi, sfogliasse con noi le pagine del suo stesso fumetto, bidimensionale.
Ma soprattutto si ritorna al tema della ciclicità ossessiva, dell'uscita mensile dell'albo, del suo rimanere (anche figurativamente) immobile ("è la mia vita sempre uguale che si ripete in una oramai noiosa pretesa d'infinito").

Da questo "tempo senza tempo" Dylan non riesce a sottrarsi. Emblematico come, nell'arco delle 32 pagine, la sua condizione rimanga sostanzialmente immutata. Nel mondo esterno non accade nulla e l'unico viaggio è quello che si svolge nella sua mente.
"L'orrore, l'orrore", come già aveva scritto Conrad ne Il cuore di tenebra (poi ripreso ovviamente da Francis Ford Coppola in Apocalypse Now).
La claustrofobia è espressa magnificamente anche a livello grafico da Aka B, con dei tocchi di classe immensi (citiamo solo le vignette centrali di pag.88 e pag. 90: la prima con gli occhi intensi in primo piano, la seconda con la medesima inquadratura e con il buio al posto degli occhi).

[E anche l'ultimo passo nel delirio è compiuto.]



Coinvolgere autori dalla forte personalità nella realizzazione di storie di un personaggio così codificato è indubbiamente un azzardo. Si rischia che gli uni (gli autori) o l'altro (Dylan) prendano il sopravvento, fagocitando il resto.
Ausonia, Marco Galli e Aka B non ci sono cascati (e non trascuriamo Arturo Lauria, la cui visionaria copertina è sotto gli occhi di tutti). Pur rispettando alcune regole implicite del Color Fest (la splash page iniziale, la lunghezza di 32 pagine, il finale aperto/il controfinale) hanno mantenuto la loro autorialità, realizzando un albo davvero notevole, disturbante, che senz'altro dividerà e a molti, come detto all'inizio, farà storcere il naso.
Noi, contenti, invochiamo altri esperimenti così.



Il sommo audace 
(con un pregevole e sostanzioso contributo 
del mai sazio Grullino Biscottacci)



DYLAN DOG COLOR FEST n.16

• Data di pubblicazione: Febbraio 2016
• Editore: Sergio Bonelli Editore
• Copertina: Arturo Lauria

CREDITS 


Sir Bone – Abiti su misura
Soggetto, sceneggiatura, disegni e colori: Ausonia

Grick Grick
Soggetto, sceneggiatura, disegni e colori: Marco Galli

Claustrophobia
Soggetto, sceneggiatura, disegni e colori: Aka B



PaperUgo (Paperi vol.1)

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Il "sentimento del contrario" per i fratelli Rincione, in un'opera sospesa tra amara riflessione e sorprendente realismo





Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario.
Luigi Pirandello, L'umorismo 


Un sorriso può nascondere una lacrima. Così, anche se forse non ci siamo mai soffermati sui dolori esistenziali di Paperoga, il cugino pasticcione della famiglia Disney, i fratelli Marco e Giulio Rincione provano a darci una risposta lata. Interprete delle saghe di Paperi più celebri al mondo (o attore di pellicole cinematografiche, poco importa) l'alter ego PaperUgoè il personaggio che rimane dopo la scritta "Fine". È colui che si cela dietro la maschera (stupenda la trasformazione nel camerino descritta da Giulio Rincione con dolente maestria). È il prigioniero dell'eco di risate che non gli appartengono.
Fuori dal set la vita di PaperUgo è cupa, tetra, fatta di pensieri desolanti e permeata dalla sensazione di essere sbagliato. Nella sua fallibilità, nella sua incapacità a reagire, nel suo vagare oltre il confine della depressione, PaperUgo rappresenta una versione adulta e sensata (seppur deformata) dei personaggi disneyani.


La storia intesse evidenti e decisi legami con StoriellineParanoiæ, le opere più personali di Giulio "Batawp". Il percorso coerente di autoanalisi che si articola in queste tre opere meriterebbe probabilmente un discorso autonomo: Batawp ha messo in piedi un viaggio dentro il sé più oscuro, senza fronzoli o troppe sovrastrutture, in un concentrato di poesia e mestizia. In PaperUgoè affiancato dal fratello Marco, sceneggiatore tecnicamente qui al suo esordio ma la cui presenza aleggiava già nelle precedenti opere di Batawp (nelle introduzioni, nei ringraziamenti, negli incoraggiamenti). Insieme, riescono a dar forma in maniera più nitida alle angosce e ai pensieri reconditi del protagonista.


Intanto il mondo esterno si è reso conto del talento artistico espresso da Batawp sul tavolo da disegno. È notizia di pochi giorni fa il suo imminente debutto in Bonelli su Orfani: Nuovo Mondo e sul Dylan Dog Color Fest. Tutte le caratteristiche delle sue tavole che ci fanno gridare al miracolo ogni volta che ne vediamo una sono contenute, concentrate, nelle pur poche pagine di PaperUgo. Lo stile pittorico unito all'aggiunta di effetti digitali crea quel senso di classicità che si fonde col moderno. La profondità dello sguardo dell'autore emerge con potenza anche dalla colorazione, sempre impeccabile. Molto bello il distacco, la dissonanza, tra la primissima tavola (l'unica realizzata dal collega PeeShow Prenzy) e le successive di Batawp. I colori si fanno d'improvviso tetri e senza bisogno di parole descrivono a perfezione uno state of mind.



Frutto di un processo iconoclasta severo e autentico, PaperUgo è un pugno allo stomaco. Chiuso l'albo, ci vuole un po' per riprendersi del tutto, per contestualizzare. E ricordarsi che i sorrisi, a volte, possono nascondere il contrario.


Giuseppe Lamola




Paperi vol.1: "PaperUgo"
Collana: Fumetti Crudi
Editore: Shockdom
Data di pubblicazione: Gennaio 2016

Testi: Marco Rincione
Disegni: Giulio Rincione 
(pag. 3: disegno di Prenzy)


Preview delle prime 5 tavole qui:
peeshow.it/projects/paperi-paperugo



“Non smettere di disegnare” al Lanteri

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Proiezione del documentario di Giacomo Becherini e inaugurazione della mostra di tavole originali di Giovanni P. Timpano



Ancora Pisa, ancora Cinema Caffè Lanteri, ancora l'ottima serie di incontri intitolata Fumetti&PopCorn. Stavolta si tratta della proiezione del documentario “Non smettere di disegnare” di Giacomo Becherini, abbinata all’inaugurazione della mostra di tavole originali del fumettista pisano Giovanni Paolo Timpano, uno degli autori protagonisti nonché ispiratori del progetto. Quando? Il 18 febbraio.
Maggiori dettagli nel comunicato stampa.

Comunicato stampa

Giovedì 18 Febbraio, per il settimo appuntamento della serie Fumetti&PopCorn, il Cinema Caffè Lanteri ospita alle ore 20.30 la proiezione del documentario “Non smettere di disegnare” di Giacomo Becherini. Dopo esser stato presentato al Lucca Comics 2015 e ospitato a Villa Trossi Uberti a Livorno, questo bel progetto arriva in prima assoluta a Pisa accompagnato dall’inaugurazione della mostra di tavole originali del fumettista pisano Giovanni P. Timpano, uno degli autori protagonisti nonché ispiratori del progetto. Nato infatti circa un anno e mezzo fa, dall’amicizia tra Becherini e Giovanni Paolo Timpano, disegnatore di molti fumetti per case di produzione americane come Image Comics o Dynamite, il documentario ha la volontà di provare a raccontare il processo creativo del disegnatore. L'idea è quella di cercare le storie e le ricerche dei vari disegnatori per arrivare a quella linea, quel segno. Grande ispirazione a questo lavoro è arrivata dal territorio, perché in pochi chilometri si possono incontrare autori davvero interessanti e conosciuti nel panorama non solo nazionale, e che sono poi diventati i protagonisti del racconto: Daniele CaluriAlberto PagliaroGiovanni P. TimpanoStefano CasiniFrancesco RipoliMaddalena CarraiTuono PettinatoCristina Gardumi. Tutti disegnatori diversissimi tra loro e, come scrive Becherini, “da ogni incontro è uscita una certa intimità, che ha portato a riflettere su aspetti del lavoro di disegnatore quasi inaspettati. Ognuno ha raccontato la sua esperienza, i suoi limiti e i suoi scopi di fronte alla pagina bianca” dando una sua versione dell'atto creativo. Una diversità d'approccio al lavoro che si evince dalle immagini. Il titolo del documentario trova la sua spiegazione proprio nelle parole dell’autore che spiega “sono partito parlando con un bimbo di 10 anni, amante del disegno, perché ognuno di noi da piccolo inizia a comunicare tramite il disegno, ma ad un certo punto si crea una rottura che poi ci rende incapaci di tornare a disegnare con una certa manualità. Solo alcune persone continuano a sfruttare questo mezzo.”

Non smettere di disegnare è un'indagine sul segno, ossia ciò che caratterizza il disegno. La ricerca in questo documentario sta nello scoprire quale percorso artistico si celi dietro ogni linea e ogni sfumatura, cercando di capire perché fino ad oggi il disegno, come ad esempio nei fumetti, sia un'arte non ancora considerata all'altezza di altre, ad esempio cinema o letteratura. Per questa indagine alcuni professionisti della costa che va da Pisa a Cecina hanno aperto i loro studi e mostrato il processo creativo e pratico del disegno. Il documentario avanza tramite le interviste, che risultano essere delle chiacchierate con i disegnatori mescolate al loro lavoro, cercando di mostrare da vicinissimo l'atto del segno della matita sul foglio. Ci sono vari momenti più astratti dove si cerca di mettere in risalto le differenze negli approcci al lavoro. L'incipit invece è un ragazzino di nove anni che parla del suo amore per il disegno e del fatto che non vuole smettere di disegnare per paura di perderne la capacità.

Trailer del documentario


La mostra di 13 tavole originali realizzate da G. P. Timpano sono tratte da due lavori distinti e si caratterizzano per uno stile leggermente diverso. La prima serie è tratta dalla sua run su The Shadow dall’aprile 2013 a dicembre 2015, riferibile al genere pulp/thriller per laDynamite Comics, il cui personaggio protagonista è conosciuto in Italia come L’Uomo Ombra, da cui è tratto il film del ’94. La seconda serie, a cui sta lavorando ora, è invece di fantascienza post-apocalittica dalla linea più chiara con particolare riferimento a Moebius e a Geof Darrow, ed è tratta da Eclipse, miniserie di 4 numeri edita dalla Image Comics, sotto l’etichetta Top Cow, che uscirà in estate.

Ringraziamo Radiocicletta media partner dell’evento, che realizzerà il podcast della presentazione.

Giacomo Becherini studia Storia del Cinema presso l'Università di Pisa seguendo i corsi di studio di Cinema Musica e Teatro. Nel 2009 comincia la produzione creativa vincendo un importante premio e una somma di denaro per il terzo premio ricevuto al concorso letterario “ D come donna, U come uomo” con un racconto breve. Nel 2010 gira il cortometraggio La Morte bianca, sulle morti nei luoghi di lavoro, con la quale partecipa a numerosi Festival, venendo premiato con la medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella primavera 2012 riceve il secondo premio al Festival Creatività è Salute di Firenze promosso da ASL e Cesvot, con il documentario Schermi, sul progetto A.l.i.s.e.i. che cerca di sensibilizzare gli studenti delle scuole sul rapporto con i vari mezzi di comunicazione. Nell'estate 2012 lavora nel reparto fotografia del film di Pietro Reggiani Non scomparire, per la fotografia di Luca Coassin, girato tra Roma e Trento. Nell'autunno 2013 realizza due cortometraggi: Il Taumaturgo finalista al Festival di Cuneo e Il Tema di Sveva che vince il concorso “Tre minuti per la parità” promosso da Formagenere a Massa. A fine 2013 partecipa al primo episodio di “Week-end d'autore” format Tv di Toscana Ffilm Commission per la regia di Francesco Falaschi, con l'intervista al grandissimo direttore d'orchestra Zubin Metha. Nel 2014 gira il documentario Inequilibrio sul festival di teatro e danza omonimo e il breve docu-film sullo sportivo strongman Francesco Gioia. Ultimo lavoro completato è Non smettere di disegnare, documentario sul segno e l'arte del disegno. In lavorazione due cortometraggi, uno danzato e uno di finzione, che occuperanno l'intero 2016. Dal 2013 è il direttore della parte creativa e comunicativa de L'Etrusca Ciclostorica. Come libero professionista realizza spot e video per aziende.

Giovanni P. Timpano è un disegnatore di fumetti che lavora per il mercato americano da circa 7 anni. Ha iniziato con The Phantom (conosciuto in Italia come L’uomo Mascherato) per la Moonstone e Grimm FairyTales per la Zenescope. Tra le sue altre pubblicazioni ci sono i G.I.Joe per la IDW, Hellraiser per la Boom, e una lunga run di The Shadow (L’Uomo Ombra in Italia) per la Dynamite. Per la History Channel e la Discovery Channel ha realizzato gli albi educativi Mankind e Megalodon. Recentemente ha anche riscritto le origini del gruppo JusticeInc. con lo scrittore Michael Uslan, produttore di tutti i film di Batman da Tim Burton in poi. Attualmente lavora su Eclipse, miniserie di fantascienza per la Image/Top Cow. Vive e lavora a Pisa.


 Cinema Caffè Lanteri
Presenta
Non smettere di disegnare
di Giacomo Becherini

Giovedì 18 febbraio ore 20.30 proiezione del documentario
Non smettere di disegnare
di Giacomo Becherini

Mostra di tavole originali di Giovanni Timpano
Dal 18 al 28 Febbraio

Cinema Caffè Lanteri
Via San Michele degli Scalzi 46, Pisa

www.cinemalanteri.com caffe@cinemalanteri.com

Audaci Awards '15 - WEBCOMICS

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Lo scorso anno hanno esordito nei nostri Awards i webcomics, i fumetti pubblicati online e realizzati da autori che dimostrano giorno dopo giorno un talento impensabile. Basti dare uno sguardo alle serie presenti su Verticalismi e Mammaiuto o ai collettivi come Dayjob Studio o ancora ai tanti siti e pagine facebook che pubblicano tavole inedite.
Nell'edizione 2015 abbiamo optato per dare maggior spazio a queste realtà e segnalarvi alcune tra le tantissime serie di qualità assoluta che abbiamo avuto il piacere di leggere.
A questo scopo, la premiazione non conterrà le nostre prolisse (e spesso inutili) motivazioni dei premi, ma unicamente le foto e i link per andare direttamente a leggerle!
Ora, al solito, è arrivato il momento di smetterla con i preamboli e augurarvi buona lettura.







Audace sceneggiatore di webcomics

Emiliano Longobardi (Rusty Dogs)




Audace disegnatore di webcomics
Stefano Simeone (Vivi e Vegeta)




Audace autore completo di webcomics
Lorenzo Ghetti (To Be Continued)



Audace autore rivelazione di webcomics
Simone Tempia (Vita con Lloyd)



Audace colorista di webcomic
Lorenzo Magalotti (Vivi e vegeta, Walter dice)





Audace sito di webcomic
Mammaiuto




Audace progetto di webcomic
Graphic news




Audace serie di webcomic
To Be Continued di Lorenzo Ghetti



Audace nuova serie di webcomic
Il paese dei tre santi di Stefano Nardella e Vincenzo Bizzarri



Audace personaggio di webcomic
Holly Greenberg di Aqualung (Jacopo Paliaga e French Carlomagno)

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Preview: Brancaccio di Di Gregorio e Stassi

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"La mafia uccide anche senza pallottole o bombe. Basta far finta che non ci sia."




Con Brancaccio, Giovanni Di Gregorio e Claudio Stassi hanno posto la loro attenzione su storie di mafia quotidiana nel quartiere palermitano che fu di Padre Puglisi. Un libro doloroso, fatto di piccole storie, che si avvale della prefazione di Rita Borsellino e che arriva in libreria nella nuova edizione BAO Publishing.
A seguire la presentazione del volume.

Comunicato stampa
Brancaccio 

Storie di mafia quotidiana di Giovanni Di Gregorio e Claudio Stassi, con la prefazione di Rita Borsellino. Un libro doloroso e necessario, nella nuova edizione BAO Publishing con una storia inedita a colori. 


"La mafia uccide anche senza pallottole o bombe. Basta far finta che non ci sia." 

Storie piccole, storie semplici (avrebbe detto Sciascia) collegate tra loro, ma ciascuna a proprio modo emblematica di un aspetto specifico. Brancaccio, di Giovanni Di GregorioClaudio Stassi, è un libro che ha segnato moltissimi lettori, e che torna in libreria, grazie alla nuova edizione BAO Publishing, in volume che comprende una storia inedita, a colori, e una nuova copertina.

La prefazione, dolorosa e necessaria, è di Rita Borsellino. Una piccola gemma del fumetto moderno, Brancaccio (che prende il titolo dal quartiere di Palermo di Padre Puglisi) è un libro che parla al cuore dei lettori e li invita a non accontentarsi delle risposte semplici e a non tacere il proprio sdegno.

Brancaccio è disponibile in tutte le librerie a partire dall'11 febbraio 2016.

Verticomics regala il primo numero di Chew

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Scaricando la app si riceverà in regalo l'episodio d'esordio della serie a fumetti vincitrice dell’Eisner Award nel 2010


Nella giornata di oggi tutti gli utenti che scaricheranno la app Verticomics - il fumetto del giorno riceveranno in regalo il primo numero della serie Chew di John Layman e Rob Guillory, serie Image pubblicata regolarmente in volumi da Bao Publishing in Italia.
Per maggiori dettagli continuate a leggere...


Roma, febbraio 2016 - Oggi, gli utenti che scaricheranno da App Store VERTICOMICS - il fumetto del giorno, riceveranno in regalo il primo numero di Chew, la serie a fumetti di John Layman e Rob Guillory, vincitrice dell’Eisner Award come Miglior Serie (2010).

VERTICOMICS - il fumetto del giornoè la prima app che consente di scaricare e leggere anche offline un fumetto gratis al giorno. Leggere un fumetto su VERTICOMICS vuol dire leggerlo nella sua versione migliore, il Verticalismo, formato ideato per i fumetti su smartphone e tablet.

Per ricevere gratis il primo numero di Chew basta scaricare l’app Verticomics da App Store, cliccare sul bottone Utilizza un Promo Code e inserire il codice appdelgiorno.

CHEW vol. 1 - MENU DEGUSTAZIONE
A Tony Chu basta mordere del cibo per saperne vita, morte e miracoli. È cibopatico. In un'America che ha messo fuorilegge il pollo dopo ventitré milioni di morti per l'influenza aviaria, nella quale la Food and Drug Administration è diventata la forza di polizia più importante, uno come Tony è davvero prezioso. Anche se per risolvere i casi deve assaggiare cose che nessuno si sognerebbe mai di portare alla bocca.
Adorato dalla critica, esauritissimo nelle librerie americane, in classifica sul New York Times tra le graphic novel più vendute, Chew è stato il fenomeno editoriale USA del 2009.

Chew viene pubblicata in Italia da Bao Publishing.

DOVE TROVARE VERTICOMICS

Martin Mystère: anteprima delle nuove avventure a colori

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Pubblicata oggi sul sito SBE una corposa anteprima dell'atteso remake/prequel/reboot del Detective dell'impossibile








Nel contesto delle anteprime sul 2016 bonelliano pubblicate sul sito ufficiale della casa editrice milanese, oggi sono state divulgate nuove tavole della serie inedita a colori di Martin Mystère attesa per fine 2016.
"Non si tratta di un “prequel”, né di un “ultimate” – ovvero una riscrittura semplificata per un pubblico giovanile – e neppure un “remake” o un “reboot” – cioè una completa ricostruzione di un personaggio e del suo mondo –, ma al tempo stesso è un po’ tutte queste cose" aveva affermato Alfredo Castelli qualche mese fa
. Ora scopriamo che si tratterà di una rivisitazione dei mitici "Mysteri italiani".


Ecco quanto ha aggiunto oggi Castelli, sempre sul sito Bonelli
Ormai la cosa è nota: nel 2016, il buon Vecchio Zio Marty raddoppia. Alla fine dell’anno uscirà infatti “Martin Mystère – Le nuove avventure a colori”, il primo numero di qualcosa che sta tra un remake, un prequel e un reboot. Ci siamo ripromessi di non dare altre indicazioni fino al momento dell’uscita e manteniamo; possiamo però dirvi che tornano i “Mysteri italiani” rivisti in un’ottica aggiornata. Vogliamo rovinarci, aggiungiamo [...] qualche tavola e uno dei molti schizzi preparatori della grafica di copertina, anche perché non sarà quasi certamente quella che vedete.

Un'altra novità è stata quella di poter leggere, in calce alle tavole in anteprima, i nomi dei disegnatori coinvolti nel progetto, alcuni dei quali esordienti in Bonelli. Si tratta di Fabio Piacentini, Alfredo Orlandi, Sauro Quaglia, Rosario Raho, Valerio Giangiordano, Saverio Giordano Salvatore Cuffari. I colori saranno dell'Overdrive Studio. Ecco a seguire alcune delle tavole presentate finora.









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