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Morgan Lost #19

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Tra un fotogramma e l'altro, la morte...



Quando si ritrovano a lavorare insieme non c'è da dubitare: lo spettacolo è assicurato! In pochi, credo, saranno in disaccordo con gli Audaci riguardo il giudizio sulla coppia formata da Claudio Chiaverotti e Cristiano Spadavecchia, ormai prossimi al ventennio di sodalizio artistico. Dopo le tante avventure su Brendon e i due episodi di Morgan Lostda loro realizzati, arriva questa terza storia, Memorie di una telecamera, che farà la gioia di tutti gli appassionati di regia e di filmini "fatti in casa".


E uno di questi appassionati è proprio lui, il Divo Claudio, l'ideatore della serie e lo sceneggiatore di tutte le storie che abbiamo la fortuna di leggere, mensilmente, da oltre un anno e mezzo. E lo scrittore torinese proietta nei personaggi che vivono nelle pagine delle sue storie - e in questo è davvero il più talentuoso in circolazione - buona parte di sé e delle sue tare, fobie, manie, passioni.

Ma tutto viene sotteso con maestria e mai sbattuto direttamente in faccia al lettore; gli interessi di Claudio sono il motore di ogni vicenda ma il percorso è tutt'altro che lineare e chiaro: il lettore viene preso per mano e portato nel baratro della follia omicida. I veri protagonisti sono loro, gli assassini, i veri mostri, quelli che non vivono soltanto nel buio. Mentre Morgan, proprio come Claudio, da vero antieroe, entra in scena soltanto a pagina 18 e lo fa con un "mmm...", quanto mai rappresentativo: il secondo figlio di Chiaverotti è, sì, uomo d'azione, ma è soprattutto coscienza pensante, che riflette e, per esattezza, la rimanente metà dell'albo va avanti proprio grazie al fatto che il nostro - anche a caso chiuso - continua ad arrovellarsi su cause ed epilogo del caso. 




Ma entriamo nello specifico dell'albo che abbiamo tra le mani. La storia potrebbe essere finita a pagina 43, ma vedrete che non è così. Morgan si ritrova a indagare inizialmente in modo anomalo: parte da indizi sensibili e va avanti, senza tracciare un profilo come fa di solito... e questo non lo soddisfa. Il caso sembra chiuso, si riapre per richiudersi e in mezzo a questo saliscendi emozionale Chiaverotti ci mette a nudo davanti a uno specchio opaco dal quale toglie - man mano - lo strato di sporco e l'immagine che si rivela ai nostri occhi è così terribile da non poter essere sopportabile.

"Ci sono cose che non si riescono a dire..." Claudio fa dire a Pandora "la mente umana è un labirinto insidioso, anzi, è un mondo di Escher, con le sue prospettive impossibili... su quelle scale, a volte, s'incontrano figure sinistre... e ci si perde."
Questa è la sintesi perfetta - direttamente dal pugno dell'autore - della storia di questo mese. Adryen Ross, gli agenti Synner e Fosset e John Casey si ritrovano soli al buio e solo uno di loro riesce a rivedere la luce fuori dal labirinto della follia. C'è chi viene fermato da altri, c'è chi si ferma da solo per paura di perdersi e, ancora, c'è chi forse troverà grazie all'amore la via del ritorno da un viaggio di sola andata verso il nero più buio. 


Una vignetta che ci mostra Toth Avenue, probabile omaggio ad Alex Toth.


Le trovate grafiche di Spadavecchia degne di nota sono così numerose che riportiamo solo quelle che sono destinate a restare nell'archivio dei gioielli lostiani. La radio che sanguina di pagina 56 è una chicca meravigliosa; lo schermo del cinema che si dilata e si proietta, a p. 66, verso il povero Morgan-spettatore è davvero terrificante; l'assassino con la telecamera trapiantata nel cranio è degna dei migliori horror; il volto dell'assassino nel bicchiere di whisky a pagina 70 (ripreso anche nella sempre grandiosa copertina di Fabrizio De Tommaso) forse rimanda alla cover realizzata da Lola Airaghi per i terremotati sul Dylan Dog - Dopo un lungo silenzio di Tiziano Sclavi che vi abbiamo mostrato mesi fa (vedi qui). Insomma, tutto bellissimo.

Forse siamo all'apice dell'arte chiaverottiana.
Difficile fare meglio di così.


RolandoVeloci



MORGAN LOST "Memorie di una telecamera"
NUMERO: 19
DATA: aprile 2017
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Claudio Chiaverotti
DISEGNI E CHINE: Cristiano Spadavecchia
COLORI: Arancia Studio
COPERTINA: Fabrizio De Tommaso









Tutte le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore

Sabato a Colori Aperitivo a Fumetti - 13 maggio

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Incontro tra calici, racconti, musica con Stefano Cardoselli e Tito Faraci





Come avevamo annunciato in anteprima alcuni mesi fa, Stefano Cardoselliè il direttore di una nuova collana di fumetti edita dalla casa editrice EffequDal 19 gennaio è in libreria il primo romanzo grafico di Effequ, realizzato dallo stesso Cardoselli: Il grande sgarbo. Il 13 maggio il volume sarà protagonista di un incontro della serie Sabato a Colori Aperitivo a Fumetti, tra calici, racconti, musica con l'autore insieme a Tito Faraci.


Comunicato stampa

Tra le Nuvole in Cantina nuovo appuntamento del Sabato a Colori Aperitivo a Fumetti
13 maggio dalle ore 19.30: Incontro con Stefano Cardoselli  
Presentazione del volume "Il Grande Sgarbo"
Incontro tra calici, racconti, musica con Stefano Cardoselli e Tito Faraci



"Dal 19 gennaio 2017 è in libreria il primo romanzo grafico di Effequ, capofila della nuova collana “ILLUSTRI”, diretta da Stefano Cardoselli, che è anche autore de IL GRANDE SGARBO. La storia segue e reinventa le sorti del Risorgimento Italiano: presente Garibaldi? Ferito a una gamba, muore qualche pagina dopo. E allora che succede? Allora succede che, come nelle migliori distopie, l’Italia non è mai stata unita... Con uno stile che unisce sapientemente poesia e ultraviolenza, Cardoselli ci regala un novel profondamente contemporaneo, innovativo, decisamente da leggere."

Le prime storie de "Il Commissario Ricciardi a Fumetti"

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Dopo l'anteprima del numero 0, il commissario dei romanzi di Maurizio de Giovanni esordirà in autunno in una serie a fumetti Sergio Bonelli Editore


Come annunciato un po' di tempo fa, al commissario Ricciardi, celebre protagonista dei romanzi di Maurizio de Giovanni, sarà dedicata una nuova serie a fumetti edita da Sergio Bonelli Editore. Dopo l'anteprima del numero zero, che contiene un'introduzione dello stesso De Giovanni, insieme ad alcune tavole tratte dalla prima storia (Il senso del dolore) e a studi dei personaggi e dei luoghi della serie, Il Commissario Ricciardi a Fumetti esordirà in edicola a partire dall'autunno 2017. Lo sceneggiatore Claudio Falco in una recente intervista rilasciata al sito Lo Spazio Bianco, ha aggiunto alcuni ulteriori dettagli: "i primi quattro romanzi con protagonista Ricciardi si sviluppano nell’arco di un anno, il 1931, seguendo il ritmo delle quattro stagioni. Gli albi faranno lo stesso, in più ciascuno avrà un colore di fondo legato alla stagione nella quale la storia si svolge". Inoltre, sempre Falco ha dichiarato che "nel 2018 ci sarà un Ricciardi Magazine che conterrà quattro storie brevi tratte da altrettanti racconti".
Ecco a seguire le altre informazioni diffuse sinora.


Il Commissario Ricciardi a Fumetti
di Maurizio de Giovanni

Gli albi del commissario Ricciardi di Sergio Bonelli Editore faranno il loro debutto in edicola e in libreria nell’ottobre 2017 a cadenza quadrimestrale. Sono stati coinvolti nel progetto come sceneggiatori Claudio Falco, Sergio Brancato e Paolo Terracciano. Questi tre superesperti delle trame tessute da Maurizio de Giovanni hanno discusso con lui su come adattarle al linguaggio del fumetto e come ricrearle affidandole ai disegni di quattro artisti come Daniele Bigliardo, Lucilla Stellato, Alessandro Nespolino e Luigi Siniscalchi. Attraverso i loro pennelli, la Napoli degli Anni Trenta ha preso vita. I colori sono stati affidati alla Scuola Italiana di Comix di Napoli che ha animato con il suo lavoro la varia umanità che circonda il commissario Ricciardi così come la complessità della brulicante città partenopea. La squadra di coloristi è composta da Ylenia Di Napoli, Mariastella Granata, Francesca Carotenuto e Marco Matrone ed è stata coordinata da Mario Punzo e Giuseppe Boccia.

La sequenza delle prime quattro storie sarà la seguente: 

“Il senso del dolore” (soggetto di Maurizio de Giovanni, sceneggiatura di Claudio Falco, disegni di Daniele Bigliardo)

“La condanna del sangue” (soggetto di Maurizio de Giovanni, sceneggiatura di Sergio Brancato, disegni di Lucilla Stellato)

“Il posto di ognuno” (soggetto di Maurizio de Giovanni, sceneggiatura di Paolo Terracciano, disegni di Alessandro Nespolino)

“Il giorno dei morti” (soggetto di Maurizio de Giovanni, sceneggiatura di Claudio Falco, Paolo Terracciano e Sergio Brancato, disegni di Luigi Siniscalchi)



Tutte le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore

Preview: Residenza Arcadia di Daniel Cuello

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Un condominio di anziani cela incomprensioni ataviche e tragedie di una dittatura militare




Daniel Cuello è un autore italo-argentino che da anni pubblica vignette, racconti brevi e illustrazioni sul web, mentre scrive e disegna storie lunghe come questa Residenza Arcadia, in uscita per Bao Publishing, che racconta di un condominio di periferia abitato da anziani: tra liti e battibecchi, affiorano amori ed emozioni intense.
Lo presentiamo, come sempre, a seguire.

Comunicato stampa
RESIDENZA ARCADIA
 
Daniel Cuello, autore italo-argentino, racconta la vita di un condominio di periferia, dosando divertenti siparietti comici tra vecchietti in una macro trama intrisa di amori taciuti, profonde lealtà, dolori indicibili e grida strozzate in gola.


Residenza Arcadia è un microcosmo che pullula di emozioni taciute: lamentazioni, rivendicazioni e le insondabili profondità di animi che guardano il mondo dal silenzio dello spioncino.
 
BAO Publishing è orgogliosa di annunciare l'uscita del nuovo graphic novel di Daniel Cuello: Residenza Arcadia. 
 
Un condominio, nella periferia di una grande città. Liti e battibecchi tra condomini, in un'escalation di lentezza geologica tra incomprensioni ataviche e antipatie immotivate. Sullo sfondo, una dittatura militare.

Daniel Cuello costruisce il libro perfetto, dosando con sapienza da consumato narratore i divertenti siparietti tra i suoi leggendari vecchietti e una macro trama intrisa di amori taciuti, profonde lealtà, dolori indicibili e grida strozzate in gola.

Un libro allo stesso tempo leggero e pesante come un macigno, con un baricentro emotivo spostato tutto in avanti che verso il finale vi farà sentire un tonfo nel torace: il vostro cuore, pesantissimo, romperà gli ormeggi e diventerà il nodo alla bocca dello stomaco.

Residenza Arcadia è disponibile in libreria dall'11 maggio 2017.

Daniel Cuelloè argentino di nascita, italiano di adozione ma soprattutto fumettista perché ha sempre voluto così. Nel suo sangue ci sono più o meno sette nazionalità diverse. Autodidatta, da anni pubblica vignette, racconti brevi e illustrazioni sul web, mentre di nascosto scrive e disegna storie lunghe mai pubblicate. Tranne questa. E le prossime.

Una preview del libro:
https://issuu.com/baopublishing/docs/preview_residenza_arcadia

Contest: vinci Sophia la ragazza aurea

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Le semplici regole per partecipare al contest sul volume di Vanna Vinci


Vi diamo il benvenuto al nostro nuovo contest. Stavolta è in palio una copia di Sophia la ragazza aurea, volume realizzato da Vanna Vinci.

Sophia la ragazza aurea era stato presentato in origine a episodi sull’antologico Mondo Naif per poi essere raccolto prima in questo volume, pubblicato da Kappa Edizioni nel 2005, e poi nel volume Sophia edito da Bao Publishing nel 2015 (che conteneva, oltre a Sophia la ragazza aurea, anche Sophia nella Parigi ermetica).
Come per i contest precedenti, le regole sono semplici.
Per ricevere il volume infatti basterà:
- aver messo "Mi piace" alla pagina Facebook de Gli Audaci;
- aver commentato la foto (qui) o averla condivisa.



Il vincitore sarà estratto a sorte tra coloro che avranno compiuto tutte le suddette azioni entro la mezzanotte di lunedì 15 maggio 2017. Il nome del vincitore sarà comunicato sulla pagina Facebook martedì 16 maggio; il vincitore sarà contattato in privato per l'indirizzo postale a cui inviare il premio.

Link Fb: www.facebook.com/gliaudaci


L'esordio di Amianto Comics Presenta

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Con Whoop! - a fistful of bananas debuttano le "pop novel" di Amianto Comics
































Whoop! - a fistful of bananas è la prima "pop novel" dell'etichetta Amianto Comics. Recentemente avevamo già presentato alcune opere di questo gruppo di fumettisti toscani (autoproduzioni come l'omonima rivista Amianto o il webcomic umoristico Smokey), che si dedica ora alla pubblicazione di volumi brossurati one-shot realizzati da artisti emergenti come, appunto, questo Whoop! - a fistful of bananas, nel quale faranno il loro esordio i giovani Akm0 e Il Formichiere Bischeri. Il volume sarà disponibile in fumetteria dal 26 giugno, e in pre-order sullo shop online dell’editore dal 1 giugno.
A seguire la presentazione del volume.

Comunicato stampa


Amianto Comics è lieta di presentarvi il primo volume della serie Amianto Comics Presenta: Whoop! – a fistful of bananas
Amianto Comics Presenta avrà cadenza aperiodica e si svilupperà in una serie di abbondanti volumi brossurati one-shot, di genere, da noi ribattezzati Pop novel. I vari autori saranno esordienti o quasi e il direttivo amiantico, impersonato da Almafè, si impegnerà al massimo nell'editing, lettering, impaginazione e nella pubblicità. Ci teniamo a sottolineare che la maggior parte degli eventuali ricavi andranno ai rispettivi autori.
Whoop! - a fistful of bananas, il primo numero, è una storia d'azione, di arti marziali, wrestling e cultura pop con al centro tre scimmie spaziali mutanti impegnate nel furto dell'ultimo casco di banana esistente nell'universo. Chi ha letto l'anteprima distribuita gratuitamente nel corso della scorsa Lucca, sa di cosa parliamo.
Gli autori sono 
Akm0 e Il Formichiere Bischeri, due talentuosi e giovanissimi fumettisti al loro esordio ufficiale.
L'albo uscirà il 1° di giugno sul nostro shop online e il 26 giugno sarà disponibile per le fumetterie.

Trovate un'anteprima qui: www.lospaziobianco.it/anteprima-whoop-fistful-bananas-amianto-comics/

Sito ufficiale: www.amiantocomics.com

Orfani: Sam #2

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La caduta dei cuori neri










Con Stella cadente la sesta stagione di Orfanientra davvero nel vivo. Infatti, quest'albo che abbiamo letto in anteprima aggiunge spessore ai diversi personaggi che avevano avuto il ruolo di protagonisti nel primo numero, il convincente Nemesi (recensito qui dal Sommo), e introduce altre figure, sia già note che nuove, che lo rendono un pezzo d'arte convincente e degno di essere ricordato.

[Aprite l'ombrello se temete una pioggia di spoiler]
Il Governatore Garland, inquietante pederasta dalle fattezze quasi nathanneveriane, che era uscito dal pennello di Carmine Di Giandomenico come un androgino stratega sicuro di sé, è un abilissimo burattinaio-filosofo post juriciano ma viene colto in un momento di fragilità: il piatto della bilancia del delicato equilibrio della sua "relazione" con il Generale Petrov (forse la vera Guerra Fredda della sesta stagione) sembra pendere dalla parte del militare.
Il Generale Petrov, dal canto suo, è un militare dai tratti animaleschi, dalle ambizioni sfrenate e dai metodi poco sottili che ci fa rimpiangere a ogni tavola il Generale Nakamura della prima stagione. Il suo doppiogiochismo, ne siamo certi, costerà la vita a buona parte degli uomini e delle donne del suo esercito.

Piacevolissima new entry il Capitano Lyla, inviata da Petrov per osservare da vicino la missione del clone di Ringo (proprio ci manca il cuore di chiamarlo solo Ringo, non vogliatecene) sulla Luna. È una donna combattiva, dall'indole votata all'obbedienza, che promette di dare una scossa inattesa all'azione dell'albo.


E poi c'è Cesar, il cuore di pirata che aveva fatto vibrare le corde intime di Rosa nella terza stagione. Lo ritroviamo - in verità, con un certo piacere - un po' invecchiato, con la barbetta, ma ancora in gran forma, che fa il governatore rivoluzionario della Repubblica Democratica. I suoi modi sempre sbrigativi e brutali (vedi p. 84) risultano ancora efficaci per tenere a bada chi insidia la sua leadership ma c'è da scommettere che i contatti con Sam, il Corvo della Juric, e Perseo e Andromeda, i figli di Rosa e della Juric (entrambi portatori del DNA dell'unico vero Ringo, il Pistolero a capo della Rivoluzione storica e gloriosa), gli porteranno guai in casa...
Altro gradito ritorno è il piccolo droide host RR13, che, lo vedrete, non avrà solo un ruolo di navigatore ma passerà all'azione prendendo a modello il suo padrone, Ringo. La grande ironia nelle interazioni tra i due è il cuore di alcuni tra i dialoghi più divertenti dell'intera storia.

Li abbiamo nominati diverse volte e quindi ora è il loro turno: i fantasmi della Juric (forse il personaggio più straordinario dell'intera saga di Orfani) da una parte e di Ringo e Rosa dall'altra continuano ad aleggiare, e non potrebbe essere diversamente visto che, nonostante la loro dipartita, sono il motore che fa andare avanti l'intera macchina narrativa. Ma oltre a questo c'è molto di più. Nella recensione di Sam #1 avevamo già evidenziato come il parallelo con la seconda serie sia particolarmente forte: un tutor e i suoi pupilli in fuga da chi vuole catturarli; l'altra dinamica che sembra ripetersi è lo scontro/incontro tra quel che resta di Sam e quel che è stato riportato in vita di Ringo: due mine vaganti pronte a esplodere alla prima occasione e che amano lasciarsi dietro una lunghissima scia rossa. A questo va ad aggiungersi il contrasto tra Itaca e la Repubblica Democratica e, all'interno di Itaca, lo scontro freddo tra Garland e Petrov.
Insomma, i motivi di interesse non mancano e siamo sicuri che se ne aggiungeranno di nuovi nel corso degli episodi.



I punti vincenti del lavoro di Roberto Recchioni, il quale non è solo ma in compagnia dell'ottimo Michele Monteleone, sono i già citati tipici dialoghi a effetto carichi di ironia (qui spesso affidati a "Ringo"), la continua azione, la cura del dettaglio psicologico nel tracciare i profili dei personaggi e soprattutto, come sempre, quell'apparente leggerezza e semplicità che nasconde un lavoro dietro le quinte denso di significati per il futuro (vedi le scene conclusive dell'albo).
Decisamente positiva anche la prova dei disegnatori: Daniele Di Nicuolo, Davide Gianfelice e Jacopo Starace si dividono l'albo, fornendo ognuno il proprio peculiare apporto. Se il tratto spesso di Gianfelice è ormai decisamente familiare allo zoccolo duro di fan della serie, le matite di Di Nicuolo, qui al suo esordio sulla serie, saranno una sorpresa, anche per via del suo stile, ennesimo esempio di autori poco convenzionali inseriti in un contesto bonelliano (va specificato che l'autore aveva all'attivo un numero di Long Wei per Editoriale Aurea e, già in coppia con Monteleone, Nick Banana - Gli anni segreti per Star Comics, oltre a numerose collaborazioni oltreoceano). Ancora più stravaganti e visionarie (e a nostro parere bellissime) sono le pur poche tavole affidate all'esordiente Jacopo "Jaco" Starace, che si era già fatto notare - anche da noi - ai tempi della storia breve surreale Capgras (pubblicata all'interno dell'antologico Gli Angoli e su Verticalismi). Il suo stile è perfetto per rendere, in uno struggente passaggio onirico, quella fugace speranza che si dissolve in un incubo sanguinolento.
Una speranza (non a caso l'ultimissimo termine che viene pronunciato nell'episodio) che evidentemente è dura a morire e che periodicamente si riaffaccia a dare brevi e momentanei attimi di distensione prima - come è lecito attendersi - di nuove inevitabili battaglie.


RolandoVeloci
(con fugaci intrusioni da parte del Sommo)


La cover di Carmine Di Giandomenico (colori di Giovanna Niro) per Orfani: Sam #3.



ORFANI: SAM "Stella cadente"
NUMERO: 2
DATA: maggio 2017
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Carmine Di Giandomenico (colori di Giovanna Niro)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni e Michele Monteleone
DISEGNI E CHINE: Daniele Di Nicuolo, Jacopo Starace, Davide Gianfelice
COLORI: Giovanna Niro in collaborazione con Adele Matera







Tutte le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore

Preview: The Private Eye

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Una detective story distopica ed estrema firmata da Brian K. Vaughan e Marcos Martin



Nel 2013 lo sceneggiatore Brian K. Vaughan e il disegnatore Marcos Martín fondarono Panel Syndicate, piattaforma digitale di webcomic realizzati in diverse lingue e basata sul metodo Pay What You Want (ovvero di vendita a un prezzo deciso dall'utente). Lì i due autori pubblicarono per la prima volta The Private Eye, opera vincitrice nel 2015 di un Eisner Award (come Best Digital/Web Comic) e di un Harvey Award (come Best Online Comics Work), che parla della privacy degli individui in una Los Angeles futura distopica ed estrema.
La storia, decisamente attuale, viene pubblicata in libreria in questi giorni da Bao Publishing.



Comunicato stampa 

THE PRIVATE EYE

In un mondo nel quale la privacy è stata abolita per legge, una detective story distopica ed estrema, raccontata con maestria assoluta dall'uomo che ha creato Saga, Brian K. Vaughan, coadiuvato ai disegni dall'inventiva del maestro spagnolo Marcos Martin. 

"The Private Eye offre le emozioni pulp dei migliori fumetti di un tempo - identità segrete, investigatori privati e un cattivo munito di razzo - ma getta anche uno sguardo serio sulla paura comune che i nostri piccoli segreti e misfatti digitali un giorno ci rovineranno." - SLATE MAGAZINE

BAO Publishing è orgogliosa di annunciare l'uscita del nuovo lavoro di Brian K.Vaughan, illustrato da Marcos Martin e Muntsa Vicente: The Private Eye. 
In una Los Angeles futuribile, dove la privacy dell'individuoè tornata di capitale importanza in seguito a una tragica fuga di dati planetaria, un paparazzo senza licenza indaga su un delitto inspiegabile.

Brian K. Vaughan crea una storia dolorosamente attuale, ma in un contesto hard boiled, e Marcos Martin e Muntsa Vicente la illustrano con immaginifica maestria.

Un volume cartonato, di grande formato, orizzontale, arricchito da un dietro le quinte ricco di dettagli inediti, The Private Eye è una riflessione acuta su ciò che facciamo quando crediamo che nessuno ci guardi, e sul prezzo altissimo di certi segreti.

The Private Eye è disponibile in libreria dall'11 maggio 2017.

Brian K. Vaughanè uno scrittore americano di fumetti e serie televisive. Nonostante abbia iniziato a scrivere per personaggi DC Comics e Marvel come X-Men e Batman, è famoso soprattutto per le sue opere originali, tra cui vanno ricordate Y: L’ultimo uomo, Ex Machina, Runaways e L’orgoglio di Baghdad, per le quali ha vinto quattro premi Eisner. Per la televisione, ha fatto parte del team creativo della serie Lost, per la quale è stato nominato per il Premio Writers Guild of America nella categoria “Best Drama Series”. Saga, insieme alla co-creatrice Fiona Staples, è il suo primo lavoro creator-owned. La serie si è aggiudicata numerosi riconoscimenti a livello internazionale, come gli Eisner Awards e gli Harvey Awards per tre anni consecutivi (2013, 2014, 2015). Nel 2013, in coppia con Marcos Martín, fonda Panel Syndicate, una piattaforma digitale di webcomic in diverse lingue basata sul metodo Pay What You Want, dove pubblica The Private Eye, su disegni di Martín. La serie, ristampata da Image Comics, è stata acclamata dalla critica e nel 2015 ha vinto un Eisner Award (come “Best Digital/Webcomic”) e un Harvey Award (come “Best Online Comics Work”). Nel 2017 è stata portata in Italia dalla Casa editrice BAO Publishing.

Marcos Martínè un disegnatore spagnolo molto attivo nell'editoria americana. Ha disegnato per le serie Marvel The Amazing Spider-Man e Daredevil e ha collaborato con la DC per Batman. Insieme a Brian Vaughan è co-creatore di The Private Eye. Inizia a lavorare nel mondo del fumetto disegnando alcune cover per riedizioni spagnole di albi Marvel e in seguito si reca a New York, proponendosi come disegnatore sia alla Marvel che alla DC Comics, gli viene così proposto di disegnare una storia breve su The Batman Chronicles. Torna in Spagna l'anno successivo, dove lavora con David Munoz su Hudini, ma nel 1999 è di nuovo a New York dove continua a collaborare con la DC per altri cinque anni, disegnando per numerose serie. Nel 2006 passa alla Marvel, dove inizia a collaborare con Brian Vaughan sulla serie Doctor Strange, e disegna diversi numeri di The Amazing Spider-Man, che gli valgono una nomina agli Eisner Award; nel 2011 inizia a illustrare Daredevil; la serie, appena rilanciata dalla casa editrice, vince un Eisner Award e ottiene due nomine come “Miglior Cover” e “Miglior Disegnatore”. Nel 2013 fonda Panel Syndicate, una piattaforma digitale di webcomics in diverse lingue basata sul metodo Pay What You Want, dove pubblica The Private Eye, su testi di Brian Vaughan.

Una preview del libro:
https://issuu.com/baopublishing/docs/preview_the_private_eye


Tex Willer Forum: incontro con gli autori

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Sabato 17 giugno a Bologna è in programma un evento per i fan di Aquila della Notte




Vi riportiamo con piacere la notizia di un evento organizzato dagli amici del Tex Willer Forum (TWF) e dedicato a tutti i fan di Aquila della Notte. Si tratta di un incontro che vedrà la partecipazione di alcuni autori della testata.


Ecco il messaggio degli organizzatori:


Dopo il grande successo del raduno del forum di Tex fatto l'anno scorso a Milano abbiamo deciso di ripeterci: stiamo organizzando un evento sempre dedicato a Tex a Bologna per sabato 17 giugno dalle ore 10.00 presso il locale " Il Caffè della Corte" in pieno centro storico. È previsto un incontro con gli autori ospiti e un ricco buffet con aperitivo per i partecipanti. 

Gli autori ospiti (lista provvisoria): 
Pasquale Ruju 
Michele Benevento 
Alessandro Poli



Pasquale Ruju mostra una tavola dell'albo di Tex in uscita a giugno, del titolo La Pista dei Forrester, che sarà presentato durante l'evento a Bologna.
Il link all'evento su Facebook:https://www.facebook.com/events/1525649957465447/?ti=cl

Importante: il 5 giugno è il termine ultimo per confermare la prenotazione, tramite una piccola quota di adesione di 5 €.

Per info su come prenotare potete mandare un messaggio alla pagina del Tex Willer Forum o alla pagina fb personale di Francesco Giuseppe Perrotta.

Dylan Dog Color Fest #21

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L'anima più sperimentale delle storie dell'Indagatore dell'incubo



Abbiamo sottolineato in più occasioni la natura potenzialmente sperimentale e persino indie del Dylan Dog Color Fest. Parliamo di "potenziale" non a caso, in quanto solo negli ultimi tempi tale propensione è riuscita a esprimersi con pienezza, per motivazioni varie legate a scelte editoriali. Se dovessimo però ricorrere al termine "indie" (concetto non a caso utilizzato già dal curatore della testata Roberto Recchioni nell'introduzione all'albo), sicuramente ci verrebbe naturale accostarlo a Lo scuotibare, già solo sfogliando alcune pagine dell'albo.


Sceneggiato da Giovanni Masi, disegnato da Giorgio Pontrelli e colorato da Sergio Algozzino, racconta la storia di Sir Hudson, un becchino un po' particolare, e della sua fresca scomparsa, sulla quale indagano Dylan, Groucho e la nipote Alexandra Hudson, giovane anatomopatologa.

Masi è un autore già visto su Battaglia e Orfani (Nuovo Mondo e Terra), che aveva esordito con Dylan Dog un paio d'anni fa proprio sulColor Fest dedicato ai "nuovi volti". La sua sceneggiatura è solida e in qualche modo "classica", senza per questo risultare priva di spunti, non foss'altro che per l'ironia che la permea e per i toni opportunamente virati tra il surreale e il sovrannaturale. Interessanti alcuni passaggi, come le considerazioni dell'autista della metro all'inizio della storia, che riprendono lo stile sclaviano delle brevi ma incisive divagazioni sul senso della vita (e della morte). Va annotata la presenza di un tecnologico Groucho che passeggia dialogando con lo smartphone, elemento che colloca l'episodio all'interno del nuovo corso dylaniato (come già la storia breve di Recchioni e Mormile nel Color Fest precedente).

Come già ampiamente e brillantemente evidenziato nella recensione di Lorenzo Barberis, oltre al lato puramente narrativo, l'episodio si mette in luce per un comparto grafico davvero peculiare.
Il tratto di Giorgio Pontrelli riesce a conferire alla storia un approccio lontano dal realismo "puro", votato a una sperimentazione artistica guidata da un tratto nervoso e mai banale. Il cumulo di ossa, variegato e colorato, viene rappresentato con uno stile che potrebbe riportare alla mente Keith Haring e la sua street art (per la splash page doppia di pp. 74/75 e non solo) ma anche alla pop art più incisiva.
Nel risultato finale influisce in maniera decisamente rilevante l'apporto di Sergio Algozzino ai colori. Algozzino, poliedrico polistrumentista della Nona arte, si diletta qui in un "assolo cromatico", decisamente inusuale per il cosiddetto fumetto popolare da edicola. Il suo lavoro non prevede solamente l'aggiunta di colori acidi, contrasti inediti e tinte piatte, bensì un lungo ed elaborato processo di scelta nel concentrarsi su alcune tonalità e far risaltare determinati dettagli, come il colore fosforescente dei capelli di Alexandra o la colorazione delle tante ossa. Un approccio alla modernità davvero fuori dagli schemi. 



Ciliegina sulla torta, la cover di Giulio Rincione. Non è un segreto l'ammirazione ormai di lunga data del sottoscritto e di tutti gli Audaci nei confronti delle opere di Giulio "Batawp", delle sue illustrazioni che sin dagli esordi hanno mostrato una personalità e una potenza visiva che pochi altri fumettisti della sua generazione possono vantare di riuscire a mettere su carta. La sua lugubre citazione di Nosferatu è un biglietto da visita perfetto per il contenuto dell'albo (e non fa che lasciarci in trepidante attesa per l'annunciata storia da lui disegnata, su testi di Michele Monteleone, in uscita su un prossimo Color Fest).

Al di là dei singoli gusti, chiunque si sia approcciato anche superficialmente a quest'albo dovrà concordare nel considerare quanto mai ardite e sperimentali alcune scelte effettuate, principalmente in fase di colorazione, dando finalmente sbocco a quel lato meno mainstream delle storie dell'Indagatore dell'incubo che una testata come il Color Fest è più che adatta ad ospitare.


Il sommo audace



DYLAN DOG COLOR FEST #21

Data di pubblicazione: Maggio 2017
Editore: Sergio Bonelli Editore
Copertina: Giulio Rincione

Lo scuotibare
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Masi
Disegni: Giorgio Pontrelli
Colori: Sergio Algozzino








Tutte le immagini : © 2017 Sergio Bonelli Editore.

ARF! Festival di storie, segni e disegni: la terza edizione

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Dal 26 al 28 maggio 2017 la nuova edizione della manifestazione al MACRO Testaccio, La Pelanda








Dal 26 al 28 maggio 2017 avrà luogo negli spazi de La Pelanda – MACRO Testaccio di Roma la terza edizione di ARF!, il Festival dedicato al fumetto, ideato e organizzato da Daniele “Gud” Bonomo, Paolo “Ottokin” Campana, Stefano “S3Keno” Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi. A seguire presentiamo gli ospiti, le iniziative e le novità di quest'edizione.


Comunicato stampa


ARF! «Festival di storie, segni e disegni»
Dal 26 al 28 maggio 2017 la terza edizione
Roma, MACRO Testaccio, La Pelanda

Dal 26 al 28 maggio 2017 torna «il fumetto a Roma!» negli spazi de La Pelanda – MACRO Testaccio con la terza edizione di ARF!, il Festival ideato e organizzato da Daniele “Gud” Bonomo, Paolo “Ottokin” Campana, Stefano “S3Keno” Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi.

Dopo il grande successo delle prime due edizioni, ARF! 2017 cresce e si arricchisce ulteriormente nei contenuti e negli spazi grazie alla presenza dei più importanti editori italiani e dei migliori autori contemporanei, attraverso mostre di grandissimo prestigio, incontri e confronti con i professionisti del settore, masterclass e anteprime esclusive.

Un intenso weekend di attività, per tre giorni dalle 10 alle 20, che vedrà cinque grandi mostre esclusive a partire da  «MACROMANARA - Tutto ricominciò con un’estate romana» (dal 26 maggio al 9 luglio 2017) la grande esposizione dedicata al Maestro dell’eros Milo Manara e in particolare al suo rapporto con Roma e il cinema, da Caravaggio e i Borgia alla Cinecittà di Federico Fellini e le sue grandi dive, oltre a quelle di Sara Pichelli, la superstar tutta italiana che disegna per la Marvel Comics e che ha firmato il manifesto ufficiale di questa edizione 2017 del Festival; Gigi Cavenago disegnatore di Dylan Dog e tutti gli incubi di casa Sergio Bonelli Editore; Topolino e la Disney secondo il “French touch” della Glénat attraverso una mostra collettiva dei quattro artisti d’oltralpe Cosey, Keramidas, Loisel e Tébo, in esclusiva italiana dopo le sue esposizioni a Parigi e al Festival Internazionale di Angoulême; e ancora la bravissima Bianca Bagnarelli, già fondatrice di Delebile Edizioni e autrice per l’inglese Nobrow, vincitrice del Premio Bartoli alla seconda edizione di ARF!.


Sara Pichelli
Gigi Cavenago

Milo Manara

Tra le sezioni del Festival anche quest'anno riapre l'area dedicata alle opportunità professionali: è la Job ARF! uno spazio dove poter mostrare agli editor il proprio portfolio con idee, progetti e creatività. Per i più piccoli torna ARF! KIDS, il luogo dedicato all’immaginario dei bambini (ad ingresso gratuito fino ai 12 anni) con un ricco programma di laboratori creativi curati da alcuni dei più rinomati illustratori italiani, letture ad alta voce, disegni, giochi e tanti libri a disposizione di tutti.

E per la formazione di aspiranti fumettisti e illustratori in carriera non mancheranno le MASTERCLARF! vere e proprie classi (a numero chiuso) con le super star del fumetto italiano, per tutti coloro che vogliono imparare a scrivere, disegnare e colorare fumetti.  Da venerdì a domenica saliranno in cattedra, tra gli altri Tito Faraci (Disney), Zerocalcare& Rita Petruccioli,Giuseppe Palumbo (Astorina/Diabolik), Diego Cajelli (Sergio Bonelli) oltre agli stessi autori in mostra Gigi Cavenago e Sara Pichelli.
Come le scorse edizioni non mancherà la Self ARF! (ingresso gratuito) dedicata esclusivamente al mondo delle autoproduzioni e dell’editoria indipendente, che in questa terza edizione si arricchisce di spazio ed espositori.

La grande novità dell'edizione 2017 sarà la ARFist Alley che ospiterà i migliori autori italiani che pubblicano all’estero, esportando l’eccellenza del fumetto “made in Italy” in Stati Uniti e Francia, tra i quali Theo, LRNZ, Carmine di Giandomenico tutti presenti per disegni, dediche, stampe esclusive e commission.

Sin dalla prima edizione ARF! è sinonimo di solidarietà: dopo Emergency e Cesvi, quest’anno una nuova iniziativa benefica grazie alla vendita del libro di illustrazioni Inchiostrato non mescolato, i cui ricavati saranno interamente devoluti alla Dynamo Camp, Onlus italiana che offre terapia ricreativa gratuita ai bambini affetti da patologie gravi e croniche (www.dynamocamp.org).
Quest'anno ad ARF! saranno presenti anche grandi ospiti internazionali: dalla Svizzera, COSEY che presenta i due volumi «Mickey - Una misteriosa melodia (o "Come Topolino incontra Minni")» per Glenat/Giunti e «Jonathan» uscito per Gazzetta RCS/Nona Arte; dalla Francia, JIM con «Una notte a Roma» edito da Edizioni BD; dalla Spagna, Angel de la Calle con «Ritratti di guerra» per 001 Edizioni.

Altri appuntamenti di assoluto rilievo sono le tre lectio magistralis tenute dai tre maestri del fumetto d'autore Milo Manara, Tanino Liberatore e Paolo Eleuteri Serpieri rispettivamente nei giorni di venerdì, sabato e domenica.

ARF! è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio della Regione Lazio, delle Biblioteche di Roma e di ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, ed è gemellato con il Napoli Comicon, il Treviso Comic Book Festival, Più Libri Più Liberi e Cartoons on The Bay.


Il manifesto ufficiale della manifestazione, realizzata da Sara Pichelli.


INFO PUBBLICO

ARF! «Festival di storie, segni e disegni» #ARF3
26-27-28 maggio 2017 - MACRO Testaccio La Pelanda
Piazza Orazio Giustiniani n° 4, Roma.
Orario: 10.00-20.00
Biglietti: giornaliero € 10,00 - abbonamento 3 giorni € 20,00
Info: 060608
Twitter: @arfestival
Instagram: @arfestival
www.museomacro.org

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Mercurio Loi in anteprima assoluta a Roma

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Alessandro Bilotta e Michele Masiero presentano la nuova serie Bonelli il 22 maggio presso il Mondadori Bookstore di Roma







Lunedì 22 maggio, presso il Mondadori Bookstore di via Appia Nuova a Roma, lo sceneggiatore Alessandro Bilotta e il direttore editoriale Bonelli Michele Masiero presenteranno la nuova serie di Mercurio Loi, che debutterà in edicola e in fumetteria il giorno dopo.

Comunicato stampa

LA ROMA DEI PAZZI DI MERCURIO LOI

Arriva il 23 maggio la nuova serie a colori
di Alessandro Bilotta con protagonista Mercurio Loi, pronto a portarvi nella Roma del 1825: una città di intrighi, misteri e folli macchinazioni.

Presentazione in anteprima assoluta
al Mondadori Bookstore di via Appia Nuova a Roma
lunedì 22 maggio alle ore 18

TEASER TRAILER #1

TEASER TRAILER #2

Chi è Mercurio Loi? Uno storico, un ficcanaso, un semplice perdigiorno? Quello che conta è che il suo acerrimo nemico, Tarcisio, è tornato e ancora una volta vuole riprendere la sfida eterna a colpi di inganni, intelligenza e bastone.

È così che si apre l’albo n. 1 di Mercurio Loi, la nuova serie di Sergio Bonelli Editore che debutterà in edicola e in fumetteria il 23 maggio e verrà presentata in anteprima assoluta dal suo creatore Alessandro Bilotta, dal disegnatore del primo numero Matteo Mosca e da Michele Masiero, direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore, lunedì 22 maggio alle ore 18 al Mondadori Bookstore di via Appia Nuova 51 a RomaE per festeggiare l’evento, tutti coloro che acquisteranno presso il Mondadori Bookstore il volume cartonato Mercurio Loi riceveranno in omaggio proprio una copia di Roma dei Pazzi, l’albo n. 1 della serie da edicola.

Mercurio Loi è scritto e ideato da Alessandro Bilotta e, per questo primo numero, vedrà i disegni di Matteo Mosca, la copertina di Manuele Fior e i colori di Francesca Piscitelli. Tra tremende torture, processi severi, evasioni rocambolesche, antiche catacombe, Mercurio Loi percorrerà assieme al suo assistente Ottone le misteriose strade romane, dove le notti sono rese ancora più spettrali da un rigido coprifuoco e dove persino al Colonnello Belforte pare di aggirarsi su un palcoscenico dei pazzi…


Mercurio Loi è nato due anni fa tra le pagine delle Storie, grazie alla penna dello scrittore romano. Ma quel numero solo gli stava troppo stretto e per il suo autore è stato inevitabile seguire il professore per altre avventure, a passeggio tra le nuove pagine che andava via via a visitare. Un po’ Sherlock Holmes, un po’ Dr House, Mercurio Loi è un gentiluomo brillante e ironico, un dandy che percorre senza meta precisa le vie della città eterna come un flâneur ante litteram, per dirla con Baudelaire. È un osservatore attento, il professor Loi, e con la sua irrefrenabile curiosità finisce costantemente per essere coinvolto in vicende misteriose, macchinazioni diaboliche, società segrete e persino… fantasmi.

#MercurioLoi
#RomaDeiPazzi


MERCURIO LOI
Roma dei pazzi

Soggetto: Alessandro Bilotta
Sceneggiatura: Alessandro Bilotta
Disegni: Matteo Mosca
Copertina: Manuele Fior
Colori: Francesca Piscitelli

Online e sui social:

MACROMANARA - Tutto ricominciò con un’estate romana

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Le opere di Milo Manara in mostra a Roma dal 26 maggio al 9 luglio 2017




Le opere del Maestro dell’eros Milo Manara saranno in mostra a Roma dal 26 maggio al 9 luglio 2017 in MACROMANARA - Tutto ricominciò con un’estate romana, che ripercorrerà l’intera carriera dell'artista veronese attraverso due percorsi principali: da una parte una proposta antologica, attraverso tutte le grandi opere degli anni ’70, ’80 e ’90, e dall’altra la produzione contemporanea e il suo rapporto con Roma e il cinema. A seguire maggiori dettagli.

Comunicato stampa

presentano

MACROMANARA
Tutto ricominciò con un’estate romana

da venerdì 26 maggio a domenica 9 luglio 2017

LA PELANDA
MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4
ROMA

Una coproduzione COMICON e ARF! Festival
con il sostegno di CLES  - Centro per le ricerche e studi sui problemi
del Lavoro, l’Economia e lo Sviluppo

Si ringraziano  KARE DESIGNATAC

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Servizi museali Zètema Progetto Cultura

Il Maestro dell’eros Milo Manara in mostra a Roma  dal 26 maggio al 9 luglio 2017 con «MACROMANARA - Tutto ricominciò con un’estate romana» che ripercorrerà l’intera carriera del fumettista veronese attraverso due percorsi principali: da una parte una ricca proposta antologica, attraverso la quale si tracceranno tutte le grandi opere degli anni ’70, ’80 e ’90, dalle straordinarie tavole di Giuseppe Bergman a quel Tutto ricomincio con un’estate indiana che lo vide lavorare in coppia con l'amico Hugo Pratt, con il quale - successivamente - realizzò anche El Gaucho. E ancora Lo ScimmiottoGulliveriana, le storie del Gioco, di Miele e molto altro! Dall’altra, la produzione più contemporanea (completa delle commission estere per Stati Uniti e Francia) e il suo rapporto con Roma e il cinema: dalla Cinecittà di Federico Fellini fino ai Borgia e Caravaggio, con una serie di illustrazioni dedicate alle grandi dive cinematografiche che saranno esposte per la prima volta e andranno a comporre un portfolio inedito che Comicon Edizioni presenterà in anteprima all’ARF! Festival.

"Dalla morte di Hugo Pratt, il mio migliore amico è Tanino Liberatore, il Michelangelo del fumetto, il fratello eterozigote di Andrea Pazienza, ma davvero frequento pochissime persone. Qualche volta vado in giro per festival, e ci vado soprattutto per rivedere i vecchi amici. Hugo Pratt coltivava la sua libertà interiore a un livello così alto da esserne persino danneggiato. Fu un padre assente, ha lasciato dei vuoti. Ma mi insegnò ad essere LIBERO nel mio lavoro"                    Milo Manara



MILO MANARAnasce a Luson in provincia di Bolzano il 12 settembre 1945. Debutta alla fine degli anni ’60 come autore di storie erotico-poliziesche sulla collana Genius e subito dopo in Jolanda de Almaviva, serie sexy di grande successo. Negli anni ’70 avvia la collaborazione con il Corriere dei Ragazzi, con una serie di fumetti sceneggiati da Mino Milani, La parola alla Giuria. Nello stesso periodo, sui testi di Alfredo Castelli e Mario Gomboli, realizza Un fascio di bombe. Subito dopo, assieme a Silverio Pisu, Manara da’ vita a Lo scimmiotto e Alessio, il borghese rivoluzionario, che segnano il suo debutto nel fumetto d’autore.
Nel 1978 crea il suo primo personaggio di successo, pubblicato in prima battuta in Francia dalla rivista “A Suivre”: HP e Giuseppe Bergman, dove HP è un chiaro riferimento al suo maestro e mentore Hugo Pratt. Nei primo anni ’80 crea Il Gioco, storia ad alta densità erotica che gli da’ un successo a livello mondiale. Di questo periodo è anche il primo di due lavori su testi di Pratt: Tutto ricominciò con un’estate indiana, seguita anni dopo da El Gaucho. Su sceneggiatura di Castelli, Manara disegna poi L’Uomo delle nevi per la celebre collana “Un Uomo, un’avventura”. Subito dopo crea Miele, forse il suo personaggio femminile più famoso, protagonista dei volumi Il profumo dell’invisibile e di sei storie brevi intitolate Candid Camera.
Nel 1987 inizia la collaborazione con Federico Fellini, il quale gli chiede le illustrazioni di una sceneggiatura. Da qui Manara, con il consenso del regista, trasforma il testo di Fellini in Viaggio a Tulum, seguito da Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet. Fanno seguito le trasposizione a fumetti di tre classici della letteratura: Gulliveriana, Kamasutra e L’asino d’oro. Disegna inoltre tre storie di carattere sociale: Ballata in Si bemolle (dedicata al tema dell’usura), Rivoluzione (sull’imbarbarimento generato dalla televisione) e Tre ragazze nella rete (ispirata al mondo di internet). Il decennio si chiude con il ritorno di Giuseppe Bergman con A riveder le stelle.
Nel 2009 la Marvel Comics gli commissiona - in coppia con Chris Claremont - una storia degli X-Men tutta al femminile (Ragazze in fuga) che non è il suo unica excursus nei comics americani, considerando la sua importante collaborazione sul Sandman di Neil Gaiman. Su sceneggiatura di Vincenzo Cerami pubblica Gli occhi di Pandora. Dall’inizio degli anni Duemila, Manara lavora al progetto Il pittore e la modella, un viaggio nella storia dell’arte pittorica. Su testi di Alejandro Jodorowsky disegna poi un fumetto sulla casata de i Borgia. Nel 2008 sigla un accedo con il Napoli Comicon per la cura e la gestione di tutte le sue mostre in Italia e all’estero e pubblica per Panini il primo volume di Caravaggio.

La Mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 12.30 alle 19.30
Chiuso il lunedì.
Durante i giorni di Arf! Festival
(venerdì 26, giovedì 27 e venerdì 28 maggio)
la mostra sarà aperta al pubblico dalle 10.00 alle 20.00

Preview: OH! Il libro delle meraviglie

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Dal fulminante genio umoristico di Leo Ortolani, una raccolta con inediti su alcuni fenomeni della nostra realtà



Non è mai stato un segreto l'apprezzamento e la stima dei sottoscritti Audaci nei confronti di Leo Ortolani, uno dei più importanti fumettisti della sua generazione. Negli anni, il suo umorismo si è sviluppato non solo sulle pagine di Rat-Man ma anche in tante altre storie diverse ma al tempo stesso simili, accomunate da quell'incredibile umorismo che è il marchio di fabbrica dell'autore.
Ora Bao Publishing raccoglie originariamente pubblicate col titolo di Meraviglie della Natura e della Tecnica con l'aggiunta di numerosi inediti.

Comunicato stampa

OH! IL LIBRO DELLE MERAVIGLIE

Leo Ortolani è un autore unico. Il suo umorismo instancabile e il suo acume nello sbeffeggiare i preconcetti e le manie dell'umanità ne hanno fatto una stella del Fumetto italiano che da vent'anni splende senza esitazione alcuna. In questa raccolta, aggiornata e ampliata per la prima volta in oltre dieci anni, si presenta come un vero stand-up comedian a fumetti, mentre racconta, dissacrante e fulmineo, le meraviglie che ha visto in giro per il mondo!


"Magari le Meraviglie le ha viste anche qualcun altro, e nel caso me lo faccia sapere, che così cono sicuro di non aver avuto delle allucinazioni. Che non ho capito male."  
- Leo Ortolani 

BAO Publishing è orgogliosa di annunciare l'arrivo in libreria del nuovo libro di Leo OrtolaniOH! Il libro delle meraviglie.

Il genio umoristico di Leo Ortolani incontra fenomeni apparentemente inspiegabili... e li spiega! Il risultato è dirompente, e questa raccolta di vent'anni di Meraviglie della Natura e della Tecnica, aggiornata con numerosi inediti, è la prova definitiva che il fumettista parmense è più di un geologo, più di un umorista, più del papà di Rat Man!

Un corposo cartonato non può mancare nella collezione di qualunque appassionato del buon Fumetto italiano.

OH! Il libro delle meraviglie è disponibile in libreria dal 18 maggio 2017.



Il tour di presentazione del volume, con Leo Ortolani, comprende le date: 

5 giugno h 18:30
Milano 
Rizzoli Galleria Galleria Vittorio Emanuele II, 79

14 giugno
h 17:30 inizio firmacopie
h 18:30 chiacchiere con l'autore poi firmacopie fino a conclusione evento
Roma 
Borri Books Piazza dei Cinquecento (Stazione Termini)

15 giugno h 18:00
Firenze 
Feltrinelli RED, Piazza della Repubblica 26-29 R

19 giugno h 21:00
Torino
Circolo dei lettori, Via Giambattista Bogino 9

Leo Ortolani, nato a Pisa nel 1967 e trasferitosi dopo un anno a Parma, è uno dei più importanti e apprezzati fumettisti italiani. Le sue opere, dallo stile ironico e pungente, gli sono valse numerosi riconoscimenti. Il suo esordio avviene nel 1989, quando per la collana Spot della Casa editrice Comic Art pubblica la prima storia di quello che diventerà il suo personaggio più celebre: Rat-Man. La breve storia RAT-MAN, nel 1990 gli vale il premio “Spot” come “Miglior sceneggiatore esordiente”. Da questo momento, Ortolani inizia la collaborazione con la fanzine Made in Usa, per cui realizza altre storie di Rat-Man e un apprezzato ciclo di quattro storie sui Fantastici Quattro. Dal 1995, le Edizioni Foxtrot e successivamente le Edizioni Bande Dessinée pubblicano la serie autoprodotta di RAT-MAN. Ortolani realizza anche alcune parodie di celebri film, dando così vita a un tipo di produzione che si caratterizzerà come punto forte del suo percorso artistico. Nel 1997, la Panini Comics (allora Marvel Italia) inizia la pubblicazione regolare delle storie del personaggio, tramite la serie Rat-Man Collection. Visto il grande successo ottenuto, nel corso degli anni alla serie regolare si affiancano diverse ristampe (Tutto Rat-Man, Rat-Man Color Special, Rat-Man Gigante), numerose parodie (Star-Rats, Il Signore dei Ratti, 299+1, Avarat, Allen, Il grande Magazzi, Ratolik) e una serie animata realizzata da Stranemani e Rai Fiction e supervisionata da Ortolani stesso. Parallelamente a Rat-Man, sempre per la Panini Comics, si affianca la fortunata serie Venerdì 12, che viene raccolta nel 2008 in un corposo Omnibus. Nel 2011, per la Casa editrice Sperling & Kupfer, pubblica il libro Due figlie e altri animali feroci – Diario di un’adozione internazionale. Nel 2013, in occasione del Lucca Comics & Games, presenta la rivista Comics & Science (edita dal CNR), in cui è presente una storia della serie parodistica Misterius. La serie, che nel corso degli anni è comparsa anche su Rat-Man Collection, nel 2016 torna all’interno della rivista scientifica Mate. Nel 2015 collabora ai testi dello spettacolo di Arturo Brachetti, BRACHETTI CHE SORPRESA, che verrà replicato 200 volte, fino al gennaio 2016, diventando lo spettacolo più replicato in Italia degli ultimi dieci anni. Sul suo blog, COME NON DETTO (www.leortola.wordpress.com), da qualche anno pubblica le recensioni a fumetti dei più grandi successi cinematografici recenti. La raccolta delle recensioni, insieme ad altre inedite, viene pubblicata nel 2016 dalla Casa editrice BAO Publishing, con il titolo CineMAH: Il buio in sala. Nel 2017 esce, sempre per BAO, la raccolta con inediti OH! Il libro delle meraviglie

Una preview del libro:
https://issuu.com/baopublishing/docs/preview_oh__il_libro_delle_meraviglie

Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi - Attraverso lo specchio

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Riscoprire un capolavoro del fumetto italiano



Circa due mesi e mezzo fa è stato annunciato che gli episodi di Dylan Dog scritti da Tiziano Sclavi sarebbero stati ristampati in una nuova veste a colori e in molti hanno pensato semplicemente all'ennesima riproposizione delle storie dell'Indagatore dell'incubo in forma di "best of". Avere tra le mani un oggetto cartaceo come Attraverso lo specchioin questa edizione fortemente voluta e curata da Roberto Recchioni, rappresenta invece qualcosa di differente: formato leggermente più grande rispetto a quello caratteristico bonelliano, nuovi redazionali, copertina rigida cartonata ruvida e prezzo contenuto. La cover inedita realizzata da Gigi Cavenagoè drammaticamente stupenda e riuscita nell'astrarre i due personaggi chiave della vicenda, ovvero Dylan Dog e la Morte, in una danza macabra fuori dal tempo e dallo spazio. Ultima ma non ultima, una colorazione inconsueta, retro e particolarmente azzeccata.
A conti fatti un modo serio, ragionato e del tutto soddisfacente per mettere in luce una tappa fondamentale per il fumetto italiano. Perché quelle pagine, opportunamente ingiallite, trasudano storia: non solo storia del fumetto, ma anche storia di uomini comuni, parte di quella commedia umana di cui Tiziano Sclavi ha dimostrato, innumerevoli volte, di riuscire ad essere interprete profondo e inimitabile.

L'illustrazione di Claudio Villa, con colorazione originale,
per la copertina di Attraverso lo specchio (Dylan Dog #10), pubblicata qui.
Siamo nel luglio 1987. Dopo l'indimenticabile numero uno e tanti albi "di rodaggio" ma già decisamente maturi e, non a caso, ben impressi nella memoria dei fan, con Attraverso lo specchio Tiziano Sclavi dava pienamente sfogo al suo estro. Insieme al disegnatore milanese Giampiero Casertano dava origine a un connubio artistico formidabile e insuperabile, responsabile di storie che nel corso degli anni, da  Memorie dall'invisibile a Dopo un lungo silenzio, hanno saputo rappresentare la fragilità umana, l'insensatezza della vita e gli sciagurati giochi del destino: sono proprio questi ultimi, in Attraverso lo specchio, a trovare incredibile compimento.

Sono passati ben trent'anni ma le cose non possono essere cambiate e quello che si svolge davanti ai nostri occhi è sempre un rondò capricciosissimo, una totentanz che non risparmia nessuno dei tanti protagonisti-non-protagonisti di questa messa in scena che è la vita secondo Sclavi.
È proprio con un festa in maschera che si apre - dopo un'inquietante sequenza che vede la futura protagonista femminile rapportarsi con uno specchio, sul modello della malefica matrigna di Biancaneve - Attraverso lo specchio.

Gli attori non protagonisti si muovono come quelli sulle pagine del romanzo breve Doppio sogno di Arthur Schnitzler o quelli del racconto La maschera della morte rossa di Edgar Allan Poe: è il Carnevale della solitudine, il trionfo della chiacchiera e del "si dice". Tra i tanti invitati, si aggirano per l'enorme salone anche un grosso coniglio rosa (un Groucho che da una parte ricorda il Bianconiglio di Lewis Carroll e dall'altra anticipa l'assassino de I conigli rosa uccidono) e un irrequieto Don Giovanni mascherato (un Dylan, ancora non noto agorafobico, decisamente a disagio).


Tutti sembrano divertirsi ma, in realtà, tutti sono a disagio, volutamente grotteschi, come in attesa di un evento incombente che, infatti, non tarda ad arrivare...
Un agghiacciante urlo e compare Lei... la Morte!
Se la fedifraga e troppo umana memoria non ci tradisce, questa a pagina 20 è la primissima apparizione della Morte come personaggio nella serie.
Scende le scale con fare solenne, con la sua mano scheletrica sfiora - segnandone l'imminente sorte - alcuni presenti e, infine, invita a ballare l'unico uomo che sembra essere lì senza un vero motivo: il tutto si svolge in una lunghissima e irreale sequenza priva di dialoghi - dominata dai versi in rima di Sclavi - interrotta poi solo dal fatto che la Morte pronuncia il nome "Dylan".


p. 23

p. 24

Il ballerino scelto dalla Morte - definito, con cruda spietatezza e amara ironia, "un uomo da niente" - ha visibilmente i tratti di Sclavi. I versi, che scandiscono la ballata di morte che fa muovere i due, sono figli di quelli del maestro François Villon e dei suoi allievi Brassens e De André, mentre su tutto aleggia lo spettro del poeta Cesare Pavese (anche se i riferimenti alla sua Verrà la morte e avrà i tuoi occhi troveranno una più riuscita riformulazione in un altro capolavoro dylaniato, a firma Chiaverotti e Roi, Partita con la morte, recensito audacemente qui).

Se possiamo osservare Dylan muoversi impacciato in abiti da Casanova dei poverelli in una festa del genere è perché è stato invitato da una sua ex, Rowena, per indagare su uno specchio che a suo dire è stregato.
Abbiamo già fatto riferimento a Poe ma dobbiamo - passateci la battuta - tirarlo nuovamente in ballo perché Rowena è anche il nome della protagonista di un altro suo inquietante racconto, Ligeia. E questo non è il solo parallelo con quest'ultima composizione dello scrittore di Boston. In questo racconto sul doppio, Rowena, donna vitale e positiva, era "posseduta" dalla Ligeia del titolo, donna morta e maligna: proprio quello che si scopre nelle ultime pagine di Attraverso lo specchio.

Ma se la visita nel laboratorio poetico di Sclavi fin qui effettuata non vi soddisfa, possiamo stuzzicarvi ancora con altre ipotesi fonosuggestive: il nome Rowena assomiglia sia a "ruin", "rovina" in italiano (e un altro racconto di Poe, The Fall of the House of Usherè stato tradotto in italiano La caduta o, appunto, La rovina della Casa degli Usher), che a "Raven", in italiano "corvo", che è il titolo della composizione poetica più famosa del nostro amato e venerato Edgard; se a questo aggiungiamo che la donna in questione è scura di capelli (definirli "corvini" non è affatto una forzatura) abbiamo un quadro decisamente più completo di quali siano i riferimenti poeiani di Sclavi.
Detto questo, non staremo a dirvi che il suo cognome, Fairie, è terribilmente simile a "fairy", “fata” in italiano (ops! Ve l'abbiamo detto...).

Avevamo accennato allo specchio stregato di Rowena. Dylan, in questo primissimo anno di vita editoriale ben più scettico di come diventerà in futuro, inizia a indagare partendo dal negozio in cui è stato comprato lo specchio, da “Bentler & son”, su Bond Street (chi ha detto 007?!).


Si arriva, così, al secondo capitolo (a proposito: quanto erano straordinariamente belli e poetici i titoli dei capitoli delle storie dylaniate nei vecchi albi Bonelli, che purtroppo in questa nuova edizione si perdono?) della storia, Il sogno del re rosso.

Per chi scrive, da quando Dylan mette piede in questo negozio - definito dal suo eccentrico proprietario "Il Regno degli Specchi" -, da quel memorabile accendersi di luci che abbagliano il nostro, inizia a vivere il Dylan che poi tutti hanno imparato a conoscere e ad amare: quello che intraprende al nostro posto il viaggio nel buio baratro senza fine dell'incubo che ognuno di noi ha dentro di sé.
È un momento a dir poco epocale, una svolta storica, uno spartiacque irripetibile e, infatti, Sclavi ricorre alla non-lingua per descriverlo:

     OGERP, IVETADOMOCCA. OTRECAM!

                                    ECUL!

  IHCCEPS ILGED ONGER LEN OTUNEVNEB!


Per fare la sua rivoluzione, più che artistico-letteraria, comunicativa, Sclavi decide di salire sulle spalle dei giganti, e quelli che decide di scomodare in questa sequenza da antologia sono Magritte e, soprattutto, Carroll.

Di René Magritte, ovvero il suo artista preferito, Sclavi fa riprendere a Casertano ben due opere: Il tempo trafitto (del 1938) e La riproduzione vietata (del 1937). Questi due significativi riferimenti non solo dilatano all'infinito la parete sul muro della quotidianità, ma squarciano il velo del nostro modo di intendere il reale e l'irreale.
Davanti a La riproduzione vietata vediamo Dylan e il proprietario del negozio disposti proprio specularmente alle sagome del dipinto di Magritte (dipinto nel quale, vogliamo ricordarlo, si riflette un libro, che, guarda caso, è l'unico romanzo - per di più senza un vero e proprio finale - di Poe, Gordon Pym).


La riproduzione vietata di René Magritte (1937).

Il tempo trafitto, invece, è presente non come quadro ma come arredamento fisico del negozio. Si vede una locomotiva sbucare da un camino e sul camino, appeso, uno specchio dal quale si accede, e arriviamo a Carroll, al regno del Re Rosso del titolo citato in precedenza.

Il tempo trafitto di René Magritte (1938).

Il riferimento a Carroll - non privo di risvolti musicali se si pensa al Re Cremisi, i King Crimson, pionieri del rock progressivo - va ben oltre il Re Rosso e comprende proprio un'intera sua opera, il seguito di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, quel Through the looking glass che ha reso celebre Charles Lutwidge Dodgson (vero nome di Carroll) come l'ideatore del Jabberwocky, una poesia protononsense, da leggersi leonardescamente riflessa, per l'appunto, nello specchio.

Le tante vite troncate di questa storia, tutte presenti alla festa di Rowena, hanno in comune il fatto che le vittime, prima di morire, hanno visto il loro riflesso e che vanno dall'altra parte, nel regno delle ombre, consolati dai versi neri della poesia di Sclavi, mantra mortifero che ritorna...

Lo specchio è da sempre considerato un oggetto magico e inquietante: è una porta che apre varchi tra il nostro mondo e quello del doppio, dell'altro, di ciò che potrebbe essere, di ciò avrebbe potuto essere e non è stato, ma è anche una possibile prigione per l'anima (perché quando muore qualcuno, ancora oggi, si coprono gli specchi presenti in casa?) e, al tempo stesso, è l'unica fonte di verità, l'unica voce che ci racconta il trascorrere inarrestabile del tempo e tutto ciò che questo comporta.

In questo episodio non sono soltanto gli specchi al centro dell'attenzione, ma anche una pozzanghera o una vasca piena d'acqua: insomma, qualsiasi superficie in grado di riflettere un riflesso di morte che, da Narciso in poi, viene scelto come strumento per dispensare la morte.

Questa spaventosa vignetta anticipa di qualche mese l'uscita di un seminale EP dei trashers tedeschi Kreator: che Sclavi avesse, oltre a un immenso talento narrativo, anche doti divinatorie?!


Sclavi - in questa storia Andrew P. Delberts - prima di morire fa riferimento alla sua familiarità con l'alcool ("Forse ho solo bevuto troppo") e al suo essere stato un bambino violento e prevaricatore che ora raccoglie quello che ha seminato e affronta il contrappasso che si è meritato.

Ma né lo specchio, né il riflesso che crea, né Dylan, né Sclavi sono i protagonisti di questo episodio... È la Morte la vera protagonista, non solo di questa storia, ma dell'intera serie.
La Morte - ce lo conferma Casertano nell'intervista in appendice - quando è raffigurata come uno scheletro è per volere di Sclavi, invece, quando apparirà con i tratti umani e dalla recitazione barocca e teatrale, sul modello della rappresentazione bergmaniana, sarà per una precisa scelta del disegnatore milanese.
Che sia in carne e ossa o solo in ossa il suo compito non cambia: viene a falciare le vite di coloro che hanno finito il loro tempo su questa terra, di quelli che devono affrontare lo specchio e ciò che si cela dietro di esso.


Dopo che si è consumato il sacrificio di Rowena, agnello posto sull'altare dylaniato, la promessa (velata minaccia?) di tornare fatta dalla Morte a Dylan, proprio sul finale, è un vero colpo da maestro di Sclavi: tutte le nemesi non vengono mai sconfitte definitivamente, ma ritornano sempre per nuove sfide. Sclavi questo lo sa benissimo e infatti sceglie per il suo antieroe un avversario, appunto, imbattibile, che non può essere ucciso... la Morte stessa!
A Dylan e a chi legge il compito di considerare la finitezza e la fragilità del nostro vivere nell'impossibilità di competere con un avversario totalmente fuori dalla portata umana, che ci usa come pedine per il suo gioco, un gioco di cui noi non soltanto non capiremo mai le regole ma al quale non saremo mai invitati a giocare: nel tragico gioco degli splendori e delle miserie della nostra esistenza siamo stati, siamo e saremo sempre - soltanto - spettatori inermi.

Giampiero Casertano, tra i tantissimi artisti che hanno dato il loro contributo a Dylan Dog, è forse quello maggiormente in grado di esprimere il lato umano ed emotivo delle storie. Qui è all'esordio assoluto ma i suoi volti sono già eloquenti e le espressività quasi teatrali, vissute, vive. "Una volta, un amico mi disse che le mie storie si capirebbero anche senza i balloon", afferma Casertano nella bella chiacchierata/intervista con Marco Nucci pubblicata in appendice, e non si può non concordare. Il nero nei suoi disegni "ha un'importanza preponderante, intaglia le forme e bilancia la tavola", viene riportato sempre nel pezzo. Eppure, nonostante la storia fosse stata pensata e sempre letta finora nello splendido bianco e nero (classico delle pubblicazioni bonelliane e solo di recente alternato in maniera sempre più frequente a collane interamente a colori), ci sentiamo di poter affermare che la colorazione realizzata dal GFB Studio e da Luca Bertelè per questa edizione aggiungono qualcosa di inedito. Un dettaglio tipografico molto riuscito della colorazione è la scelta di rendere il rosso (della camicia di Dylan ma anche delle onomatopee) con una tinteggiatura uniforme, a differenza degli altri colori, che hanno uno splendido connotato retro.

Come accennato in apertura, questo volume è uno dei modi migliori per (iniziare a) rileggere gli indimenticabili episodi di Dylan Dog scritti da Tiziano Sclavi, parte integrante del patrimonio culturale italiano del Novecento.

RolandoVeloci & Giuseppe Lamola




"Attraverso lo specchio"
SERIE: Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi (Dylan Dog Book 251)
DATA: maggio 2017
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Tiziano Sclavi
DISEGNI E CHINE: Giampiero Casertano

COLORI: GFB Studio e Luca Bertelè
COPERTINA: Gigi Cavenago








Per le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore.




Mercurio Loi #1

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Passeggiando su un palcoscenico di pazzi: la nuova serie di Alessandro Bilotta




«Qui si fa la storia! Una nuova serie di Bilotta!»


Sono state esattamente queste (e, per dirla con il nostro Mercurio, scripta manent) le parole usate dal mio collega Sommo Audace quando mi ha chiesto di scrivere la recensione in anteprima dell’attesissimo primo numero del fumetto che porta il nome dell’eccentrico professore di Storia Romana del secolo XIX nato dalla penna di Alessandro Bilotta. Chi segue gli Audaci lo sa: noi, per l’autore romano, abbiamo un debole, lo ammettiamo. Ma perché amiamo tanto le sue storie? È presto spiegato: perché è uno dei pochissimi che – a prescindere dalla serie sulla quale lavora – riesce a scrivere sempre una storia appassionante, che ha sempre qualcosa di nuovo e unico da dire ed è sempre in grado di farlo lasciando un po’ di sé nei suoi personaggi, tutti memorabili.


Stiamo parlando di un autore che sta vivendo il suo quarantesimo anno di vita ma che alle sue spalle ha già una bibliografia da veterano del fumetto, per qualità e quantità: Corsari di classe Y, Povero Pinocchio, Il dono nero, Romano, Lestrabilianti vicende di Giulio Maraviglia – inventore, La dottrina, Valter Buio, DylanDog, Dampyr e LeStorie (una più bella dell’altra: Il lato oscuro della luna, Nobody, Friedrichstrasse, Ramsey & Ramsey,La terra dei vigliacchi e, appunto, Mercurio Loi).
Non senza arrossire – perché Chi si loda, s’imbroda, direbbe Mercurio! – vogliamo ricordare che quando uscì, era il gennaio 2015, il numero 28 de Le Storie, sul quale faceva il suo esordio il personaggio di Mercurio Loi, noi Audaci avevamo scritto che si poteva parlare di un «Personaggio (con la “P” maiuscola) perché il protagonista di questo albo è uno di quei personaggi destinati a restare nella memoria, tra quelli meritevoli di un seguito degno di questo folgorante esordio». E, ancora, avevamo sottolineato il talento di Bilotta nel «rendere il nuovo personaggio familiare al lettore nel giro di poche tavole e di poche battute».
Bene, dopo la lettura di questo Roma dei pazzi, possiamo confermare quanto scritto all’epoca.
L’esordio di due anni e mezzo fa, riedito, tra l’altro, per le librerie, in elegante edizione a colori, viene a collocarsi come prequel(o numero zero) ideale, utilissimo per avere uno spaccato ancora più completo dei rapporti tra i diversi personaggi e tra questi e la particolare congiuntura storica nella quale sono ambientate le vicende. Ma qualora non l’aveste letto non temete: riuscirete a seguire tutto e il perché lo trovate spiegato cinque righe  sopra.

L'illustrazione di Manuele Fior per il volume a colori che ristampa l'esordio di Mercurio Loi su Le Storie #28.
Il motore della vicenda è la contrapposizione tra Mercurio e Tarcisio Spada, il suo arcinemico. Proprio come nella storia d'esordio, la vicenda parte in medias res. Nel numero del Le Storie Mercurioera legato a una colonna: in questo lo troviamo direttamente a legato testa in giù, a metà tra SanPietro (crocifisso a testa in giù proprio in quel di Roma) e Corto Maltese(legato e lasciato alla deriva). Tutto questo a confermare quanto intuito nel precedente episodio: il nostro non è un supereroe, anzi è proprio il contrario, è semplicemente un uomo molto colto e intelligente che nasconde dietro un’apparente distacco atarassico una sensibilità da fanciullo. Infatti, proprio come i bambini, ancora riesce a meravigliarsi e a stupirsi per il nuovo e la ricerca della verità è, per lui, fonte di vita.
Oltre a Mercurio ritroviamo tanti personaggi: è proprio sulle loro interazioni che si gioca gran parte della vicenda, come già in altre storie sceneggiate da Bilotta che pongono i personaggi al centro del palcoscenico. Ercole, il fido maggiordomo, l’Alfred del nostro Batman, che attende sempre in ansia il ritorno a casa del suo signore e che ci introduce nelle prime pagine di questa nuova avventura; da un suo dialogo con Mercurio capiamo che il suo passato non gli ha risparmiato sofferenze. Ottone, studente universitario, di giorno allievo e di notte assistente di Mercurio (il Robin della situazione); nonostante la tenera età le sue mani sono già sporche di sangue ed è membro della Carboneria. Il Colonnello Belforte, che il genio di Bilotta ha reso muto, in seguito a un tragico evento, meno irruento e più riflessivo e curioso. Galatea, la bambina prodigio a capo di Sciarada, l’organizzazione della quale fa parte Mercurio e ai cui segreti il professore vuole introdurre Ottone. Il già citato Tarcisio, ex assistente di Mercurio, mente geniale votata al male e ossessionata dallo scontro intellettuale e fisico con Mercurio, in un'interazione che riporta alla mente quella tra Sherlock Holmes e Moriarty (seppur con le dovute differenze). Questi quelli già più o meno noti: mentre totalmente inedito è l’innesto di Adelchi, il barbiere psicologo, personaggio che promette di essere un punto di riferimento del nostro Loi, capace di donargli, tramite la catarsi della rasatura, le serenità e sicurezza necessarie per affrontare e superare le difficoltà che, albo dopo albo, dovrà affrontare. Citiamo poi un magistrato particolarmente colto, a cui Bilotta mette in bocca parole di Cicerone ("Quanto ancora abuserai della nostra pazienza, Tarcisio?" a p.41).



Ma riteniamo che al di là di Mercurio, Ottonee Tarcisio la vera protagonista sia lei… Roma! È la città eterna, con i suoi misteri, i suoi intrighi, il suo fascino, la sua storia, la vera star: è lei la musa di Bilotta ed è in lei che i personaggi della serie si muovono e operano a conferma del rapporto a doppio filo tra autore e città, come già notato nello steampunk de Le strabilianti avventure di Giulio Maraviglia – inventore, nell’horrorde La papessadiRoma (l’unico Dampyrsceneggiato da Bilotta) e, soprattutto, in Valter Buio, straordinario capolavoro della storia del fumetto che, de profundis, invoca ancora giustizia per aver vissuto soltanto un’unica e brevissima, seppur indimenticabile, stagione letteraria lunga dodici capitoli (recentemente ristampati da Star Comics in eleganti volumi).
Ma oggi il futuro di Alessandro Bilotta si chiama Mercurio Loi e noi auguriamo all’autore che la sua creatura resti in edicola e in libreria il più a lungo possibile.
Arriviamo, ora, al lavoro di Matteo Mosca. Il disegnatore, classe ’73, ha già avuto modo di lavorare con Bilotta. Vogliamo ricordare il drammatico capolavoro Il signor Buio (ottavo numero di Valter Buio), e tre delle Storiebilottiane, Il lato oscuro della luna, Friedrichstrasse e, ovviamente, Mercurio Loi. Il suo stile si è evoluto ancora: ora come espressività è paragonabile a un novello Giampiero Casertano, non a caso disegnatore scelto per il prossimo episodio in uscita a giugno. Il suo tratto si è fatto più maturo e sembra anche essersi alleggerito nell’inchiostrazione, cosa non scontata per un ideatore grafico di una serie, per far spazio al colore, importante novità, a cura di Francesca Piscitelli. Il lavoro della colorista – ormai il colore al femminile è una splendida costante in Bonelli – non risulta mai invadente ma, al contrario, è al servizio delle agili matite e delle leggere chine di Mosca e contribuisce a rendere al meglio la profondità degli ambienti (splendidi i salotti di casa Loi o gli scorci della città, sia di notte che di giorno) e l’espressività dei volti e delle pose dei personaggi (pensiamo ai lunghi e morbidi mantelli o al viso ora atteggiato a entusiasmo ora più riflessivo dell’imprevedibile Mercurio, a quello adorabilmente imbronciato di Ottone o a quello visibilmente disturbato di Tarcisio sul drammatico finale).  
La copertina realizzata da Manuele Fior, artista capace di un’eleganza sopraffina e con uno stile unico, è un vero evento: che piaccia o meno, va sottolineato il coinvolgimento, nel progetto Mercurio Loi (come già avvenuto nel progetto Orfani, se pensiamo alle cover realizzate da Gipi), di autori ritenuti “da graphic novel”, molto apprezzati in Italia ma anche all’estero. Come la cover di un numero uno che si rispetti, quella di Fior presenta i personaggi, il clima e l’ambientazione in modo chiaro, intelligente e potente: intriga il lettore e lo invoglia ad aprire l’albo. Anche il cast di disegnatori di Mercurio Loi annunciato finora si muove molto sullo scenario autoriale che in precedenza era stato di serie come Napoleone (pensiamo a Carlo Ambrosini e Paolo Bacilieri): in questa serie potremo apprezzare il lavoro di Onofrio Catacchio, Sergio Ponchione e Francesco Cattani, autori poco “bonelliani, senza dimenticare nomi più familiari come Giampiero Casertano, Andrea Borgioli, Sergio Gerasi e Massimiliano Bergamo.

Illustrazione realizzata da Sergio Ponchione per la rivista Fumo di China.

Insomma, i requisiti perché questo nuovo nato di via Buonarroti piaccia e crei interesse ci sono tutti: gli Audaci fanno il tifo per lui e per i suoi prodi autori!


RolandoVeloci
(con piccole incursioni da parte di Giuseppe Lamola)



 “Roma dei pazzi” 
SERIE: Mercurio Loi
NUMERO: 1
DATA: maggio 2017 
SERGIO BONELLI EDITORE 

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alessandro Bilotta 
DISEGNI E CHINE: Matteo Mosca 

COLORI: Francesca Piscitelli
COPERTINA: Manuele Fior









Per le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore.

Shockdom pubblica Restiamo sdraiati qui per sempre

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Il webcomic di Federico Chemello e Alberto Massaggia in un'inedita versione cartacea per Fumetti Crudi






Restiamo sdraiati qui per sempre è una graphic novel delicata ma anche inquietante, scritta da Federico Chemello e disegnata da Alberto Massaggia. Originariamente serializzata online sul sito Lo Spazio Bianco, diventa ora un volume cartaceo, disponibile a partire da giugno per Fumetti Crudi.

Comunicato stampa

SHOCKDOM PUBBLICA RESTIAMO SDRAIATI QUI PER SEMPRE

La delicata e inquietante graphic novel di Chemello e Massaggia disponibile da Giugno per Fumetti Crudi.


Milano, 22 Maggio – Shockdom annuncia l’uscita della graphic novel Restiamo Sdraiati Qui Per Sempre, sceneggiata da Federico Chemello e disegnata da Alberto Massaggia. La storia sarà pubblicata all'interno della collana Fumetti Crudi, che da sempre si occupa delle opere più indigeste e alternative della casa editrice. Originariamente presentata come webcomic a episodi sul sito Lo Spazio Bianco, la storia è stata rielaborata e ampliata per questa versione cartacea ora disponibile grazie a Shockdom.
Sinossi - Nel classico paesino della provincia americana, di quelli che nei film fanno presagire immediatamente l’arrivo di una qualche sventura a dispetto della calma apparente tipica delle cittadine, si incrociano improvvisamente due storie: quella di una coppia di liceali alle prese con paranoie e scelte di vita importanti, e quella di un poliziotto morto in circostanze misteriose e il cui scheletro viene trovato per caso, dai due giovani, anni e anni dopo.
 “Quando mi hanno suggerito la lettura on line della prima versione di Restiamo Sdraiati Qui Per Sempre, non potevo credere che fosse ancora inedito”, dichiara Gianluca Caputo, Responsabile Editoriale per Fumetti Crudi.  “Una storia dolce e amara allo stesso tempo, perturbante nei suoi dettagli grafici sotto una patina apparentemente tranquilla come solo una provincia americana potrebbe sembrare. Ho cercato gli autori quasi subito e sono stato felice di vederli così disponibili a voler provare a rendere questa storia una Graphic Novel per Shockdom e Fumetti Crudi. Oggi sorrido al pensiero che presto questo lavoro sarà di dominio pubblico. Grazie a Chemello e Massaggia per questo bel regalo che ci hanno fatto.”
Alberto Massaggia, il disegnatore, racconta: “Restiamo Sdraiati Qui Per Sempre nasce da un esperimento.  Federico e io abbiamo deciso di iniziare questo progetto per metterci un po' alla prova, cambiando metodo di lavoro rispetto al solito e cercando una via più espressiva senza porci particolari obiettivi editoriali. Ne è uscito un racconto che inizialmente ha trovato posto come webcomic su Lo Spazio Bianco e poi grazie a Shockdom e Fumetti Crudi abbiamo avuto la possibilità di ampliare la nostra idea iniziale e farne una graphic novel. A questo proposito, un grazie va a Lucio (Staiano, Fondatore e Responsabile di Shockdom, ndr) e Gianluca che ci hanno lasciato massima libertà espressiva, fidandosi di noi e rispettandoci come autori. Lavorare a questo libro mi ha permesso di disegnare con leggerezza, alla ricerca di una spontaneità che potesse andare oltre il disegno e arrivare “alla pancia” del lettore. Per questo spero che chi leggerà Restiamo Sdariati Qui Per Sempre non si accorga nemmeno di finirlo perché immerso nelle emozioni dei personaggi. Se succederà, avrò fatto centro.”
Lo sceneggiatore Federico Chemello aggiunge: “È sempre un piacere collaborare con Alberto ma in questo caso anche più del solito; normalmente comunichiamo soprattutto via internet ma per questa storia ci siamo trovati in massima parte a lavorare dal vivo nel suo studio, improvvisando e sperimentando e divertendoci moltissimo nel processo. Non so se il senso di libertà creativa che abbiamo provato nella creazione di Restiamo Sdraiati Qui Per Sempre si avverta leggendo il libro finito, ma di sicuro spero di avere altre occasioni per lavorare con questo metodo”.




Restiamo Sdraiati Qui Per Sempre (Federico Chemello – Alberto Massaggia) sarà disponibile in libreria, fumetteria e online su www.shockdom-store.com dal 5 Giugno.
  • Collana: Fumetti Crudi
  • Formato: 16*23
  • Pagine: 112
  • Prezzo: € 12,00
Federico Chemelloè nato nell'87 a Padova e si è appassionato ai fumetti ancora prima di imparare a leggere. Ha sempre amato scrivere, ma per qualche motivo che sfugge anche a lui non ha mai pensato alla possibilità di sceneggiare fumetti fino a qualche anno fa. Da allora prova a rimediare al tempo perso e scrive come se non ci fosse un domani, di solito in coppia con Maurizio Furini. Fa parte del Dayjob Studio e negli ultimi due anni ha pubblicato più di dieci titoli tra cui I Am Spank, The Leaderboard, Hotline Miami: Wildlife (con il Dayjob Studio), Enter The Gungeon, Hotline Miami 2 (con Devolver Digital) e la serie per bambini Rosa Viola (con l'editore francese Clair De Lune).

Alberto Massaggia fa parte del Dayjob Studio, disegna e inventa storie fin da quando ha memoria e la passione per i fumetti e la narrazione lo hanno portato a dedicarsi sia al disegno che alla sceneggiatura. Debutta nel mondo del fumetto nel 2007 con il collettivo Crazy Camper nella serie Madadh, disegnando due capitoli e scrivendone un terzo. Negli ultimi anni come sceneggiatore ha scritto una storia di Nathan Never per la Sergio Bonelli Editore in coppia con Andrea Artusi e come disegnatore ha lavorato a I Am Spank, Hotline Miami: Wildlife (con il Dayjob Studio), Hotline Miami 2, Gods Will Be Watching e Ronin (con Devolver Digital).

Shockdomè la casa editrice di fumetti fondata da Lucio Staiano con oltre 100 titoli a catalogo. Il progetto Shockdom nasce nel 2000 come prima realtà italiana a produrre fumetti digitali, diventando, col tempo, la casa editrice italiana punto di riferimento per i webcomics e una delle realtà in maggiore crescita nell’editoria tradizionale. Un’azienda innovativa, che si pone come obiettivo l’evoluzione e il cambiamento del fumetto in Italia, con un parterre di autori giovani e italiani (da Giulio Rincione a Sio, da Bigio ad Angela Vianello). Una ‘taverna company’ che punta sul lavoro artigianale, collaborativo e di qualità, credendo anche in talenti ancora sconosciuti da lanciare non solo in Italia ma anche all’estero. Una realtà in grado di avvicinare i brand al target giovanile (ha collaborato con Parmareggio, Goodyear, Akuel, Lancia, Nivea, Riso Gallo, Universal Music).

ARF 2017: Mokapop prende il volo

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All'ARF presentazione del secondo numero dell'antologico Mokapop Presenta, contenente 13 storie accomunate dal tema del cielo





Gli autori della community Mokapop saranno presenti per il secondo anno consecutivo all’ARF, festival romano del fumetto che si terrà presso il Macro Testaccio di Romadal 26 al 28 maggio. Come già lo scorso anno, sarà presentato in tale occasione il nuovo numero di Mokapop Presenta, antologia di storie a fumetti interamente realizzate all’interno della community, quest'anno sul tema del cielo.


Comunicato stampa

ARF 2017: Mokapop prende il volo

Per il secondo anno consecutivo, gli autori targati “Mokapop” svolazzeranno negli spazi non troppo aperti dell’ARF, il più fumettistico festival romano del fumetto, e faranno il nido in uno stand condiviso con la Spectre Edizioni.
L’appuntamento è alla Pelanda del Macro Testaccio di Roma (Piazza Orazio Giustiniani, 4), dal 26 al 28 maggio, presso lo stand A1, dove dalle 10 alle 20 potrete trovare sempre qualcuno con cui scambiare due chiacchiere sulle attività di Mokapop e qualche disegnatore all’opera pronto ad affascinarvi con il suo lavoro.
Replicando l’esperienza del 2016 che ha portato ad esaurire la prima tiratura, l’ARF 2017 sarà anche l’occasione per offrire in anteprima al pubblico il secondo numero di “Mokapop Presenta”, volume antologico di storie a fumetti interamente costruito all’interno della community e ampiamente riconosciuto come prodotto di punta di Mokapop.
“Dopo un primo volume dedicato all’oceano, abbiamo voluto mettere le ali– spiegano Pietro Rotelli e Marco Della Verde, fondatori di Mokapop – e abbiamo scelto il cielo come tema portante. Un numero dopo l’altro, stiamo seguendo una sequenza piuttosto “classica” degli elementi, ma ogni storia li reinterpreta in maniera originale, approfittando degli spunti fantasiosi dei nostri scrittori e dello straordinario talento degli artisti”.
Mokapop Presenta 2 è un volume brossurato a colori che contiene 13 storie a fumetti per un totale di 92 pagine. La copertina è stata realizzata da Paolo Voto, la quarta è di Emilio Battiato e all’interno troverete diversi nomi che, se ancora non li conoscete, fareste bene a tenere a mente!


Quarta di copertina realizzata da Emilio Battiato.

Tavola di Alessio Cannova.

Tavola di Andrea Messi.


Tavola di Francesco Segala.




Wilderworld: il primo crossover targato Wilder

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Paliaga, Carlomagno e Sicchio architettano un evento che coinvolge le serie Wilder






Curato da Jacopo Paliaga, French Carlomagno e Dario Sicchio (con il contributo di tutto il team di autori Wilder),Wilderworld è il primo crossover delle serie presenti e future proposte su wilderonline.com (tra cui Australia, Elliot, Black Rock e Il Cuore della Città). A seguire maggiori dettagli su questo interessante volume, stampato in tiratura limitata.


Comunicato stampa


Wilderworld: il primo evento crossover delle serie Wilder
Wilder presenta Wilderworld, il primo evento crossover delle serie Wilder, stampato in tiratura limitata e da oggi disponibile sullo Store.

Un solo mondo non basta.


C'è un uomo che viaggia tra i mondi. Un uomo che osserva, studia, pianifica.
Un uomo in cerca di qualcosa di impensabile, pronto a fare ciò che necessario per la salvezza del multiverso.

Curato da Jacopo Paliaga, French Carlomagno e Dario Sicchio, con il contributo di tutto il team di autori Wilder, Wilderworldè il primo crossover delle serie presenti e future proposte in questi mesi su wilderonline.com.
Stampato in tiratura limitata di 150 copie numerate, e disponibile solamente in edizione cartacea, questo prologo all'Universo Wilder cambierà per sempre le carte in tavola. Potete acquistarlo subito sullo Store, con spedizione a partire dal 14 giugno, oppure in anteprima al BGeek di Bari, dal 9 all'11 giugno, dove saranno presenti gli autori Wilder.

"La parola "multiverso" si riferisce alla diffusa idea che il nostro universo possa non essere unico e che possano esserci molti e molti universi.
Abbiamo tutte le ragioni di pensare che il nostro universo si estenda molto al di là di quello che possiamo osservare.
Questa idea del Multiverso non è una semplice speculazione."
Prestate attenzione: da qui non si torna più indietro.
WILDERWORLD: PROLOGO
32 pagine
spillato 16x24 a colori
3,90€
ACQUISTA
Wilder è un'etichetta indipendente fondata da Jacopo Paliaga e French Carlomagno che, al momento, ha interamente prodotto le serie Australia, Elliot, Black Rock e Il Cuore della Città.
Tutti i fumetti sono disponibili su wilderonline.com.

La Bestia

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Il coinvolgente romanzo a fumetti firmato da Bruno Enna e Luigi Siniscalchi



Il ritorno dei Romanzi a fumetti Bonelli, forse non troppo annunciato né apprezzato come si dovrebbe, continua a regalarci forti emozioni. Avevamo salutato con piacere il primo di questa nuova ondata di romanzi, I pionieri dell'ignoto, in cui Stefano Vietti e Alessandro Bignamini hanno condotto il lettore nei tecnologici e a tratti oscuri territori dello steampunk. Ora, cambiando registro, è la volta di Bruno Enna e Luigi Siniscalchi, autori solidi e affidabili che non dovrebbero avere bisogno di presentazioni per gran parte di voi e che nel passato recente hanno realizzato in coppia diversi numeri di Saguaro (compresi i due episodi finali). Insieme danno vita a una storia sui serial killer che non manca di regalare suspance, colpi di scena, riflessioni e momenti di notevole intensità.

Il tema dei killer seriali, oltre a destare notevoli timori nell'uomo comune, ha segnato indelebilmente la cultura contemporanea anche e soprattutto letteraria e cinematografico-televisiva. Come suggerisce Gianmaria Contro nella puntuale introduzione al volume, innumerevoli sono gli esempi di tali storie, più o meno ispirate a fatti reali, che appartengono a un vero e proprio filone narrativo che indaga (o quanto meno prova a indagare) sulle radici del Male.
Su questo background si innesta La Bestia, storia di un'indagine difficile che parte da un caso apparentemente risolto nella California della fine degli anni '60, per poi essere riaperto nel 1980 dalla giovane agente dell'FBI Mary Jane Patridge. Oltre a lei, altro personaggio chiave è Brad East, ex agente di polizia che sembra avere alcuni scheletri nell'armadio.
Inevitabili le analogie con La bella e la bestia (in versione chiaramente meno fiabesca e più realistica), confermate dall'importanza della rosa all'interno della trama e da alcuni giochi di parole come B.East (iniziale e cognome del co-protagonista).




Una storia dai toni a tratti molto duri, che del resto si addicono particolarmente alla tematica affrontata e al clima della narrazione. La sceneggiatura di Bruno Enna è il vero punto di forza, dotata di un buon realismo e di dialoghi scritti in maniera brillante. Il registro realistico non risulta praticamente mai forzato e conferisce anzi alla vicenda un gusto moderno che potrebbe giustificarne l'accostamento a serie tv come True Detective.
Non sono da meno qualitativamente i disegni di Luigi "Sinis" Siniscalchi, esponente di spicco della scuola salernitana, che negli ultimi decenni si è distinto su diverse produzioni Bonelli (da Dylan Dog a Martin Mystère, da Nick Raider a Julia, da Magico Vento a Demian, fino alla già citata esperienza su Saguaro insieme a Enna). Siniscalchi riesce a riprodurre egregiamente l'estetica e il fascino della California dell'inizio degli anni '80, rendendola familiare al lettore che ne ha già assimilato varie riproduzioni televisive o cinematografiche, rimanendo però del tutto originale nello stile e nelle scelte. Un plauso anche per la copertina, molto efficace e in grado di catturare l'attenzione.


Come avevamo già evidenziato analizzando I pionieri dell'ignoto, anche La Bestia presenta una chiara suddivisione in tre capitoli (seppur non esplicitata, diviene evidente dopo un'attenta lettura), a testimonianza anche in questo caso dell'ipotesi editoriale iniziale di pubblicarla in tre albi separati. Invece siamo contenti di esserci goduti la storia in un'unica soluzione, magneticamente coinvolti in un viaggio da cui è molto difficile staccarsi prima di aver letto la parola "Fine".

Il Sommo audace




La Bestia
COLLANA: Romanzi a fumetti
NUMERO: 33
DATA: maggio 2017
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Bruno Enna
DISEGNI, CHINE E COPERTINA: Luigi Siniscalchi
















Per le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore.
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